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Foto: beppe © 2016



RIFUGIO ANTIAEREO DI PALAZZO CIVICO

Il rifugio antiaereo del Comune di Torino fu realizzato negli anni '40 a circa 10 metri sotto il cortile d'onore.

 

Tecnicamente avanzato, poteva ospitare 50 dipendenti garantendo un'alta qualità dell'aria grazie a un sistema di ventilazione forzata. Dopo i lavori di restauro è stato aperto al pubblico il 25 e il 26 aprile 2015.

Dopo l'avvio della seconda guerra mondiale numerosi bombardamenti aerei investirono Torino, per cui le autorità civili e militari decretarono l'urgente necessità di attuare interventi volti a garantire la protezione della popolazione civile. In questo contesto venne realizzato un rifugio di 50 posti ubicato sotto il Cortile d'Onore del Palazzo Civico. Destinato ad accogliere i dipendenti del Palazzo, la cui costruzione venne affidata alla ditta Occhetti, già precedentemente incaricata dal Comune dei lavori di "ordinario mantenimento dei civici fabbricati" con Deliberazione del 17 giugno 1940.

Tale rifugio venne realizzato ad una profondità di circa 10 metri, ed è caratterizzato da una galleria lunga circa 20 metri, larga 3 e di altezza pari a metri 2.30 con annessi piccoli ambiti che fungevano da filtro o destinati a servizi. La struttura è realizzata in cemento armato.

Vi si accede tramite tre diversi ingressi. Uno degli accessi alla galleria avviene tramite un tunnel realizzato in mattoni lungo 30 metri, il cui dislivello fra il piano secondo interrato, da cui si diparte, posto ad una profondità di circa 6 metri, ed il piano pavimento del rifugio, posto a circa - 10 metri. Dal secondo piano interrato risultava quindi possibile uscire direttamente su via Bellezia (passaggio oggi non più fruibile) o, tramite le scale di accesso agli scantinati, nel cortile interno.

Gli altri due accessi al rifugio sono garantiti da scale a chiocciola, realizzate con struttura in cemento armato e gradini in pietra che si dipartono dal piano primo interrato. Da tale piano è quindi possibile raggiungere le uscite su cortile tramite i percorsi che dagli scantinati portano al piano terreno.

Il Rifugio, come prescritto dalle Norme Tecniche Costruttive per la protezione antiaerea approvato dalla città, era dotato di una latrina, di acqua corrente e di canne di ventilazione che consentivano il ricambio naturale dell'aria nell'ambiente. Erano inoltre presenti lungo le pareti panche reclinabili in legno.

La galleria principale del Rifugio era compartimentata rispetto alle vie d'accesso con pesanti porte antisoffio in ferro che sigillavano il locale e ne garantivano la protezione dalle sostanze tossiche e dai moti d'aria derivati dagli scoppi.

L'aerazione all'interno dei locali era garantita tramite un grosso canale di aerazione ancora esistente che collega la galleria direttamente con l'esterno, da cui si diramavano dei canali di distribuzione che diffondevano uniformemente l'aria all'interno dei locali.

 

 

    Foto Beppe

 

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