ASSEMBLEA GRUPPO COMPONENTI ANFIA
LE
STRATEGIE DA ADOTTARE DI FRONTE
ALL’EVOLUZIONE DEI MERCATI E DEGLI
ATTORI IN GIOCO,
IN UN MONDO
DELLA MOBILITA’ DAI CONFINI E DAI CO NTENUTI IN FORTE TRASFORMAZIONE
Torino, 7 aprile 2017
Si è svolto oggi a Torino,
presso l’Auditorium grattacielo
Intesa Sanpaolo, il convegno
“Scenari internazionali nel settore automotive”,
organizzato da ANFIA in occasione dell’Assemblea del Gruppo Componenti
dell’Associazione come momento di confronto sui trend evolutivi dell’automotive a
pochi mesi dalla chiusura del 2016, un anno che ha visto il comparto della
componentistica confermarsi uno dei settori più vivaci.
Ha aperto i lavori
Giuseppe Barile
,
Presidente del Gruppo Componenti ANFIA,
che ha ricordato le principali attività portate avanti negli ultimi mesi da ANFIA a favore
della componentistica automotive sul fronte
dell’internazionalizzazione, dei temi legali
e finanziari, della lobby, dell’innovazione e della formazione, senza contare l’avvio di
nuove iniziative, come quelle legate alla
neo-costituita Sezione Motorsport.
Dopo una
breve panoramica sui maggiori trend tecnologici che guidano l’industria dell’auto verso
soluzioni di mobilità sempre più sostenibili, sicure e innovative, il Presidente ha
accennato al susseguirsi di acquisizioni e collaborazioni industriali tra diversi player nel
settore, in vista di nuovi progetti congiunti, sottolineando anche come tutte le Case
auto stiano sviluppando servizi di mobilità
e di car sharing, nonché sistemi di guida
autonoma. Un comparto, quest’ultimo, che
sta portando nuovi attori, provenienti
soprattutto dal settore ICT, ad affacciarsi nel mondo della mobilità, contribuendo a
trasformarne lo scenario.
“
La componentistica italiana, comparto che in Italia conta circa 2.000 imprese e
136.000 addetti, per un fatturato annuale di circa 39 miliardi di Euro, nel 2016 ha visto
salire il valore delle esportazioni a 19,97 miliardi di Euro (+0,3% rispetto al 2015), con
un saldo della bilancia commerciale attivo per 5,5 miliardi –
ha dichiarato
Giuseppe
Barile, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA.
Al di là delle positive ricadute del tren
d crescente della produzione nazionale di
autoveicoli, si conferma, quindi, la capacità dei componentisti di mantenere alti i
livelli di export grazie ad una riconosciuta qualità e innovazione dei loro prodotti e
processi produttivi, e alle posizioni conquistate sui mercati internazionali nel corso dei
decenni. Negli ultimi anni, inoltre, alcuni aree come il
Nord Africa e l’Iran, hanno
aperto nuove opportunità, che la filiera può e deve cogliere, studiando strategie di
penetrazione adeguate alle peculiarità di questi mercati.
Le prospettive che abbiamo di fronte, nonostante la tempesta politica innescata dalla
Brexit e dall’elezione del Presidente USA Donald Trump, e le tendenze nazionaliste e
protezioniste che si osservano da più parti,
non sono destabilizzanti. L’Europa presenta
una situazione tutto sommato
positiva – anche grazie alla protezione contro attacchi
speculativi fornita dalla BCE e al Piano Junker come stimolo per gli investimenti in
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ricerca e sviluppo – con moderate aspettative di crescita
e alla ricerca di una nuova
stabilità.
Guardando alle imprese della nostra filiera,
è probabile che le grandi multinazionali
saranno chiamate ad un adattamento in ottica locale, e quindi a una maggiore
flessibilità, ovvero a rispondere maggiormente ai contesti, alle regole legislative e
fiscali e, in generale, alle esigenze delle
singole nazioni in
cui operano le loro
consociate.
Si intravedono, al contempo, significative opportunità per le PMI, che potranno far leva
sulla loro prossimità al mercato e sfruttare
al meglio le nuove tecnologie dei processi
produttivi – Industry 4.0 e digitalizzazione – a favore della massima flessibilità e
customizzazione dei prodotti”.
Il successivo intervento, a cura di
Giorgio Elefante, Associate Partner PwC
, ha avuto
l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del settore automotive in termini di alleanze fra
player e conseguenti riflessi per la filiera.
Il 55% dei top 20 automotive deals del 2016 ha
riguardato i fornitori. Le attività legate
a fusioni e acquisizioni, nel complesso, sono
state 42 per i produttori di autoveicoli, 217
per i componentisti e 324 per altri segmenti.
Il 26% di queste attività ha avuto acquirenti finanziari. Confini e contenuti dell’eco-
sistema “mobilità” stanno cambiando, con
nuove e interessanti implicazioni per gli
operatori della filiera automotive.
Il terzo intervento ha avuto per protagonista Georges Bui, Purchasing Vice President di
PSA Group,
che ha illustrato la strategia del Gruppo nell’area Middle East & Africa,
considerata il terzo pilastro della crescita
di PSA insieme a Europa e Cina. Stando alle
previsioni di un mercato, per quest’area,
attorno a 8 milioni di vetture al 2025, PSA
intende raggiungere l’obiettivo di un milione
di unità vendute investendo in due joint
venture in Iran – del brand Peugeot con Iran Khodro nel 2017 e de
l brand Citroen con
Saipa el 2018, per una capacità produttiva locale di 400.000 unità all’anno – un nuovo
stabilimento in Marocco, un probabile nuovo
stabilimento in Algeria e nuovi piccoli
stabilimenti di assemblaggio in Africa. Significative opportunità si aprono per i
componentisti di fronte a questa strategia di
forte localizzazione produttiva in un’area
ad alta crescita, che necessita di un salto di qualità a livello tecnologico.
Virgilio Cerutti, Head of Business Development Central Coordination FCA
ha poi
trattato in dettaglio il tema dei trend tecnologici ed evolutivi del settore automotive,
sottolineando come la sostenibilità dei prodotti e dei processi sia destinata a diventare
un elemento dal valore economico sempre più importante, in funzione anche dei trend
di crescita della popolazione mondiale e della produzione globale di autoveicoli leggeri,
nonché della densità automobilistica mondiale, che passerà dall’attuale valore di
un’auto ogni 5,6 persone a
un’auto ogni 3,5 persone
al 2050. I driver chiave
nell’evoluzione dell’automotive restano la riduzione delle emissioni di CO2
– con
l’alleggerimento dei veicoli e lo sviluppo di motori sempre più performanti - la sicurezza
e la connettività. L’autonomous driving, che tocca gli ultimi due, darà vita a nuovi
modelli di business in cui si assisterà ad un matching delle competenze tra i player
tradizionali dell’industria automotive e nuovi attori, in un rapporto guidato
dall’innovazione e destinato a generare know-how.
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, infine, ha presentato la visione
del settore automotive da parte del sistema
bancario, un settore che investe e innova –
l’intensità degli investimenti in R&S è superi
ore alla media del manufatturiero – e per il
quale gli affidamenti del Gruppo Intesa Sanpaolo (ISP) nel 2016 sono cresciuti del 32%
rispetto all’anno precedente.
Il Presidente, inoltre, ha sottolineato la proficua
collaborazione in atto con ANFIA per declinare su questo specifico comparto il
Programma sviluppo filiere avviato da ISP per so
stenere le filiere italiane di eccellenza.
Foto Mario Sofia
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