FESTA DELLA REPUBBLICA 2 GIUGNO 2025
San Damiano d'Asti, 2 Giugno 2025
La Festa della Repubblica Italiana è stata istituita per ricordare la nascita della Repubblica, il 2 giugno 1946, giorno del referendum istituzionale che ne ha sancito, con chiamata alle urne universale, la nascita della nazione Italiana Repubblicana.
Alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, delle rappresentanze delle Associazioni d'Arma, della Croce Rossa Internazionale, della Protezione Civile, si è celebrata a San Damiano d'Asti l'importante celebrazione con una notevole partecipazione della popolazione Sandamianese.
Il lungo corteo è partito da Piazza Rino Rossino e accompagnato dalla Banda Municipale Alfiera
e dal Gruppo Sbandieratori e Musici del Comitato Palio di San Damiano, ha percorso Baluardo Montebello per poi fermarsi in Piazza Libertà per raccogliersi intorno al Monumento che ricorda i Caduti, dove si è svolta la solenne cerimonia dell'alza bandiera accompagnata dall'esecuzione dell'Inno Nazionale e successivamente deposizione di un mazzo di fiori e omaggio ai caduti da parte delle Autorità Civili e Militari.
Il Sindaco Davide Migliasso ha preso poi la parola rimarcando il senso di questa festa che in questo giorno ricorda la nascita della Repubblica Italiana.
Così ha dichiarato il Sindaco nel suo discorso:
Il 2 Giugno è Festa degli Italiani, il momento celebrativo della nascita della Repubblica, i cui principi sono custoditi nella Carta Costituzionale di cui celebriamo, quest'anno, il 79mo anniversario dell'entrata in vigore.
Con il referendum del 2 e 3 Giugno 1946, gli italiani decisero che la migliore forma di governo per il futuro del nostro Paese fosse la Repubblica.
Fu un voto storico, che chiudeva sotto ogni punto di vista un periodo tragico per l'Italia e al quale parteciparono per la prima volta anche le donne.
Col loro voto, il suffragio divenne finalmente universale: un voto che le donne conquistarono grazie alla loro partecipazione alla Resistenza ed al ruolo che svolsero nella società civile, nel sistema produttivo e nell'assistenza, durante la guerra.
Gli italiani e le italiane decisero che, nel nostro Paese, non poteva esistere più il governo di uno solo, non scelto e non votato dai cittadini.
Per questo, la partecipazione è alla base della nostra forma istituzionale, la Repubblica, in un legame inscindibile con i valori che sono i cardini, sui quali poggia la nostra Costituzione. Lo slogan della giornata di festa di oggi che utilizzerei è: "L'Italia siamo noi". Una frase tanto semplice quanto carica di un significato profondo, che oggi non possiamo e non dobbiamo ignorare. Perché, appunto, l'Italia siamo noi, nel bene come nel male, e questo ci chiama alla nostra responsabilità verso la Repubblica, verso il nostro Paese.
Siamo chiamati, tutti, a fare la nostra parte per il bene comune. Quindi vuol dire partecipare al confronto e al dibattito pubblico, esprimere opinioni e progetti anche diversi, comprendere che il fine ultimo non è avere ragione a tutti i costi, e con ogni mezzo, ma l'interesse generale.
E' un richiamo che faccio a tutti, ognuno nel suo ruolo. Abbiamo la capacità, lo abbiamo dimostrato tante volte nei momenti più drammatici della nostra storia, di esprimere come popolo, una forza e una unità davvero significativi.
E' nella relazione con gli altri, nel condividere gli obiettivi, nell'essere cittadinanza attiva che ha un senso la nostra vita ed il nostro essere cittadini.
I nostri nonni, i nostri padri, usciti dalla guerra, avevano in comune quei valori di libertà, democrazia e convivenza pacifica, che avevano faticosamente conquistato.
Li univa l'obiettivo comune di risollevare il Paese, di dare un futuro migliore alle loro famiglie ai loro figli.
E questi sentimenti comuni, fortemente sentiti e condivisi, che hanno permesso all'Italia di diventare il grande paese in cui viviamo oggi.
Dobbiamo recuperare quello spirito, quella capacità di guardare al bene collettivo, che alla fine è anche bene di ognuno di noi.
La festa della repubblica proprio perché è di tutti, e non di una "parte", ci invita a occuparci sul serio dei beni comuni.
Vuol dire che la cosa pubblica, deve essere protetta e difesa dalla logica di chi ne vuole fare cosa privata, perché gli spazi e le istituzioni pubbliche, sono spazi civici e di civiltà.
Lo strumento con il quale possiamo indirizzare, in un verso o nell'altro, il nostro futuro, é il voto, come fecero 79 anni fa gli italiani, il giorno del referendum per scegliere tra monarchia e repubblica.
Il 2 giugno ci ricorda che il voto é si un diritto, ma anche un dovere (invito quindi ad andare a votare per i referendum dell'8 e 9 Giugno).
Esercitare il diritto di voto costituisce un connotato essenziale del nostro essere veramente cittadini consapevoli.
Ignorare o peggio considerare come inutile retorica, il significato e la storia delle istituzioni repubblicane, rappresenta un'offesa allo stesso concetto di democrazia.
La democrazia, infatti, muore se nessuno la protegge dai rischi portati dall'indifferenza, e si spegne se nessuno la cura costantemente, anche e soprattutto nelle piccole cose e nei gesti di tutti i giorni.
La Repubblica é al centro della nostra vita e del nostro futuro.
La Repubblica resta il nostro spazio vitale. Resta un ponte, verso l'Europa, verso uno sviluppo sostenibile, che deve legare insieme la qualità italiana, la competitività del sistema e una maggiore equità sociale.
La Costituzione repubblicana, figlia del riscatto dalle tragiche esperienze della dittatura e del Secondo conflitto mondiale, indica il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.
Si tratta di un principio attualissimo e profondamente sentito.
Il conflitto produce morte e devastazioni e sta provocando anche gravissime conseguenze a livello globale, accentuando l'insicurezza alimentare e la povertà in molti Paesi, anch'essi vittime delle conseguenze di questa guerra insensata, i cui effetti si vanno ripercuotendo sull'ordine internazionale pazientemente costruito dopo il 1945.
Assistiamo oggi con attenzione e interesse a tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace.
I principi di solidarietà e di giustizia che debbono unire i popoli impongono la ricerca di una pace giusta.
La ricerca della pace e del benessere fra le nazioni richiede impegno e disponibilità a individuare insieme soluzioni comuni.
Soltanto un'autentica collaborazione fra i popoli può consentire di affrontare con successo problemi di natura globale di giorno in giorno sempre più pressanti: dai cambiamenti climatici, alla tutela della salute,
dalla gestione dei flussi migratori, alla protezione dei diritti umani, il 2 Giugno sia un momento di unità e di abolizione delle divisioni.
Per la presenza e la partecipazione a questa importante festa, desidero rivolgere, unitamente ai miei colleghi amministratori, un doveroso saluto e ringraziamento a tutte le istituzioni civili, militari e religiose, alle associazioni, alla banda municipale, al gruppo sbandieratori, musici e figuranti del comitato palio di San Damiano, alla cittadinanza ed all'Israt.
Concludo, augurando sinceramente a tutti/e voi una serena giornata di Festa della nostra Repubblica Italiana.
Il Sindaco Dott. Davide Migliasso
La festa si è conclusa con la premiazione del Concorso San Damiano Balconi e Giardini Fioriti, che ha visto Vincitore per i Commercianti miglior vetrina "La Rondolina", per il bellissimo addobbo fatto dai bambini, la Scuola Elementare di Gorzano, per il più bello e caratteristico giardino fiorito, la Signora Maggiora Maria Grazia, e un premio speciale per Giardini Condominiali, alla Signora Casetta Maria.

Foto Beppe Sacchetto
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