MOSTRA CARLO CAROSSO. DIONISI E ORFEO, POESIA E COLORI DEL MITO
Asti, 2 Agosto 2024
Palazzo Mazzetti ospita dal 2 agosto al 20 ottobre 2024 la più completa mostra antologica sull'arte di Carlo Carosso (Asti, 1953 - 2007), celebrando il genio dell'artista dei "Bacchi".
Oltre cento opere esposte in un percorso affascinante attraverso le diverse anime dell'ispirazione di Carlo Carosso: da quella ellenica, segnata dall'incontro con il poeta Ghiannis Ritsos e dalle famose cartelle di xilografie acquerellate; quella astigiana, con i tralci di vite, gli acini, i tartufai e i borghigiani festanti; e quella orfica, con illustrazioni per autori come Ritsos, Lèopold Sèdar Senghor, Titos Patrikios ed Edoardo Sanguineti.
Nato ad Asti nel 1953 da padre italiano e madre greca, Carosso ha incarnato una sintesi unica di due culture ricche e diverse. La sua opera, vasta e poliedrica, è stata celebrata in mostre e retrospettive in Italia e all’estero, guadagnandosi un posto d’onore nel panorama artistico contemporaneo.
Un Artista tra Due Mondi
Carosso è noto per la sua capacità di fondere elementi della mitologia greca con temi locali piemontesi, creando un dialogo artistico che trascende i confini geografici e temporali. Le sue sculture in bronzo e le grandi tele a olio richiamano i miti e le iconografie dell’antica Grecia e delle civiltà mediterranee, ma con un tocco distintivo che le rende inconfondibilmente sue. I colori vivaci e le forme audaci delle sue opere evocano la pittura del Trecento e l’assemblaggio delle vetrate gotiche, creando un effetto visivo che cattura e affascina lo spettatore.
L’interesse di Carosso per la poesia ha arricchito ulteriormente il suo lavoro: ha collaborato infatti con alcuni dei più grandi poeti del Novecento, tra cui Mario Luzi, Edoardo Sanguineti e il franco-senegalese Léopold Sédar Senghor. Tuttavia, il sodalizio più significativo è stato con il poeta greco Ghiannis Ritsos. Questa collaborazione ha prodotto una serie di opere che combinano poesia e arte visiva in modo unico e toccante, come le xilografie acquerellate a mano su versi del poeta di “Epitaffio“.
La Mostra a Palazzo Mazzetti
In continuità con le rassegne dedicate alle eccellenze del territorio, Palazzo Mazzetti ospita da agosto ad ottobre 2024 una grande mostra antologica di Carlo Carosso. Curata dal poeta astigiano Francesco Antonio Lepore, principale critico e biografo dell’artista, l’esposizione offre una panoramica completa della produzione di Carosso, esplorando le diverse anime della sua ispirazione. La mostra si articola in diverse sezioni, ognuna dedicata a un aspetto specifico dell’opera di Carosso.
La sezione “La nascita dei “Bacchi” presenta opere degli anni Settanta, evidenziando i primi segni dei caratteri iconografici che diverranno costanti nei “Bacchi” della maturità. Qui, le influenze simbolistiche e metafisiche lasciano progressivamente spazio a toni e colori più mediterranei.
Nella sezione, “L’isola, il mare, la città” sono esposte tele e sculture in cui il mare e le sue divinità, le isole mitiche come Samo, e le famose “barche” diventano protagonisti. Le opere raffigurano anche la vita cittadina, con scene di festa, mercati e il Palio del Giubileo.
“Orfeo e Dioniso: i poeti e l’artista”. L’incontro con Ghiannis Ritsos ha dato vita a opere grafiche straordinarie. Xilografie, disegni e serigrafie sono accompagnate dai testi dei poeti con cui Carosso ha collaborato. Un raro film del 1987 in cui l’artista recita la parte di Orfeo viene proiettato, offrendo un ulteriore testimonianza del suo talento eclettico e del suo legame con la poesia e la mitologia.
Carosso è stato anche un prolifico illustratore di etichette per vini pregiati. La sezione “Le etichette d’autore” espone una selezione delle oltre seicento etichette che hanno promosso i prodotti del territorio. Negli ultimi anni della sua vita infatti l’artista italo-greco ha voluto mettere la sua ispirazione al servizio della civiltà enoica delle sue terre d’origine: il Piemonte e la Grecia, firmando con le sue etichette la più importante collezione di vini pregiati del Monferrato e delle Langhe, una delle più ampie e prestigiose d’Italia.
I “Bacchi di Carlo Carosso” sono stati presentati al Centro Navigli di Milano nel settembre del 1990, e successivamente esposti ad Asti nel 1990, nel foyer del Teatro Alfieri e a Palazzo Ottolenghi, in occasione della Douja d’Or del 2006 e in altre numerose e prestigiose occasioni.
Insieme ai bozzetti, ai manifesti, alle bottiglie e alle etichette, sono presentati nell’esposizione di Palazzo Mazzetti anche parte del materiale pubblicitario e del packaging delle aziende coinvolte, a dimostrare quanto l’artista abbia fatto per promuovere i prodotti del suo territorio in Italia e all’estero.
L’esposizione rappresenta quindi l’occasione per scoprire e riscoprire un maestro che ha saputo interpretare e valorizzare la poesia, il mito e la bellezza del territorio astigiano e del Mediterraneo.
Foto Beppe Sacchetto
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