FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE - 4 NOVEMBRE 2023
San Damiano d'Asti, 4 Novembre 2023
Il 4 novembre l'Italia ricorda l'Armistizio entrato in vigore il 4 novembre 1918 che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.
Il 4 novembre terminava la Prima Guerra Mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del "Milite Ignoto", nell'Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale.
In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.
Anche a San Damiano d'Asti è stato commemorato il 4 Novembre con una Santa Messa nella Chiesa di San Giuseppe, seguita da un momento istituzionale con le autorità dei paesi vicini, dei rappresentanti delle varie associazioni d'arma, dei carabinieri, dei ragazzi delle scuole e di un folto gruppo di Sandamianesi.
Queste le parole del Sindaco di San Damiano d'Asti Davide Migliasso:
A tutti buongiorno, rivolgo un caloroso saluto a tutte le autorità, le associazioni ed alla cittadinanza tutta.
Come ogni anno ci ritroviamo per commemorare e celebrare il 4 Novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, per ricordare coloro che si sono battuti e sacrificati, affinché il nostro paese potesse costituirsi in repubblica unitaria.
Siamo qui per rendere un doveroso omaggio ai nostri concittadini caduti o dispersi nella prima e seconda guerra
mondiale e in tutte le guerre.
Il loro sacrificio ha contribuito alla nascita dell’Italia Repubblicana: UNITA, LIBERA E SOLIDALE.
Siamo qui per ricordare i giovani militari morti in servizio di pace all’estero e tutti i soldati italiani lontani da casa.
Siamo qui per ricordare che anche attualmente stiamo combattendo conflitti altrettanto preoccupanti.
C’è un messaggio forte e chiaro che giunge a noi dalla Costituzione taliana: l’articolo 11 recita: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ripudiare la guerra vuol dire vincere l’egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuovi conflitti per smania di potenza, combattere l’ignoranza e il disimpegno civico.
La conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui posti di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per tutti, aiuto per i più bisognosi.
Una cosa però deve essere chiara: nulla si fa cancellando il passato. Impariamo dal passato, non disperdiamo la lezione della storia e la saggezza dei nostri padri.
Ci dobbiamo impegnare perché il nostro paese ha bisogno di tutti noi. Non sciupiamo il loro insegnamento, a noi, uomini, donne e giovani di questo nostro tempo, la responsabilità di costruire un mondo di pace e di servire ed amare il nostro Paese, la nostra Patria con tutto il nostro cuore.
l’Amministrazione comunale di San Damiano, in questa giornata, vuole anche rendere onore ai caduti di tutte le guerre e lanciare un forte messaggio di pace, affinchè non si facciano più guerre, perché la guerra è solo una sconfitta per tutti, non porta alcun beneficio.
Celebriamo oggi, uniti, una data tra le più memorabili della nostra storia; una data che ci ricorda la prova durissima sostenuta dal nostro popolo per coronare l’opera del Risorgimento ricongiungendo alla Patria le altre terre italiane e per sempre sigillando, con il sangue di oltre seicentomila caduti, l’indipendenza e l’unità del Paese.
La celebrazione del 4 novembre rappresenta un’occasione per riflettere sulla storia del nostro Paese e condividere i valori fondanti della Repubblica italiana. Oggi il modo migliorare per onorare questa giornata, dedicata alla memoria dei nostri caduti, è quello di rinnovare un appello corale ai potenti della Terra, perché nel mondo prevalgano finalmente sentimenti di pace e si ponga fine a conflitti drammaticamente inutili, capaci solo di tragiche distruzioni e di morti inutili.
ai giorni nostri la ricorrenza del 4 novembre ci appare (fortunatamente) ormai spoglia di un nazionalismo inteso come superiorità di un popolo sugli altri e acquista sempre più il carattere di un patriottismo come senso di appartenenza.
Commemorare degnamente il 4 novembre, significa ritrovarci uniti come italiani.
In questo senso, la Grande Guerra è stata per gli italiani la prima, profonda esperienza collettiva, che ha portato la conquista dell'autocoscienza di essere una nazione.
La tremenda esperienza del '15-'18 ci ha lasciato come vera eredità questo sentimento di riconoscenza per tutti coloro che hanno sacrificato le proprie vite non per la gloria di una Patria idealizzata, ma per la difesa di una comunità reale a cui tutti apparteniamo e nei cui confronti tutti portiamo la responsabilità di metterci al servizio del bene comune.
Per la storia, la Grande Guerra è stata sicuramente anche l'ultima guerra combattuta per l'unità territoriale della nazione, ma per noi, oggi, è stata soprattutto il punto di partenza di un cammino per giungere a un senso condiviso di Patria, il senso che le sorti del Paese riguardano le sorti di ognuno.
E neppure le lacerazioni sociali che si aprirono dopo la fine del conflitto e le drammatiche conseguenze che ne derivarono debbono impedirci di trovare le tracce di una identità nazionale che da lì iniziò a costruirsi.
Non per nulla, nell'Italia repubblicana il 4 novembre è la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, a cui la Costituzione assegna il compito di difendere le istituzioni dello Stato democratico e di operare per la realizzazione della pace e della sicurezza, non solo in Italia ma ovunque nel mondo ce ne sia la necessità.
Molti sono i militari italiani impegnati all'estero in operazioni nell'ambito di forze multinazionali, con una professionalità, ma soprattutto una capacità di relazioni umane che suscitano il grato consenso della popolazione locali e l'apprezzamento della comunità internazionale.
Anche noi oggi esprimiamo gratitudine nei loro confronti, perché rappresentano la volontà del nostro Paese, e pertanto la volontà di tutti noi, di portare un contributo concreto non solo al mantenimento, bensì alla costruzione della pace, di una pace che non sia semplice assenza di guerre, ma che trovi sostegno e legittimazione nella giustizia.
Questo identico sentimento di gratitudine che manifestiamo nel presente per chi si impegna con spirito di dedizione al servizio della pace, ci accompagna nel coltivare la memoria di chi si è sacrificato nel passato.
Riflettere su un momento fondante della nostra storia nazionale, e ricordare il sacrificio dei caduti che perdendo la vita hanno contribuito a costruire la nostra identità di comunità nazionale, è perciò il dovere a cui siamo chiamati ogni 4 novembre.
Un dovere che non è in contraddizione con un altro compito al quale non ci possiamo sottrarre, quello di affermare anche noi, che la guerra, per sua natura, è sempre "un'inutile strage".
Guerra uguale a fallimento di cui l'Italia moderna, libera e democratica, non vuole più essere partecipe, ripudiando, come sancisce la Costituzione, la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Fissare questo principio tra i cardini del suo essere nazione, significa dunque per un popolo dichiarare la sua maturità di coscienza, espressione di un'alta dottrina morale e giuridica, che ci permette, anche in periodi travagliati da tanti problemi, di proseguire sulla strada del progresso civile, della giustizia sociale e della costruzione della pace, con un solidale apporto di tutti i cittadini.
Vivere in concorde unità il nostro essere Nazione, cercare nel bene comune la matrice del bene per ognuno di noi e metterci a servizio di questo valore, difendendolo e promuovendolo, è il modo migliore che abbiamo per rendere un omaggio non superficiale né solo formale alle centinaia di migliaia di italiani caduti su ogni fronte nel nome della Patria.
E' questo che vogliamo testimoniare il 4 novembre, ed è questo ciò che siamo chiamati a fare nella nostra realtà di ogni giorno.
Un doveroso ringraziamento al Capitano Bonfanti, ai comandanti della stazione dei carabinieri e della polizia municipale di San Damiano, ai colleghi amministratori, al maestro Vittorio Gamba, a don Giancarlo, ai componenti delle associazioni qui presenti ed a tutti i partecipanti a questo momento istituzionale.
Onore ai caduti per la Patria, viva le Forze Armate strumento di pace, viva l'Italia!

Foto Beppe Sacchetto
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