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Foto: beppe © 2017


NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI PER LA “MACCHINA COMUNALE”

Città di Torino e Università degli Studi di Torino

QUESTA MATTINA FIRMATA UNA CONVENZIONE TRA CITTA’ DI TORINO E UNIVERSITA’

PER LA SPERIMENTAZIONE DI PROGETTI IN AMBITO DI RIORGANIZZAZIONE GESTIONALE E CONTABILE.

Progettare e sperimentare nuovi modelli organizzativi per utilizzare al meglio le risorse, umane e finanziarie, a disposizione dell’ente, aumentando la qualità dei servizi forniti a cittadini e imprese e, al contempo, valorizzando il lavoro dei dipendenti comunali.

Un obiettivo a cui l’Amministrazione comunale sta già lavorando e al cui raggiungimento potrà contribuire la convenzione tra Città di Torino e Università degli Studi, le cui modalità sono state messe nero su bianco in un documento firmato questa mattina, nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico, dalla sindaca Chiara Appendino e dal rettore dell’Ateneo del capoluogo piemontese, Gianmaria Ajani.

L’intesa tra le due istituzioni prevede, in tema di innovazione tecnologica e di riorganizzazione gestionale e contabile, l’avvio di una collaborazione scientifica e didattica allo scopo di studiare e sperimentare forme organizzative che assicurino ai servizi della Città maggiore efficacia ed efficienza, anche coinvolgendo i dipendenti nell’ottica di condividerne l'impegno e migliorarne la qualificazione professionale.

Il processo riorganizzativo, insieme ai ricercatori universitari, coinvolgerà operatori, impiegati, funzionari e dirigenti e darà vita a esperienze pilota che, nel corso del mandato, saranno replicate nei vari settori della macchina comunale torinese.

Con la convenzione tra Città e Università, il Dipartimento di Management offre ai propri studenti anche la possibilità di partecipare a stage finalizzati alla redazione di tesi di laurea magistrale in ambiti operativi della pubblica amministrazione.

“La macchina comunale è una struttura complessa – ha ricordato la Sindaca Chiara Appendino - che, attraverso il lavoro dei suoi diecimila dipendenti, è quotidianamente chiamata a svolgere un gran numero di attività per cittadini e imprese. Un impegno via via sempre più difficile da assolvere perché, a fronte della crescente e articolata domanda di servizi, sono progressivamente diminuite le risorse umane e finanziare a disposizione dell’ente. Oggi quindi, per assicurare una risposta adeguata alle richieste dei cittadini, risulta un atto necessario e indifferibile quello di procedere alla riorganizzazione di uffici e servizi comunali, puntano sull’innovazione, la digitalizzazione, la semplificazione delle procedure amministrative e la valorizzazione del personale”.

La prima cittadina ha aggiunto che “docenti, ricercatori e studenti della Scuola di Management ed Economia, grazie alla convenzione firmata questa mattina, porteranno idee, metodologie e competenze in materia di organizzazione gestionale e contabile. Insieme a loro, lavoreranno allo studio e alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi gli stessi dipendenti comunali, che in questo modo non saranno semplici spettatori, ma protagonisti del cambiamento”. “Di fatto – ha sottolineato Chiara Appendino -, nel lavoro che sarà condotto in collaborazione con l’Università degli Studi, risulterà fondamentale il coinvolgimento di ogni dipendente: per questo motivo il processo di riorganizzazione seguirà uno schema bottom-up, partendo dalle esperienze e dalle professionalità presenti nell’ente”.

“L’Università di Torino – ha affermato il Rettore Gianmaria Ajaniformalizza con questo accordo la volontà di collaborare con la Città mettendo a disposizione le competenze di ricerca che risiedono nei nostri Dipartimenti per realizzare la nostra “terza missione” ed il public engagement che si somma alla formazione, come attività di trasferimento di tecnologia e conoscenza sul territorio. UniTo riconosce la propria specifica responsabilità nei confronti del Comune di Torino per integrare le proprie attività di formazione e di ricerca applicata con i bisogni organizzativi e gestionali delle istituzioni del territorio, percorrendo quel sentiero di innovazione a servizio della comunità oggetto delle politiche locali e nazionali”.

 

 

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