CASTELLO DI MIRADOLO - SAN SECONDO DI PINEROLO
Miradolo, 24 Maggio 2022
A San Secondo di Pinerolo, all'imbocco della Val Chisone a circa 40 km da Torino, con una meravigliosa vista sul Monviso sorge il Castello di Miradolo con il suo Parco Secolare. Divenuto Dimora nobiliare alla fine del Settecento, appartenuto alle famiglie Massel di Ceresana e Cacherano di Bricherasio fino al 1950, deve il suo aspetto attuale a Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, detta “Babet” che, nei primi anni 20 dell'Ottocento, fece realizzare dall'architetto Talucchi la Citroniera e la Torre Rotonda. Ampliando e ridisegnando anche il vecchio giardino all'italiana che si trasformò nel parco paesaggistico attuale. Con la morte dell'ultima erede Sofia, nel 1950 il Castello di Miradolo passò a una Congregazione Religiosa che non ne ebbe purtroppo gran cura. Dagli anni '90 il Castello venne lasciato al suo destino, subendo un lungo periodo di abbandono e degrado, per essere poi acquistato nel 2007 da un gruppo di privati.
La Fondazione Cosso, nata nel 2007 su volere di Maria Luisa Cosso Eynard e la figlia Paola, ottiene dal gruppo di privati la gestione del Castello di Miradolo e il suo Parco Storico. Viene così avviato, grazie al grande impegno della Fondazione, un imponente progetto di restauro e messa in sicurezza della Dimora e del suo Parco, al fine di recuperare e restituire al territorio un patrimonio Storico, Architettonico e Naturalistico importante.
Dal 2008 gli interventi di recupero ne permettono l'apertura al pubblico, il Castello di Miradolo e il suo Parco Storico, riprendono vita. Si avvera così il desiderio e il progetto della Fondazione di promuovere ampie iniziative culturali, rivolte a tutti e a ogni età, e quello di valorizzare il tema ambiente attraverso laboratori didattici, con l'intento di sviluppare e sensibilizzare la coscienza dei visitatori per l'ambiente stimolandola con temi interattivi in connessione con l'ambiente e l'uomo.
Le iniziative volute dalla Fondazione Cosso seguono il corso delle stagioni e cambiano con esse e con la natura del Parco. “Invito al Parco” è un percorso interattivo che si rinnova stagionalmente e promuove la conoscenza della natura e dei suoi cambiamenti, nelle quattro stagioni.
Bellissima quella tenuta ad aprile scorso “Il Camelieto” dedicata alla fioritura delle camelie. Progetto aggiunto dal 2019 con il piantamento di oltre 130 camelie antiche che si sono aggiunte a quelle storiche del parco, con lo scopo di preservarne il patrimonio naturalistico e storico.
Invito al Parco prosegue seguendo le stagioni e si snoda nel parco con iniziative e attività, per famiglie e per tutti, quali concerti, letture, incontri a tema, pic-nic e tanto altro.
Chi ha visitato il Castello di Miradolo e il suo Parco Storico dal 21 marzo al 15 maggio 2022 è stato accompagnato in un bellissimo percorso immaginario, originale, intimo e profondo attraverso un rigoroso disordine alfabetico di pensieri di Paolo Pejrone, laureato in architettura al Politecnico di Torino, che ha collaborato all'iniziativa realizzata della Fondazione.
La mostra conclusasi il 15 maggio scorso: “Oltre il giardino. L'abbecedario di Paolo Pejrone “, ci descriveva la natura in tutto il suo splendore, la analizzava e la raccontava, con i suoi dubbi e speranze, in un dialogo immaginario, personale e suggestivo dell'architetto di giardini Paolo Pejrone, portandoci effettivamente oltre il giardino.
La mostra che accoglieva i visitatori, nella sua inedita veste primaverile, si articolava sul concetto di abbecedario e si sviluppava attraverso opere, provenienti da collezioni private di grande interesse artistico, creando un dialogo tra arte e natura.
Tra le opere di rilievo esposte, in tema con la primavera, abbiamo potuto vedere i frutti di stagione dell'ineguagliato riproduttore e modellatore di frutti artificiali Francesco Garnier Valletti, il Tappeto natura – Cavolo Canario di Piero Gilardi in stile pop art statunitense.
Per costruire questo dialogo immaginario tra arte e natura la Fondazione, in questa occasione, si era avvalsa di opere di grandi artisti come Andy Warhol, Arrigo Lora Totino, Lucio Fontana, Francesco Menzio, Gilberto Zorio, Giorgio Griffa, Giovanni Anselmo, Giovanni Frangi, Giuseppe Penone, Mario Merz, Paola Rauschenberg, Umberto Baglioni e di molti altri, non meno importanti, per creare insieme un messaggio di conoscenza della natura che ci circonda ma anche di coscienza dei suoi problemi.
Senza dubbio, quando arte contemporanea e natura si incontrano, si accendono i sensi e le emozioni.
Il rapporto natura e arte è un tema molto sentito, soprattutto in questi ultimi tempi, anche se incomincia a sensibilizzare l'opinione pubblica già negli anni 70 e la Fondazione in questa esposizione ne ha colto l'importanza. Era stata infatti esposta un'opera unica nel suo genere, un poster realizzato proprio negli anni'70 da Robert Rauschenberg. Il poster celebra la Prima Giornata Mondiale della Terra “Earth Day 22 April” che sensibilizza l'inizio alle attenzioni ambientali.
Una curiosità della mostra appena conclusa era anche l'esposizione dei bozzetti di Mario Serio che portarono all'adozione dell'Emblema della Repubblica Italiana.
Il visitatore è stato inoltre accompagnato da una piacevolissima e suggestiva installazione sonora dedicata, a cura del progetto artistico Avant-dernière penseè, che cambiava con il percorso della visita.
La Fondazione Cosso, che ha particolare attenzione per i più piccoli, dedica durante le sue mostre un percorso didattico ideato per loro. E' stato infatti realizzato un percorso di visita ad altezza bambino, con giochi e stimoli che avvicinano i più piccoli visitatori all'arte e alla natura ma che piace anche agli adulti.
I Percorsi e le iniziative della Fondazione non sono solo culturali, ambientali, storiche e paesaggistiche ma anche umane e si rivolgono ai giovani, alle scuole, alle famiglie, agli anziani e a tutti coloro che si avvicinano e credono nelle potenzialità di una terra ricca di storia.
Lasciata la mostra all'interno del Castello, ritroviamo l'arte nel meraviglioso Parco Secolare del Castello.
Il Parco del Castello di Miradolo è un classico esempio di giardino all'inglese, si estende rigoglioso per oltre 6 ettari, con esemplari di alberi e piante unici per bellezza e importanza storica, è una vera opera d'arte naturale. Le macchie arboree dai colori e forme diverse, la presenza di piccoli corsi d'acqua , la traccia di un antico lago gli donano un aspetto romantico.
Il Parco Storico, la cui origine risale alla seconda metà del settecento, ha acquisito il suo aspetto attuale nei primi anni 20 dell'Ottocento, per volere di Maria Elisabetta Ferrero della Marmora detta “Babet” che lo ha sostituito al vecchio giardino Settecentesco all'italiana che era caratterizzato da una suddivisione geometrica degli spazi mediante alberi e siepi.
Non meno attraente e curioso è l'antico orto circolare, voluto dalla Fondazione Cosso e nato su progetto dell'Architetto Paolo Pejrone, proprio in occasione della mostra “Oltre il giardino”.
L'orto si affaccia sulla corte dell'antica Dimora agricola recuperata che rievoca la sua vocazione, con la stalla, il fienile, il forno, il pollaio e il lavatoio.
Lungo il perimetro dell'orto è installato un recinto in legno di castagno i cui pali sono montati su stele di pietra, come si faceva un tempo. Filari di uva incorniciano l'orto e all'interno dello stesso, sono seminate specie rare e antiche di piante orticole e fiori.
Al centro dell'orto una vasca quadrata di pietra è stata ricostruita con vecchi lastroni del Castello. L'acqua scorre al suo interno alimentata da un antico pozzo.
La Serra o Citroniera impianto ottocentesco lungo la facciata sud ovest del Castello, ritornata al suo antico splendore grazie alle opere di restauro a cura della Fondazione Cosso, è diventata uno spazio che accoglie il visitatore con concerti, convegni, piccole esposizioni e momenti piacevoli di incontro e spettacolo.
Il visitatore che arriva al Castello di Miradolo ne resta affascinato. Aperto a tutti, senza escludere nessuno, i visitatori possono trascorrere una lieta giornata tra cultura e arte al Castello e in relax immersi nel suo meraviglioso e grande Parco Storico, che li accoglie per raccontare loro una storia secolare e meravigliosa, quella della natura.
Amelia e Lorena
Foto Beppe Sacchetto
|