CASTELLINALDO D'ALBA (CN)
Castellinaldo, 8 Giugno 2023
Il paese di Castellinaldo è situato nel Roero al limitare dell'alto Monferrato a 312 metri di altezza sul livello del mare in provincia di Cuneo, situato sui rilievi collinari che dividono le valli del fiume Tanaro e del torrente Borbore.
Nel XIII secolo il paese presentava alcune caseforti di proprietà dei de Montefortino, de Vicia, Baresani, Visdomini.
Nel XIV secolo vi fu l'avvicendamento di queste famiglie con i Solaro e Pallidi. Nel 1351 una parte del feudo passò alla famiglia Malabayla di Asti, che fece erigere un castello (demolito alla fine dell'800) a levante dell'attuale castello.
Tra il 1427 ed il 1429 i Damiano acquistarono la restante parte del feudo ed eressero alcune costruzioni fortificate che in seguito vennero accorpate per dare origine all'attuale castello che fu terminato alla fine del XVI secolo.
Il 30 gennaio 2015 Castellinaldo cambia la propria denominazione in Castellinaldo d'Alba.
In cima a una ripida scalinata si erge la parrocchiale di San Dalmazzo che risale al sec. XVIII.
La principale risorsa è l'agricoltura, rivolta prevalentemente alla coltivazione della vite (con produzione di barbera e nebbiolo) e delle pesche, che danno vita a un vivace mercato.
Imprese manifatturiere operano nei settori alimentare, della distillazione e della lavorazione del legno.
Il castello pervenuto sino a noi è quello appartenuto ai Damiani, che dal 1462 erano divenuti feudatari di Priocca. Per quasi cinque secoli essi divisero il possesso del feudo di Castellinaldo con i Malabaila, ciascuno con castello proprio. Quest'ultimo (come quello dei Malabaila), venne edificato tra la fine del '400 e l'inizio del '500. Consisteva in un fortilizio che incorporava una robusta e svettante torre.
Un documento custodito nell'archivio Ripa di Meana lo identifica — nel 1524 — come castrum de Damianis. Le due nobili famiglie che si spartiscono il feudo non sempre riescono a coesistere pacificamente, come a tratti sono tesi i rapporti con la Comunità, sfociati nel 1580 in una congiura contro i Malabaila.
Nel 1594 ha luogo una divisione tra i Damiani, che si attribuiscono i diversi ambienti e le diverse dotazioni del castello. Col terremoto del 1887 la torre rimane gravemente danneggiata e viene mozzata a livello del tetto.
Il salone d'onore dell'attuale costruzione conserva affreschi di Rodolfo Morgari, oltre al soffitto a cassettoni; una camera è detta di "San Carlo" poiché il Santo vi soggiornò durante il viaggio che doveva portarlo a Torino per l'ostensione della Sacra Sindone che il duca Emanuele Filiberto aveva fatto trasferire da Chambery a Torino.
L'adiacente scuderia fu costruita attorno al 1700, e venne collegata al castello con un cammino coperto.
Attualmente vi ha sede la "Bottega del Vino" comunale, con la permanente esposizione dei vini dell'"Associazione Vinaioli di Castellinaldo".
Foto Beppe Sacchetto
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