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Foto: BEPPE © 2015
Pochi anni dopo l’ Arrivo della Sindone nella 
	città di Torino, nel 1598 nasce la confraternita del Santissimo Sudario di 
	Torino con il beneplacito del Duca Carlo Emanuele I di Savoia capo e 
	protettore della confraternita.
	
	La confraternita ha come prima sede l’antica chiesa di San Pietro all’angolo 
	tra la contrada di San Pier del Gallo (via Torquato Tasso) e via dei Mascara 
	(via Conte Verde), dove rimarrà fino al 1727 anno in cui la chiesa di San 
	Pietro verrà dismessa a causa del disfacimento della struttura. La 
	confraternita del SS Sudario gli sopravvive trasferendosi provvisoriamente 
	nella chiesa di Santa Maria di Piazza e l’anno successivo presso l’oratorio 
	dello “Spedale de Pazzerelli”.
	
	Esaudendo le indicazioni di Vittorio Amedeo II di Savoia che imponeva a 
	tutte le confraternite della città di Torino di avere scopi caritatevoli e 
	filantropici, la confraternita del SS Sudario si prende cura dei 
	“pazzerelli”.
Nel frattempo però, il re Vittorio Amedeo II 
	nel 1728 aveva donato alla Confraternita una parte dell’isolato di 
	Sant’Isidoro per la costruzione di un ospedale per l’assistenza dei malati 
	di mente; i confratelli, infatti, avevano scelto come ambito di azione 
	caritativa l’assistenza dei cosiddetti pazzerelli, abbandonati a loro stessi 
	ed oggetto di scherno; da ricordare che altra attività caritativa dei 
	confratelli era l’educazione delle figlie dei militari rimaste orfane.
	
	Per ovviare alle ristrettezze della cappella interna al nuovo ospedale, nel 
	1732 viene rilevato il lotto adiacente per la costruzione di un oratorio per 
	la confraternita e per i malati, privo però di accesso da strada.
	
	Nel 1734 viene scelto, dopo concorso, il progetto del confratello ingegnere 
	Ignazio Mazzone, che prevede una semplice navata unica con angoli smussati e 
	un più stretto presbiterio, su cui si affacciano i coretti; per le 
	decorazioni sono chiamati il quadraturista veneziano Pietro Alzeri e il 
	frescante Michele Antonio Milocco, cui sono attribuiti la Trasfigurazione 
	sulla volta della navata e il complesso trompe-l’oeil della parete di fondo 
	del presbiterio, con la pala della Vergine, il Beato Amedeo IX di Savoia, la 
	Sindone e l’Eterno in gloria.
	Chiesa del Santissimo Sudario
	Sul terreno donato dal duca viene costruito dapprima il manicomio (nei 
	pressi di porta Doranea in contrada del Partitore ora via San Domenico), 
	successivamente, nel 1734, inizia la costruzione della chiesa su progetto 
	dell’architetto Ignazio Mazzone. In stile Barocco la struttura è a navata 
	unica, la volta a botte ha quattro lunette in corrispondenza delle finestre 
	ed è affrescata da Michele Antonio Milocco e Pietro Alzeri e raffigura la 
	Trasfigurazione del Nazzareno.
	
	Sull’altare maggiore, dedicato alla Sindone, è posta una pala che 
	rappresenta la “Vergine e Santi e l’Eterno in gloria” realizzata sempre dal 
	Milocco. Sotto il polittico è esposta una copia del Sacro Telo a grandezza 
	naturale.
	
	La facciata, non prevista nel progetto originale,è stata progettata da 
	Giovanni Battista Borra rappresenta un primo stadio di passaggio allo stile 
	neoclassico.
	
	Nella cripta della chiesa ha oggi sede il Museo della Sindone con ingresso 
	in via San Domenico
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