Up Presentazione film La terra buona Slideshow

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Foto: Mario Sofia © 2018



PRESENTAZIONE FILM "LA TERRA BUONA"

 

 

Torino, 7 Marzo 2018

SINOSSI

Il film è ispirato a una storia vera. Al confine con la Svizzera, in Val Grande, c’è la zona wilderness più grande d’Europa (152km quadrati). Dove non ci sono strade, negozi, paesi, pali della luce o segni dell’uomo. In questa natura incontaminata vive ancora un’ultima persona. Padre Sergio, monaco benedettino di oltre 80 anni, ha passato quasi tutta la vita in una vecchia baita che lui stesso ha ricostruito. Con il monaco abita anche Gianmaria, un piccolo e tozzo uomo dal fare buono, che da diversi anni assiste Padre Sergio in tutti i suoi bisogni.
Di ritorno dal paese più vicino per provviste, a 4 ore di cammino fra i monti, Gianmaria si presenta con due persone mai viste prima. Sono due ragazzi disperati e assolutamente molto preoccupati. Sono stremati dalla fatica per il lungo cammino e stranamente non sono lì per incontrare il vecchio monaco.
Stanno invece cercando un'altra persona che, in gran segreto, è ospite da Padre Sergio da oltre un mese, al quale i due nuovi arrivati presentano una richiesta che non può aspettare. Di vita o di morte.
Così, il loro arrivo, stravolgerà e metterà a rischio per sempre la pace e la serenità di uno degli ultimi angoli di Paradiso rimasti in Terra.

        OBIETTIVO CINEMA

Casa di Produzione e Distribuzione di film indipendenti è nata ad Alba (CN) nel 2012, fondata dal regista e produttore Emanuele Caruso.
Obiettivo Cinema ha distribuito il film opera prima “E FU SERA E FU MATTINA” girato con soli 70.000 Euro di budget, diventato un caso nazionale nel 2014 al botteghino dove ha staccato 43.000 biglietti per quasi 300.000 Euro di incasso.
Il film nel 2014 è stato selezionato in concorso al CAIRO FILM FESTIVAL (EGITTO), al MONTREAL WORLD FILM FESTIVAL (CANADA) e al PETALUMA FILM FESTIVAL (USA).
Ha inoltre vinto il Premio F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema D’Essai) nel 2014 come “Film Indipendente dell’Anno”.
Infine è stato venduto in 4 stati esteri: POLONIA, NORD AMERICA, REPUBBLICA CECA e SLOVENIA. LA TERRA BUONA è il secondo film prodotto e distribuito da OBIETTIVO CINEMA.
Il film è stato in parte prodotto in crowdfunding tramite una raccolta ROYALTY BASED sulla piattaforma “produzioni dal basso”.
Sono stati raccolti oltre 80.000 Euro che fanno de LA TERRA BUONA il record italiano assoluto di raccolta in azionariato popolare per un film.

NOTE DI REGIA

Per il mio secondo film ho scelto una storia vera che è fermentata dentro di me alcuni anni prima di vedere la luce. Quella di un monaco che ho conosciuto nel 2014: Padre Sergio de Piccoli. Eremita a Marmora a 1.500 metri d’altezza in Val Maira aveva costruito negli ultimi 40 anni della sua vita una bibilioteca con 80.000 volumi alcuni anche rarissimi del 500. Pezzi unici arroccati come in un labirinto in una biblioteca/monastero che sprigionava un fascino incredibile.
Quanto Padre Sergio è mancato a 83 anni nel Settembre 2014 ho deciso di ispirarmi alla sua figura per raccontare “LA TERRA BUONA”. Ma le storie vere che racconto nel film in realtà sono 3. E hanno una particolarità: sono storie che non si sono mai incontrate nella vita reale. C’è infatti quella di Mastro, oncologo in fuga dall’Italia per le sue idee poco convenzionali sulla ricerca sul cancro e infine quella di Gea, ragazza malata con pochi mesi di vita che si aggrappa a un ultimo disperato tentativo per guarire.
Il lavoro di sceneggiatura, durato quasi 2 anni, è stato dunque quello di far incontrare nella finzione storie vere che nella realtà non si erano mai incontrate. Il personaggio di “Martino” è stato il vero collante che ci ha permesso di unire in una storia sola “LA TERRA BUONA”. Una curiosità particolare è che il personaggio di Martino è stato l’ultimo ad essere inserito in sceneggiatura. Abbiamo capito solo alla fine che serviva un personaggio come il suo per raccontare in modo credibile questa storia. Non è un caso che sia diventato poi il personaggio principale del film.
Dal punto di vista produttivo, nonostante Padre Sergio fosse residente in Val Maira in Provincia di Cuneo, ho deciso di girare questo film in Val Grande, al confine con la Svizzera, in provincia di Verbania. Non sapevo neanche esistesse un’aera del genere in Piemonte, a due ore da casa mia: 152km quadrati di natura incontaminata. Nessuna casa, palo della luce, negozio o strada. Solo sentieri e giorni interi di cammino per poter attraversare questo cuore verde immenso. Quando ho scoperto questo posto che sembrava la Nuova Zelanda grazie a un servizio su LASTAMPA.IT è maturata quella convinzione che è poi diventata realtà.
Ho spostato infatti questa storia in Val Grande, perchè questa Valle meravigliosa e incontaminata si addiceva di più, a mio modo di vedere, alla storia che volevo andare a raccontare. E anche al messaggio che volevo dare.
Questo ha ovviamente complicato le cose. Il budget iniziale del film doveva essere di 600.000 Euro. Ma non abbiamo trovato nessuna casa di produzione disposta a investirci sopra o a co-produrre il film. Si doveva fare una scelta: cambiare storia e trovarne una che piacesse di più ai nostri interlocutori, oppure provare a girare lo stesso il film con risorse molto limitate. Investendo tempo e denari propri.
In qualità di Produttore, oltre che Regista, la scelta di girare lo stesso con meno di 1/3 del budget previsto è stata automatica. E’ stata una scelta che sicuramente non farò più per nessun altro film. Perchè il tempo e i sacrifici fatti per portare LA TERRA BUONA sul grande schermo, con un budget così ridotto, hanno davvero spostato oltre il limite le nostre forze fisiche e soprattutto mentali.

E’ stata una produzione con un altissimo tasso di difficoltà. La Val Grande è logisticamente di una criticità molto alta. Spostare per 2 mesi 25/30 persone in una Valle senza strade, alberghi e strutture, con un budget al limite, è stata l’impresa più ardua da superare.
Il film è stato girato in 6 settimane (+ 2 di pre-produzione e prove con gli attori) fra Agosto e Luglio 2016. I sopralluoghi sono iniziati a Settembre 2015 e nel Parco Nazionale della Val Grande, nei Comuni di Vogogna e Premosello-Chiovenda abbiamo trovato degli interlocutori che, dopo le prime perplessità dovute al fatto che non avessero mai avuto a che fare con una produzione cinematografica, hanno aderito al progetto al 100%. Non avendo neanche i fondi per pagare vitto e alloggio siamo riusciti, tramite l’Associazione Alpe Capraga, che ha dato un contributo fondamentale al film, ad avere a nostra disposizione un’intera borgata a 1.000 metri d’altezza chiamata “Capraga”. Era l’ultima borgata raggiungibile in auto, attraverso una strada quasi sterrata con curve a gomito molto strette e di estrema percorribilità. Ad oggi è sicuramente la strada più impervia mai vista in vita mia.

Per circa 2 mesi nell’estate 2016 gli abitanti ci hanno lasciato le loro case dove dormire, mentre l’Associazione Alpe Capraga ha provveduto a costruire per noi docce, impianti elettrici, cucine da campo, tendoni per mangiare, bagni e molto altro.
Un generatore a benzina alimentava tutto il piccolo paesino, inclusa l’illuminazione pubblica notturna.

Per 4 mesi antecedenti le riprese, i volontari dell’Associazione Alpe Capraga, hanno lavorato tutti i giorni per farci trovare tutto il necessario per ospitare una troupe di circa 20 elementi, oltre a 6 attori che si sono dovuti adattare a vivere in un posto sperduto lontano dal mondo e immersi nella natura. Anche se è stata proprio questa la chiave ideale per far entrare gli attori nei personaggi. E il film ne ha giovato in modo determinante.

Per il vitto, grazie ai nostri partner, ci sono state fornite materie prime come frutta e verdura, carni e salumi, formaggi e poi pasta, sughi, latte, biscotti e alimenti per la colazione. Grazie alla scuola FORMONT della Val Grande poi, 9 studenti si sono alternati per cucinare tutti i pasti della troupe per tutto il periodo. Quest’impresa, totalmente atipica nel mondo del cinema, ci ha permesso di poter azzerare i costi di vitto e alloggio e dunque di poter girare il film. L’organizzazione ci è però costata oltre 1 anno di lavoro e programmazione con i vari enti, istituzioni e abitanti del posto. Coordinare il tutto è stato il lavoro più intenso.
Un film girato in condizioni non convenzionali, il cui budget esiguo ci ha costretto in montaggio per oltre 1 anno, facendo così che il progetto da quanto è stato pensato e scritto fino alla sua uscita nelle sale, abbia visto un periodo totale di realizzazione di 4 anni.

Sicuramente senza lo spirito di adattamento di attori e troupe e la forte volontà di portare a casa questo film, e grazie alle sinergie del territorio, in particolare di FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE e F.I.P., questo lavoro non avrebbe mai visto la luce. A testimonianza di ciò i titoli di coda del film: quasi 2.000 nomi di persone differenti che hanno dato un contributo alla realizzazione de LA TERRA BUONA. Contributo senza il quale oggi non sarei qui a presentare il mio secondo film per il cinema.

Per abbattere i costi del film, alcune aziende del territorio hanno provveduto a dare materie prime che ogni giorno sono state cucinate sul set. I cibi sono stati poi cucinati dai ragazzi dell’istituto alberghiero FORMONT che si sono alternati nelle 6 settimane di lavorazione del film.

San Giorgio Salumi di Busca (CN) ha provveduto a rifornire la troupe di salumi, carni rosse e bianche per tutta la durata del film.

http://www.sangiorgiosalumi.com/

 

L’azienda Agricola ORTOSMERALDO di Vaccheria (CN) ha provveduto invece a rifornire la produzione di frutta e verdura. Inoltre ci ha rifornito di un nuovo prodotto appena immeso nel mercato: Maderè. Sidro di pere madernassa piemontesi ormai diventato un’eccellenza nel panorama enogastronomico locale.

 

Inoltre Eataly, tramite il suo stabilimento a Monticello D’Alba ha fornito oltre 2,2 tonnellate di generi alimentari come pasta, sughi, succhi, birre, biscotti, brioches, marmellate, latte, creme. Arla Italia ha fornito alla produzione circa 500KG di formaggi di altissima qualità.

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

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