Up Siamo tutti fotografi Slideshow

1_Siamo tutti fotografi
2_Dalla gondola
3_Sul ponte
4_In San Giorgio
5_Primo, proteggere l'obiettivo
6_I privilegiati
7_Ciao gabbiano
8_Traffico fotografico
9_ Ecco, ora sorridi
10_Nikon (1)
11_Sul pontile
12_Dalla gondola (1)
13_Nikon (2)
14_Soddisfatta
15_Il problema degli occhiali
16_Ma dai, guarda anche  a sinistra
17_Con stile ed eleganza
18_Tutti fotografi in famiglia
19_Attento, non più indietro di così
20_Fotocamera sempre a portata di mano
21_Fotocamera sempre a portata di mano (2)
22_Nuove e antiche tecnologie
23_Videomaker
24_Il ciclope
25_Dal vaporetto
26_Imperdibile
27_Dal vaporetto (2)
28_In tutte le direzioni
29_Bella fotografa, bella fotografia
30_Fotosafari sul ponte (1)
30_Fotosafari sul ponte (2)
 
 

Foto di FEDERICO © 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    Indice FEDERICO

 

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Perchè fotografiamo?

Penso che ognuno abbia le sue motivazioni, ma che al di là di queste – o meglio al di là di quelle che ognuno di noi si dà – ne possano esistere altre più profonde, forse legate a pulsioni ancestrali, che ci accomunano tutti e penso che la pulsione fondamentale che ci spinge a fotografare sia legata indissolubilmente all'istinto primordiale di sopravvivenza, o meglio che ne sia una sua sublimazione.

Fotografiamo per possedere, possedendo abbiamo potere e ci garantiamo maggiori vantaggi nella lotta per la sopravvivenza: gli istinti primordiali del possedere un territorio, del procacciarsi una preda, dell'ottenere una posizione di prestigio o di dominio in una comunità non sono del tutto sopiti dalla civiltà. Quello che fotografo è mio, lo posseggo, ne ho la testimonianza da esibire di fronte a tutti che mi procura prestigio.

Ho fatto il viaggio più bello, ho la fotocamera più tecnologicamente avanzata (e un bel teleobiettivo....e non ditemi che non sia un simbolo fallico almeno per i maschietti), mi sono procacciato le “prede” migliori … (sempre per i maschietti: meglio se poi sono fanciulle graziose come alcune di quelle che compaiono in questi scatti), fermo restando che la “preda” può essere anche un bel paesaggio, una macro, un'immagine documentaria o di cronaca ecc....

Anche quando la fotografia diventa un'occasione di socializzazione esistono sempre - volenti o nolenti - dei rapporti di potere dettati dall'ambizione di prevalere o dalla frustrazione di non poterlo fare (chi frequenta solo un poco l'ambiente può forse avere assistito e tutta quella serie di discussioni che improntate ad analisi tecniche od estetiche, intraprese con finalità culturali “elevate”, in ultima analisi non sono che una lotta per la supremazia, certo non fisica, ideologica...ma alla fine che differenza fa)?

Dall'altro lato, meno male che esiste la fotografia! (Servisse a sublimare in modo efficace l'aggressività ! Magari servisse a far finire le guerre!). Meno male che il processo di civilizzazione ha portato anche alla nascita del senso artistico e che possiamo raccontarci che “lo facciamo per l'arte”, che “inseguiamo il bello”.

Non ho voluto dare qui – come potrebbe sembrare - una colorazione negativa all'atto di fotografare. Al contrario, ho dato solo voce ad alcune mie riflessioni peraltro (non essendo né psicologo, né sociologo, né antropologo nè tantomeno filosofo) dettate solo dalla mia curiosità di cercare di dare una spiegazione a quanto vedo intorno a me, nella vita di tutti i giorni. E nella vita di tutti i giorni vedo sempre più conflittualità e purtroppo neppure sublimata in tendenze artistiche.

E allora diciamocelo senza paura: siamo “bestie” che per evolvere (non come specie – quello mi raccontano che sia già successo – ma come individui) devono trasformare l'aggressività in creatività (non solo di tipo artistico, ci sono un sacco di altre forme di creatività sia chiaro). In creatività quanto meno sul piano materiale perchè mi sembrerebbe assai presuntuoso parlare di elevazione spirituale in un contesto come questo.

Alla fine perchè io fotografo?

Non rinnego nulla di quello che ho sostenuto finora, anzi pur nella consapevolezza del “substrato animale” nel profondo, posso dire che lo faccio perchè amo la vita, perchè preferisco mille volte fotografare un animale selvatico piuttosto che sparargli: il mio trofeo da appendere alla parete se voglio ce l'ho lo stesso, no?

Ma soprattutto – e questa è la parte per me veramente importante - perchè mi dà la possibilità di condividere, incontrare, fare amicizie, vivere emozioni coinvolgenti, comprendere, amare. Si amare! I luoghi, le situazioni, la gente...anche gratificando me stesso, sia chiaro. Ma soprattutto per riuscire a non guardare l'altro come una probabile minaccia, ma come una possibile amicizia.

Ciao cari fotografi, che ne dite di un bello slogan:

I Love Photography, Photography is Love!


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