INFIORATA DI VILLANOVA D'ASTI 2023
Villanova d'Asti, 30 Luglio 2023
Nonostante il furioso temporale che ieri notte ha imperversato sulla zona, distruggendo le opere già messe in atto, anche quest'anno ha avuto luogo la bellissima Infiorata di Villanova d'Asti con tantissime opere.
Mentre gli artisti compongono le loro opere usando petali di fiori, fiori e fronde e polveri colorate, hanno inizio le celebrazioni religiose.
Alle ore 9 Santa Messa officiata da Don Carlo Rampone, Parroco di Villanova d'Asti, con i canti eseguiti dal Coro della Madonnina, alle ore 11 Santa Messa
Solenne presieduta da Don ThathireddyVijay, sdb Superiore del Colle Don Bosco, con la partecipazione delle autorità del circondario. I canti sono stati eseguiti da tutti i Cori Parrocchiali della zona diretti da Paolo Favero.
La preparazione delle opere avviene durante la notte prima della manifestazione, a cura di volontari di ogni età.
Già parecchio tempo prima si studia e si elabora il soggetto poi si studiano i "colori" costituiti da petali di fiori o da altre particelle vegetali.
Durante la notte un centinaio di artisti volontari lavorano per preparare l'infiorata.
I pittori dilettanti per ore nella notte dal sabato alla domenica dipingeranno con petali o polveri vegetali i bellissimi quadri religiosi, che per la dodicesima volta saranno ammirati la domenica lungo il viale del Santuario (dedicato a Maria Baj, la ragazzina che secondo la tradizione avrebbe visto la Madonna, mentre pascolava le pecore).
Molti, da settimane hanno raccolto petali di fiori, li hanno seccati, triturati, macinati e ne hanno ricavato polveri multicolori che useranno per i loro dipinti vegetali. Altri invece lavorano con petali freschi: i loro quadri rimangono piu' vivaci ancora: e' certamente piu' difficile riuscire a dipingere i particolari e le faccie con i petali piuttosto che con le polveri. I gruppi di artisti dilettanti vengono da Villanova e dai paesi vicini.
Ciascun gruppo partecipante disegna su un grande foglio il soggetto del suo quadro, lo fissa in terra ed inizia il suo lavoro con le polveri od i petali. Passano le ore della notte e tra un vivace parlottare degli "artisti" viene fuori il capolavoro a colori vivaci.
Il mattino della domenica iniziano le funzioni religiose, tra l'accorrere dei visitatori. Sono tanti i curiosi ai lati del viale, che nell'intera giornata ammirano i quadri multicolori realizzati solo con materiali vegetali.
L'Infiorata di Villanova d'Asti è una manifestazione che si svolge, dall'anno 1985, durante l'ultima decade del mese di Luglio.
Essa è realizzata nel viale di accesso al Santuario della Madonna delle Grazie, sorto per volontà di Don Luigi Crovella in ricordo dell'apparizione mariana del 1803 a Maria Baj.
Secondo la tradizione l'apparizione della Madonna a Maria Baj avvenne nel 1803, anche se nella valletta a nord del paese da molti anni si venerava la Vergine delle Grazie.
Il primo pilone fu costruito nel 1806 dai muratori in occasione di una grande grazia.
Infatti, mentre quei muratori abbattevano le mura, caddero le impalcature ed i muratori volarono a terra da circa sei metri, rimanendo però tutti miracolosamente incolumi.
Il pilone venne rifatto da Giovanbattista Mosso alcuni anni dopo, probabilmente nel 1822.
Ma l'accorrere delle folle di pellegrini avvenne solo verso gli anni 1820 e seguenti, fino al 1824. L'accorrere di tanti pellegrini (sembra in certi giorni superassero i quattromila) provocò in Villanova molti problemi.
Occorreva organizzare meglio il traffico dei cariaggi e delle persone giunti in un primo tempo dai paesi vicini, poi sempre da maggior distanza diffondendosi le notizie delle guarigioni di malati.
All'inizio del 1800 esisteva un solo albergo: il "Cannone d'Oro", fondato da un certo Chiales, per lunghi anni in Inghilterra.
Ma negli anni attorno al 1820 per ospitare i pellegrini vennero attrezzati altri tre alberghi con stallaggio: il San Marco, Vigia ed il Muletto.
Vigia era un albergo con grande stallaggio che dal vicolo Roma giungeva fin a Via San Paolo.
In tale albergo si sarebbe fermato diverse volte anche il Re Vittorio Emanuele II mentre andava nelle langhe.

Foto Beppe Sacchetto
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