FESTEGGIAMENTI PER IL
BICENTENARIO DELLA NASCITA DEL BEATO FRANCESCO FAA' DI BRUNO
Bruno, 21 Giugno 2025
Bruno, paese tra le colline del Monferrato, in provincia di Asti, accoglie il ritorno a casa del beato Francesco Faà nel maniero del nonno, appartenente da oltre 5 secoli alla nobile famiglia dei Faà di Bruno, infeudata dai Gonzaga nel XVI secolo.
I discendenti, nella ricorrenza del bicentenario di Francesco Faà di Bruno, mi hanno permesso ieri, in via del tutto eccezionale, di poter visitare e fotografare gli interni storici della loro dimora.
Il parco del castello, ha ospitato per l'occasione l'orchestra Ex Novo diretta dalla bravissima
Chiara Pavan, che ha proposto alcuni brani di grande musica: J. Clarke
"Marcia per il principe di Danimarca"; G. Verdi "Si ridesti il Leon di Castiglia"; G. Verdi
"Coro di Zingari" dall'opera " II Trovatore" (Vedi le Fosche); J. Halvorsen
"Marcia d'ingresso dei Bojardi"; J. Offernbach "Barcarola"; G. Verdi
"Preludio e Brindisi" dall'opera "La Traviata"; G. Verdi "Coro di Zingarelle" e
"Mattadori" dall'opera "La Traviata"; G. Puccini "Gira la cote" dall'opera "La Turandot"; G. Puccini
"Fantasia su celebri arie" (Vissi d'arte; O mio Babbinocaro; Un bel dí vedremo); G. Bizet
"Preludio" dall'opera "Carmen"; G. Bizet "Aragonaise" e "la Garde Montante"
dall'opera "Carmen"; G. Verdi "Va' Pensiero" dall'opera "Nabucco". Molto applaudita l'orchestra e il coro.
Hanno assistito al concerto oltre al numerosissimo pubblico di Brunesi e dei paesi vivini che ha gremito il parco, la Famiglia Faà di Bruno, la Congregazione delle Suore Minime di Torino, e numerosi gruppi provenienti da più parti d'Italia, persone attratte dalla vita e dalle opere del Beato Francesco, annoverato tra i maggiori Santi Sociali della Torino ottocentesca.
Ad aprire il concerto il saluto del Sindaco di Bruno, Lucas Bonzo, che ha rimarcato quanto sia stata, ed è ancora importante per il paese e i suoi abitanti, la figura e sopprattutto le opere del Beato Francesco.
Francesco Faà di Bruno, ha rivestito nella sua vita parecchi ruoli. Ancora giovanissimo è entrato all’Accademia militare di Torino, a soli 19 anni è nominato luogotenente e ne ha appena 23 quando partecipa alla prima guerra di indipendenza (1848-49), è nominato aiutante di campo del principe Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia.
Non appagato della vita militare, nel 1851, a 28 anni, lascia l’esercito con il grado di capitano, per dedicarsi allo studio e al sacerdozio. Fu molto amico e coetaneo di Don Bosco, ha fondato tra l'altro l’ordine delle suore Minime di Nostra Signora del suffragio.
Torna a studiare alla Sorbonne, dove si era già laureato in matematica alcuni anni prima, per ottenere il dottorato in astronomia, fisica, architettura, filosofia e teologia.
Quando torna a Torino assume l’incarico di professore aggregato alla Facoltà di Matematica e Fisica. Nello stesso tempo si dedica alla missione che lo impegnerà per tutto il resto della sua vita: rimasto impressionato dallo sfruttamento delle ragazze che migravano dai paesi di campagna verso il capoluogo per servire nelle case delle famiglie benestanti, nel 1858 acquista un terreno e una casa nel borgo di San Donato e alcuni anni dopo inaugura l’opera di Santa Zita per accogliere gratis le donne in cerca di servizio curando la loro formazione.
Beatificato nel 1988 da Papa Giovanni Paolo II, di Francesco Faà di Bruno, quest’anno si celebrano i duecento anni della
sua nascita.
Per celebrare l'anniversario sono stati programmati diversi eventi: concerti, spettacoli teatrali, conferenze e convegni che, per quasi tutto l'anno, proporrano al pubblico i diversi aspetti della vita vissuta da Francesco Faà di Bruno.

Foto Beppe Sacchetto
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