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	Chiesa di Santa Teresa 
	
	La chiesa fu costruita per i padri carmelitani su iniziativa 
della Madama Reale Cristina di Francia nel 1642, nell'ambito del nuovo ampliamento della città; sembra infatti che 
nel cantiere venissero utilizzate le pietre dell'adiacente Porta Marmorea, una delle quattro porte di epoca 
romana. Il progetto viene tradizionalmente attribuito ad Andrea Costaguta, anch'egli carmelitano, molto legato 
alla casa regnante sabauda, che portò la fabbrica quasi a completamento, sostituito dal confratello Alessandro 
Valperga.
		 
	
	La chiesa subì rilevanti danni dai bombardamenti del 1943, la facciata rischiò di staccarsi e parte del tetto 
venne distrutto provocando danni all'interno tra cui una delle due porte intarsiate dal celebre ebanista Pietro Piffetti. Gli eventi bellici sono inoltre responsabili della distruzione degli edifici attigui che, ricostruiti 
malamente nel secondo dopoguerra, ne rovinano la visione esterna.
		 
	
	Agli inizi del XVIII secolo il cantiere passò a Filippo Juvarra che ne completò la struttura e gran parte delle 
decorazioni. La facciata, chiaramente ispirata a quella della chiesa di Santa Cristina nella vicina Piazza San 
Carlo dello stesso Juvarra, verrà costruita su progetto di Carlo Filippo Aliberti, allievo di Benedetto Alfieri, 
nel 1764.
		 
	
	All'interno, tra le numerose opere che ornano l'edificio spiccano la cappella di Sant'Erasmo, che custodisce le 
ceneri di Cristina di Francia, e lo splendido Crocefisso di Stefano Maria Clemente, nei transetti le preziose 
cappelle juvarriane ornate da dipinti del Conca e del Martinez e lo splendido altare centrale, sempre opera 
dell'architetto messinese.
Tra le altre opere rilevanti vanno segnalate le tele e gli affreschi di Corrado Giaquinto (Cappella di San 
Giuseppe), gli affreschi di Rodolfo Morgari, Apparizione dell'angelo a s. Giuseppe, sulla volta della cappella 
della Sacra Famiglia, La Morte di Santa Teresa e L'apparizione di Gesù a Santa Teresa, nel catino absidale, e le 
sculture del Tantardini (Prima cappella: Tomba di Madama Cristina e busto del medico di corte Ambrogio Fassetto). 
La cupola, priva di tamburo, è affrescata dal Luigi Vacca (1820) con la Gloria di Santa Teresa.
 
		 
  
	  
	
     
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