COMMEMORAZIONE ISTITUZIONALE DELL'ALLUVIONE DEL 1994
San Damiano d'Asti, 7 Dicembre 2024
A ricordo dei tragici eventi dovuti all'alluvione del 1994, nella ricorrenza del trentennale, il Comune di San Damiano d'Asti, ha organizzato un incontro Istituzionale per celebrare quei tragici giorni.
In Piazza Libertà erano presenti i gruppi di protezione civile dei Sette Comuni delle Colline Alfieri, il Gruppo Alpini, le amministrazioni comunali dei Sette Comuni delle Colline Alfieri e una delegazione del Comune Francese di Septèmes-les-Vallons, gemellato con la città di San Damiano.
Dopo i saluti del Sindaco Davide Migliasso, del rappresentante della Prefettura di Asti, e del Sindaco Francese André Molino, di origini sandamianesi, un momento di commemorazione davanti al Monumento dei Caduti, con l'esecuzione dell'Inno Nazionale e l'Alza Bandiera.
Si è poi saliti a Palazzo Civico dove in Sala Consiliare si è tenuto un intervento delle istituzioni presenti con le testimonianze di alcune persone che hanno vissuto direttamente l'alluvione del 1994, anche con il contributo di filmati dell'epoca.
I saluti del Sindaco Davide Migliasso:
La commemorazione di questa mattina raccoglie in un secondo momento solenne, oltre all'appuntamento svoltosi giovedi' mattina con il coinvolgimento degli istituti scolastici sandamianesi, la coesione e la sinergia che si sviluppano durante l'operato, del sistema di protezione civile. Inoltre, consente di riflettere insieme sull'importanza del fare squadra per il raggiungimento degli obiettivi comuni di istituzioni e volontariato.
Un sentito e doveroso ringraziamento ai volontari ed alle volontarie di protezione civile che costantemente vigilano sul nostro territorio e sulla nostra comunità, ringraziamento che estendo anche a tutti i volontari delle altre associazioni.
Desideriamo ricordare i 30 anni dall'alluvione del 1994. Il primo pensiero va alle vittime ed alle famiglie di questo tragico evento atmosferico, ma occorre evidenziare il grande ed importante lavoro svolto dalla protezione civile a supporto dei cittadini alluvionati.
Lo slogan che userei dire, quando si parla di protezione civile è "La forza di ricostruire". Rispetto e riconoscenza ai protagonisti della ricostruzione e quindi a tutti coloro che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi.
La Protezione civile è costituita da persone che studiano e si preparano.
Trent'anni dall'alluvione vuole dire prima di tutto ricordare che cosa è accaduto, mai dimenticare. La storia è maestra di vita, anche nelle sventure.
Sono trascorsi 30 anni da un evento che ha segnato profondamente il nostro territorio e le nostre comunità, durante i quali abbiamo acquisito conoscenze fondamentali e messo in campo opere strategiche per la difesa del suolo. Abbiamo sviluppato e rafforzato sistemi di allerta mento che ci permettono di essere oggi più sicuri e preparati. Ma rilevante è il valore umano della nostra Protezione civile: uomini e donne che, con dedizione e coraggio, garantiscono un impegno costante e instancabile. Grazie al loro lavoro possiamo affrontare il futuro con maggiore serenità e consapevolezza.
Venga dato merito a coloro che si adoperarono in uno straordinario slancio di solidarietà per alleviare ferite, dolore e sofferenze. L'alluvione, come altre calamità, insegnano come si deve operare in condizioni di emergenza, quanto sia importante il coordinamento di ogni soggetto coinvolto, ma anche l'importanza della prevenzione. Allora si guardava principalmente alla gestione dell'emergenza, oggi è importante fare prevenzione. Quest'ultima è la priorità della Protezione civile, e bisogna lavorare affinché i cittadini abbiano la consapevolezza di vivere in un territorio fragile, che abbiamo il dovere di attrezzare il territorio per renderlo meno esposto e meno vulnerabile all'inclemenza del tempo. La protezione civile rappresenta uno spaccato positivo della nostra società, fatto di persone che mettono a disposizione, gratuitamente, il proprio tempo e le proprie capacità a favore della collettività. A tutti loro vanno i nostri ringraziamenti, sia per gli interventi svolti sotto gli occhi di tutti durante le emergenze, che per le attività di prevenzione e tutela del territorio".
Ringraziamo i volontari e le volontarie, per lo spirito di dedizione che li spinge a continuare nel lavoro di aiuto agli altri. Vogliamo, inoltre, sempre ricordare i volontari e le volontarie che ci hanno lasciato, ma sono sempre vivi nel nostro ricordo.
A tutti coloro che fanno volontariato un sentito ringraziamento.
Dott. Davide Migliasso
Il sentito intervento di Fabio Canta in rappresentanza della Protezione Civile di san Damiano d'Asti:
Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Fabio e faccio parte del gruppo di Protezione Civile di San Damiano da quando avevo vent’anni.
La prima esperienza (anche se non facevo ancora parte di nessun gruppo di protezione civile!) è stata proprio in occasione dell’alluvione del 1994. Avevo solo 16 anni e mi unii al gruppo parrocchiale. Inutile dire, che da ragazzo quale ero, questa esperienza ha segnato profondamente i miei ricordi tanto da farmi capire (unitamente all’esempio che ho ricevuto da mio papà che è stato uno dei fondatori) che era giusto e doveroso entrare a far parte della Protezione Civile.
La mattina seguente l’esondazione del fiume arrivammo con mezzi privati nella zona del Don Bosco ad Asti dove si era improvvisato un centro di coordinamento. Lì fummo muniti immediatamente di cariole e badili visto che eravamo già dotati di stivali e di tanta voglia di aiutare… ma non sapevamo cosa ci aspettava.
Fummo accompagnati nella zona sud della città, ovvero in zona Corso Savona, che era la più colpita dall’alluvione.
Ci trovammo davanti agli occhi uno scenario apocalittico che ci lasciò molto confusi. Ricordo ancora il forte odore di gasolio e catrame che pervadeva l’aria intorno a noi.
Lo sguardo sperduto delle persone che lì vivevano, lavoravano e fino a poche ore prima conducevano una vita normale è ancora vivido in me.
Le strade erano distrutte, praticamente sparite; le case circostanti sommerse dal fango e dall’acqua stagnante, senza dimenticare le auto accatastate qua e là. Voragini infinite completavano lo scenario.
Faceva freddo ed era ancora buio ma da subito ci mettemmo al lavoro a casa di sconosciuti che ci hanno riempito di una fiducia che non potevamo deludere. Questo ci ha dato la forza necessaria per affrontare la fatica e lo sconforto che ci hanno talvolta sorpreso.
I marciapiedi e le strade stesse avevano assunto il colore del letto del fiume.
Il rumore incessante degli elicotteri che sorvolavano le nostre teste per salvare persone e animali ancora in balìa dell’acqua alta, si confondeva con quello delle sirene dei vigili del fuoco e delle ambulanze.
Il lavoro era molto duro perché i mezzi e le attrezzature a nostra disposizione non erano senz’altro quelli che abbiamo tutt’ora, ma il lato umano della popolazione colpita da questa grave calamità ci ha scaldato il cuore, anche solo con un semplice caffè fatto su di un fornelletto di fortuna, considerato che mancavano i servizi essenziali: acqua, luce e gas.
Semplici volontari, alpini, cittadini volonterosi e giovani ragazzi di gruppi tipo scout ecc. hanno dato tutti un fondamentale aiuto a tutta la comunità colpita e impotente di fronte a tale disastro.
In quei momenti chiunque era utile e ben accetto, anche se non era in possesso di nessuna competenza particolare.
Chi a spalare fango, chi a mettere a disposizione anche piccoli mezzi come trattori muniti di pompe agricole, pale, lese. Chi, come imprese edili, con piccole ruspe…
Per molti volontari impegnati in questo momento di altissimo bisogno e la necessità di attrezzarsi in maniera più adeguata, ha forgiato l’idea di fondare dei gruppi di Protezione Civile come quello di San Damiano,che casualmente era nato due anni prima.
Di queste calamità da allora ne abbiamo affrontate numerose e qui ne elenco solo alcune:
• Alluvione di Borghetto Vara;
• Diverse alluvioni nella regione Liguria;
• Alluvione a Limone Piemonte, Novi Ligure;
• Non in ultima l’alluvione nella martoriata Emilia Romagna.
Non solo alluvioni ci hanno visto impegnati ma anche terremoti e altre emergenze.
Tutte queste calamità hanno un comune denominatore: il volto delle persone che dapprima trovavamo spaventate e sfiduciate che si trasfoma, ogni volta, in un abbraccio di fraterna riconoscenza nei confronti di tutti i volontari.
Ogni volta che torno a casa da queste missioni, la stanchezza lascia lo spazio alla voglia di rendersi sempre più disponibile.
In questo frangente colgo l’occasione per ringraziare tutti i coordinatori,i presidenti e i colleghi volontari che si sono susseguiti in questi anni e mio papà che oramai ci guarda da Lassù insieme agli altri che, come dicono gli alpini, sono andati avanti.
Il mio ringraziamento va anche a tutte le istituzioni a partire dalla Regione Piemonte,dalla Provincia e dal Comune che hanno sempre contribuito economicamente,permettendo ai vari gruppi di Protezione Civile di potersi meglio equipaggiare con attrezzature e mezzi sempre più all’avanguardia.
Vi ringrazio per questo momento di ricordo e riflessione che mi avete concesso.
Fabio Canta
Foto Beppe Sacchetto
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