MARIA ADELAIDE D'ASBURGO LORENA: UN ANGELO SUL TRONO DI SARDEGNA
Stupinigi, 22 Marzo 2022
MARIA ADELAIDE D'ASBURGO LORENA (Milano 3 giugno 1822 – Torino 20 gennaio 1855)
Figlia secondogenita di Ranieri d’Asburgo vicerè del Lombardo Veneto e di Maria Elisabetta di
Savoia Carignano.
Preceduta da una sorella e seguita da ben cinque fratelli venne battezzata con i
nomi di: Maria Adelaide Raniera Francesca Elisabetta Clotilde.
Intelligente e perspicace ebbe un’ottica educazione, parlava correttamente 5 lingue e si esprimeva
correntemente sia in latino che in greco.
Il 19 agosto del 1840 durante una visita dei Vicerè a Carlo Alberto (Re di Sardegna e zio di Maria
Adelaide) incontra per la prima volta Vittorio, il quale si innamora immediatamente tanto da dire
al padre “ o lei o non mi sposo”.
Dopo un anno e mezzo di trattative fra la corte di Vienna e quella Sabauda, il 12 aprile del 1842
sposa nella cappella di Stupinigi il cugino di primo grado Vittorio Emanuele di Savoia.
I festeggiamenti del matrimonio durano un mese intero spostandosi nelle diverse città del Regno
di Sardegna.
Nel 1843 nacque Maria Clotilde alla quale seguirono altri sette figli, tre dei quali morirono in
tenera età.
Alla primogenita seguirono: Umberto (1844-1900) – Amedeo (1845-1890) – Oddone (1846-1866)
– Maria Pia(1847-1911) – Carlo Alberto (1851-1854) –Vittorio Emanuele (1852-1852) –Vittorio
Emanuele Leopoldo (1855-1855).
“di una gentilezza d’animo il suo trionfo fu la carità e l’amore della famiglia e dei figli (che allattava
personalmente), non era soltanto caritatevole ma la carità in persona”.
Durante i soggiorni a Stupinigi e Moncalieri, amava ricamare seduta al telaio con i bambini che
stavano attorno seduti sfogliando dei libri illustrati.
Incarnava in se il più soave ideale della sposa e della madre.
Difficile il suo ruolo soprattutto durante le guerre di indipendenza che vedevano da un lato della
barricata la famiglia d’adozione e dall’altro la sua famiglia d’origine. Suo marito combattere contro i suoi fratelli.
Donna caritatevole utilizzava la maggior parte del suo appannaggio prima da Duchessa e poi da
Regina per finanziare opere di carità ed elemosine.
Nel 1855, dopo aver partecipato al funerale della suocera venne colta da una gastroenterite che a
soli 32 anni la portò alla tomba.
Al suo capezzale Vittorio Emanuele affranto disse: “a nessuna permetterò di prendere il Tuo
posto”.
Portò per sette anni il titolo di Duchessa di Savoia ed essendo l’ultima Regina di Sardegna, lasciò
alla moglie del secondo Re d’Italia la gloria di essere la prima Regina.
“Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza e che conquistava i cuori
per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che rilevavano l’animo”
Costanza d’Azeglio
MOSTRA
MARIA ADELAIDE D'ASBURGO LORENA: UN ANGELO SUL TRONO DI SARDEGNA
Sarà il primo evento organizzato per celebrare il bicentenario della nascita di Maria Adelaide d'Asburgo Lorena (3 giugno 1822), che sposò il futuro Re Vittorio Emanuele II, il 14 marzo 1820 a Torino. Inaugurata il 24 marzo 2022, la mostra chiuderà il 1 maggio nella stupenda residenza scelta dall’allora duca di Savoia Vittorio Emanuele per il suo matrimonio. L’inaugurazione avverrà nell'anniversario del Trattato di Torino del 1860.
Sono previste“Approfondimenti in mostra” a cura di Maura Aimar con il Centro Studi “Principe Oddone”.
Perché Stupinigi?
- Il 12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il futuro Re di Sardegna Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
- La palazzina ospita mostre d'arte di livello internazionale.
- La mostra sarà visitabile gratuitamente da tutti i visitatori della Palazzina, venendo ricompresa nel biglietto d’ingresso.
- Saranno proposte su richiesta delle visite guidate dedicate alla mostra.
Origini della palazzina
Nel XVI secolo, per volontà del duca di Savoia Emanuele Filiberto, il castello e le terre adiacenti vennero lasciate all'Ordine Mauriziano.
Nei boschi di Altessano, a metà del Seicento, venne costruita la reggia di Venaria Reale.
La palazzina di caccia di Stupinigi fu originariamente una residenza dedicata alla pratica dell'attività venatoria, costruita per Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e re di Sardegna, fra il 1729 ed il 1733, su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Fu inaugurata alla festa di sant'Uberto del 1731 ma la vera inaugurazione del complesso alla vita di corte avvenne nel 1739, in occasione della visita a Torino del granduca di Toscana Francesco di Lorena, futuro imperatore del Sacro Romano Impero e fratello della regina di Sardegna Elisabetta Teresa.
Facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 il sito è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La palazzina dista circa 10 km dal centro storico di Torino.
Luogo di ricevimenti e di eventi internazionali
La Palazzina ospitò importanti ricevimenti, in particolar modo la festa del 1773 per il matrimonio tra Maria Teresa di Savoia ed il conte d'Artois (il futuro re di Francia Carlo X dal 1824), l'imperatore Giuseppe II nel 1769, lo zarevic Paolo Romanov (il futuro zar Paolo I) e sua moglie nel 1782, e il re di Napoli Ferdinando I di Borbone, con la moglie Carolina, nel 1785. Il 12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il duca di Savoia, futuro re di Sardegna poi d’Italia Vittorio Emanuele II, e Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
La Palazzina ospita periodicamente mostre d'arte di livello internazionale.
La pianta della Palazzina è definita dalla figura dei quattro bracci a croce di Sant'Andrea, intercalati dall'asse centrale che coincide col percorso che da Torino porta alla reggia tramite un bellissimo viale alberato che fiancheggia cascine e scuderie, antiche dipendenze del palazzo. Il cuore della costruzione è il grande salone ovale a doppia altezza dotato di balconate ad andamento "concavo-convesso", sormontato dalla statua del "Cervo". L'interno è in Rococò italiano, costituito da materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati, specchi e radiche che, oggi, si estendono su una superficie di circa 31.000 metri quadrati, mentre 14.000 sono occupati dai fabbricati adiacenti, 150.000 dal parco e 3.800 dalle aiuole esterne; in complesso, sono presenti 137 camere e 17 gallerie.
La costruzione si protende anteriormente racchiudendo un vasto cortile ottagonale, su cui si affacciano gli edifici di servizio.
Tra i pregiati mobili fabbricati per la palazzina vanno ricordati quelli dell'intagliatore Giuseppe Maria Bonzanigo, di Pietro Piffetti e di Luigi Prinotto.
L'edificio conserva decorazioni dei pittori veneziani Giuseppe e Domenico Valeriani, di Gaetano Perego e del viennese Christan Wehrlin. Vanno ricordati inoltre gli affreschi di Vittorio Amedeo Cignaroli, Gian Battista Crosato e Carlo Andrea Van Loo.
La Palazzina di caccia e il suo parco hanno ospitato in particolare: la mostra della pittrice Jindra Husàrikovà (1987), tutte le puntate della 27ª edizione dei Giochi senza frontiere (1996), le riprese di scene della fiction “Elisa di Rivombrosa”, la fase di qualificazione e di eliminazione dei campionati mondiali di tiro con l'arco 2011, riprese dei film “Guerra e pace”, “I banchieri di Dio” e “Prendimi l'anima”, il set per la versione televisiva della Cenerentola di Rossini diretta da Carlo Verdone, il set del film Ulysses - A dark odissey, lo Stupinigi Sonic Park etc.
Un grazie particolare
all'Ordine Mauriziano per l'autorizzazione alle riprese dalla balconata del
salone d'onore.
Foto Beppe Sacchetto
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