CARAVAGGIO AI MUSEI REALI DI TORINO
Da Roma un capolavoro dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica
(Galleria Sabauda, dal 25 febbraio al 30 maggio 2021)
Torino, 25 Febbraio 2021
Arriva ai Musei Reali di Torino il San Giovanni Battista di Caravaggio, che sarà esposto dal 25 febbraio al 30 maggio nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della Galleria Sabauda.
L'opera, realizzata tra il 1604 e il 1606, proviene da Roma dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica grazie a uno scambio promosso dalle direzioni dei due musei in occasione della mostra L’ora dello spettatore. Come le immagini ci usano (Roma, Palazzo Barberini, 2 dicembre 2020 - 5 aprile 2021). L’esposizione romana accoglie infatti nel suo percorso la rarissima tavola di Hans Memling con la Passione di Cristo, conservata alla Galleria Sabauda.
L'evento espositivo, sostenuto dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e da Reale Mutua, è una straordinaria opportunità per portare all’attenzione del pubblico le collezioni di due grandi pinacoteche italiane e il genio dei loro insuperati maestri.
Caravaggio, uno dei pittori più celebrati e amati di ogni tempo, con il suo stile audace e innovatore sperimenta nei primi anni del 1600 nuove composizioni di soggetto sacro e profano, popolate da personaggi raffigurati nell’immediatezza della loro umanità e arricchite da frammenti di natura morta. Tra queste si colloca anche il San Giovanni che raffigura “il Battista”, uno dei santi più venerati dalle chiese cristiane, asceta spesso considerato come l’ultimo dei Profeti. Caravaggio lo mostra ancora adolescente, in un momento di riposo nel deserto, dove trascorse gran parte della sua esistenza. La figura, avvolta in un mantello rosso, emerge dall’oscurità, il volto in penombra e le mani indurite dal sole, lo sguardo schivo e malinconico rivolto al buio oltre la cornice, come sorpreso da una misteriosa presenza. Accanto, gli oggetti che ne qualificano l’identità: la croce di canne e la ciotola per i battesimi.
L’opera, scortata dal Corpo dei Carabinieri, è arrivata a Torino il 24 febbraio scorso e sarà esposta per i prossimi tre mesi in una sala del percorso permanente della Galleria Sabauda. La mostra-dossier permetterà di presentare al pubblico uno dei capolavori del pittore che con il suo linguaggio rivoluzionario seppe cambiare il corso della storia dell’arte, ma sarà anche un’occasione unica per mostrare lo stretto dialogo che intercorre con le opere di quei pittori italiani e stranieri, di prima e seconda generazione, che furono profondamente influenzati dalla sua pittura. Alcuni, come Giovanni Baglione, coetaneo del Merisi e suo acerrimo nemico, interpretano solo esteriormente i modelli del maestro; altri come Valentin, Vignon, Ribera e Serodine ripropongono con grande rigore l’umiltà mistica dei santi a partire da invenzioni caravaggesche. Altri ancora, come Antiveduto Gramatica e Orazio Riminaldi, guardano al profondo naturalismo e alle nuove tematiche introdotte dal Merisi, mentre il pittore olandese Matthias Stomer porta avanti nei suoi quadri a “lume di notte” i vigorosi contrasti tra luci e ombre. Caravaggio affascina i grandi collezionisti del tempo e anche i Savoia: come mostrano le opere esposte, anche la casa reale piemontese si aggiorna subito sulla moderna pittura di realtà, ampiamente documentata negli inventari degli anni Trenta del Seicento. Sarà Orazio Gentileschi a donare proprio al duca sabaudo Carlo Emanuele I, nel 1623, la splendida pala con l’Annunciazione, una delle sue opere più intense e significative.
“Nonostante i mesi di lockdown, i Musei Reali non si sono mai fermati. - dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali di Torino -. L’emergenza che abbiamo vissuto e che stiamo tuttora vivendo ha evidenziato la necessità di offrire al pubblico proposte culturali inedite, misurate sulle attuali esigenze di fruizione e di sostenibilità, sviluppate anche in collaborazione con altre realtà nazionali. I Musei Reali si fanno promotori di un costante scambio e confronto con lo scenario nazionale, oggi essenziale per offrire al pubblico nuovi contenuti capaci di moltiplicare le opportunità di conoscenza e di esperienza”.
“Con soddisfazione annunciamo oggi l’apertura dell’esposizione del San Giovanni Battista di Caravaggio, per la prima volta a Torino. - afferma Giorgio Marsiaj, Presidente Consulta Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino -. Quello di Consulta è un atteggiamento partecipe e attento; crediamo nella cultura quale leva economica ed inclusiva, che favorisce lo sviluppo, e aumenta l’attrattività e il benessere del territorio. Nonostante le criticità generate dalla pandemia, le aziende e gli enti Soci di Consulta rimangono focalizzati nel settore culturale, per contribuire a conservare e valorizzare il patrimonio che la Storia ci ha consegnato, per le generazioni a venire”.
“Siamo lieti di sostenere questa prestigiosa esposizione, che assume un significato particolare in un momento in cui l’arte, e in generale la cultura, è ingrediente fondamentale del processo di ripartenza. - ha dichiarato Luigi Lana, Presidente Reale Mutua -. Operare in sinergia con realtà di eccellenza come la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ci permette di essere parte attiva nella valorizzazione del territorio e di generare impatti positivi sociali e culturali in grado di accrescere l’ambizione di Torino a diventare sempre più un polo artistico di respiro nazionale e internazionale”.
CARAVAGGIO (MICHELANGELO MERISI DETTO IL)
Milano 1571 – Porto Ercole 1610
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio è uno dei pittori più celebrati e amati di ogni tempo. Il suo stile
audace e innovatore, calato nella carnalità dei corpi e nella verità della vita quotidiana, l’interesse per la
rappresentazione degli umili, gli intensi contrasti di luce e ombra con cui costruisce le forme e lo spazio, la
drammatica religiosità che emana dalle sue opere toccano le corde più sensibili dell’animo umano e parlano
il linguaggio universale delle emozioni più profonde. Muovendo dalla tradizione figurativa lombarda e dalle
sperimentazioni cromatiche dei maestri veneti, Caravaggio elabora una poetica che scuote le fondamenta
della pittura occidentale per il modo rivoluzionario di guardare alla realtà e alla natura, in linea con i principi
del moderno metodo scientifico, e per il senso nuovo del rapporto tra l’uomo e il divino.
Caravaggio nasce verosimilmente il 29 settembre 1571 a Milano, ma si trasferisce presto a Roma dove trova
protezione presso i più colti collezionisti del tempo, a partire dal cardinale Francesco Maria del Monte. Fra il
1599 e il 1602 realizza la serie di tele di San Matteo per la Cappella Contarelli di San Luigi dei Francesi e
porta a termine la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di Saulo per la Cappella Cerasi di Santa
Maria del Popolo. In questi stessi anni avvia rapporti con prestigiosi committenti come il cardinale Asdrubale
Mattei, il marchese Vincenzo Giustiniani e il giurista Laerzio Cherubini. All’ultima fase del soggiorno romano
appartengono la Madonna dei Pellegrini (1603-1606), la Madonna dei Palafrenieri (1605-1606) e la Morte
della Vergine (1604 - 1606). Parallelamente Caravaggio sperimenta nuove composizioni di soggetto sacro e
profano, popolate da personaggi raffigurati nell’immediatezza della loro umanità e arricchite da brani di
natura morta. Tra queste si colloca anche il San Giovanni della Galleria Corsini.
L’attività pittorica di questi anni è punteggiata da vicende giudiziarie e risse che sfociano il 28 maggio 1606
nell’uccisione del mezzano Ranuccio Tomassoni. Caravaggio è condannato per omicidio, fugge da Roma e
si rifugia a Napoli. Da questo momento la sua tormentata esistenza diventa una continua peregrinazione,
che lo porterà a Malta, in Sicilia e di nuovo a Napoli, concludendosi il 18 luglio 1610 a Porto Ercole in
Toscana, dove il pittore muore mentre cerca di fare ritorno nella città pontificia.
Didascalia Foto:
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio
Milano 1571 – Porto Ercole 1610
San Giovanni Battista
1604-1606
Olio su tela
Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica

Foto Beppe Sacchetto
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