FESTA DELLA LIBERAZIONE - OTTANTESIMO ANNIVERSARIO
San Damiano d'Asti, 25 Aprile 2025
Alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, di una foltissima rappresentanza di Sindaci dei Paesi vicini, si è svolta oggi la cerimonia per ricordare la liberazione dall'occupazione nazista, che quest'anno festeggia l'ottantesimo compleanno.
Ritrovo in Piazza SS. Cosma e Damiano delle varie Associazioni d'Arma Sandamianesi con i relativi gagliardetti, delle Autorità e della Banda Comunale Alfiera, a seguito la Santa Messa di commemorazione celebrata da Don Mauro Canta e Don Angelo Franco nella Parrocchia di SS. Cosma e Damiano.
Terminata la Messa, corteo di tutti i partecipanti accompagnati dalla Banda Comunale Alfiera, in via Roma per raggiungere Piazza Libertà per il consueto momento istituzionale.
La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio per ricordare Papa Francesco, commovente cerimonia dell'alzabandiera e omaggio floreale al Monumento del Caduti, accompagnati dall'esecuzione dell'Inno Nazionale e dalla Canzone del Piave.
Gli interventi delle Autorità hanno tutti puntualizzato l'importanza della pace e della fratellanza tra i popoli e di quanto possa essere nefasta ogni guerra, ovunque si trovi.
A seguire sono state consegnate alcune pergamene a Sindaci emeriti, che particolarmente si sono distinti per la loro opera nel ruolo istituzionale che hanno rivestito.
La cerimonia è terminata con un brindisi alla pace con i vini dell'Enoteca Regionale Colline Alfieri.
Il Sindaco di San Damiano d'Asti Davide Migliasso, ha salutato così gli intervenuti:
Buongiorno a tutti/e voi e buon 25 aprile,
saluto e ringrazio fin da subito per la gradita presenza i colleghi amministratori dei 38 comuni della Provincia di Asti oggi presenti, le associazioni, le istituzioni civili, militari e religiose, l'ISRAT, la banda municipale e tutta la cittadinanza.
Fin da subito rivolgo un doveroso ricordo di stima e di riconoscenza per Papa Francesco, un grande pastore ed uno straordinario uomo, che ci ha dato utilissimi ed importanti insegnamenti, soprattutto sui temi della pace e dell'inclusione. Lascia sicuramente un segno indelebile nel mondo della chiesa e nella nostra storia. Il Papa della pace e della speranza.
Colgo l'occasione per ricordare anche con affetto e rivolgere una preghiera, in questa giornata, al luogotenente Corrado Scola, al capogruppo degli alpini Roberto Cauda ed al presidente dell'associazione aereonautica militare Marcello Rabino.
Il 25 aprile, come ogni anno, ricorre la Festa della Liberazione della Repubblica Italiana, una festa altamente simbolica, perché ci ricorda la fine dell'occupazione nazifascista e la nascita della Repubblica democratica. t un giorno di Liberazione, di Pace, di Democrazia, di Diritti e di Eguaglianza.
Quest'anno celebriamo l'80 anniversario, un traguardo ed una ricorrenza molto importante. Proprio per l'occasione, su proposta della regione piemonte, a chiusura della cerimonia, consegneremo una pergamena ai sindaci emeriti.
È qui che la Repubblica oggi celebra le sue radici, celebra la Festa della Liberazione. Io credo che la guerra sia il male assoluto e credo che solo la pace può assicurare un futuro alle prossime generazioni, così come la pace ha reso possibile la ricostruzione ed il benessere del nostro paese.
Alla memoria delle vittime e alle sofferenze degli abitanti, la Repubblica oggi si inchina. Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. É nata così una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati prima inimmaginabili.
La nostra Costituzione è la Costituzione più bella del mondo. È stata scritta dai padri costituenti e rappresenta ancora oggi la linea di demarcazione della nostra libertà, dei nostri diritti fondamentali e delle nostre garanzie. Il frutto del 25 aprile è proprio la nostra Costituzione.
Rendono onore alla Resistenza i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti. Le rendono onore le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida l'economia italiana. Le rendono onore quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Le rende onore il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell'ambiente. Tutti coloro che adempiono, con coscienza, al proprio dovere pensando al futuro delle nuove generazioni rendono onore alla liberazione della Resistenza.
Dobbiamo cercare di essere tutti costruttori di pace, perché ognuno di noi lo puo' essere, affinché attraverso la mediazione, la diplomazia, il dialogo si ponga fine a queste assurde guerre in nome della pace ed a difesa della dignità di ogni essere umano.
Il rispetto della dignità è un valore ed un impegno che riguarda tutti noi attraverso i comportamenti quotidiani e deve partire soprattutto da chi occupa ruoli istituzionali/politici, per saper dare il "buon esempio".
"Dignità" è opporsi al razzismo. Dignità è impedire la violenza sulle donne. La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri. È innanzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere senza tregua la tratta e la schiavitù degli esseri umani.
È in nome di questi valori, sanciti dalla nostra Costituzione, che si costruisce la pace.
Il 25 aprile rappresenta per tutti noi una data di rinascita, di affermazione dei valori di libertà, di riscatto morale e civile dopo la seconda guerra mondiale.
Una data che ci ricorda l'impegno di tutte le forze che, con metodi e convinzioni diverse, contribuirono alla Liberazione, al valore della pace e al senso del bene comune che ancora oggi guidano la nostra comunità.
Il 25 aprile non deve essere solo una festa comandata. Una data che ci auguriamo non sia solo memoria storica, ma oggi più che mai, un'occasione per riflettere sulla necessità di fermare tutti i conflitti, un'occasione per dire no a tutte le guerre.
Il 25 aprile è anche il segno, il simbolo della ricostruzione di un Paese che ha saputo alzare la testa, ripartire e ricreare fiducia. Oggi il compito delle istituzioni è ancora lo stesso: quello di ricostruire, di ricreare nei cittadini la fiducia nello Stato. Per farlo è necessario che tutti coloro che rappresentano i cittadini scendano in campo con azioni concrete.
Costruiamo insieme questo 25 aprile, come un appuntamento importante a cui non si può mancare, come una insormontabile e pacifica barriera contro qualsiasi attacco alla democrazia e alle libertà. Confido davvero che questo 25 aprile sia un momento di unità per tutto il nostro bellissimo Paese, simbolo dell'Italia libera e liberata.
Senza memoria non c'e' futuro.
W la festa della liberazione e w l'Italia.
Dott.
Davide Migliasso

Foto Beppe Sacchetto
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