MOSTRA POP-APP.SCIENZA, ARTE E GIOCO NELLA STORIA DEI LIBRI ANIMATI DALLA CARTA ALLE APP
Torino, 8 Maggio 2019
Progetto generale Pop-App
Il titolo “Pop-App. Scienza, arte e gioco nella storia dei libri animati dalla carta alle app” accomuna alcune iniziative promosse dall’Università di Roma La Sapienza e dalla Fondazione Tancredi di Barolo di Torino. In particolare, il progetto, il cui obiettivo è quello di evidenziare le potenzialità artistiche, creative, educative dei libri animati e i loro legami con le tecnologie e le applicazioni digitali, prevede:
• la costituzione di un Centro internazionale di studi, finalizzato a sviluppare attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio culturale legato ai libri animati;
• l’allestimento di due mostre che si svolgono contemporaneamente a Roma e a Torino;
• l’organizzazione di incontri, laboratori, presentazioni e percorsi didattici, con il coinvolgimento attivo del mondo della scuola di ogni ordine e grado;
• la programmazione di un convegno internazionale di studi sulla conservazione e la fruizione di libri animati di interesse storico-artistico, che si svolgerà nel prossimo autunno a Torino.
L’iniziativa verrà presentata alla XXXII Edizione del Salone del Libro di Torino il 10 maggio 2019 alle ore 15.00, con un incontro nella Sala Arancio della Regione Piemonte.
Rientra inoltre nel programma del Maggio dei Libri 2019.
Le due mostre, allestite rispettivamente presso la sede dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma e presso Palazzo Barolo – MUSLI a Torino e curate da Gianfranco Crupi (docente presso Sapienza Università di Roma) e Pompeo Vagliani (Presidente Fondazione Tancredi di Barolo), saranno inaugurate l’8 maggio 2019 e aperte al pubblico dal 9 maggio al 30 giugno 2019.
Il progetto espositivo è accompagnato dalla pubblicazione di un volume miscellaneo, in cui specialisti di diverse discipline (storici del libro, della scienza, del cinema, della letteratura per l’infanzia ecc.) indagano la storia dei “libri animati” dal Medioevo fino alle più moderne applicazioni digitali; intendendo con “libri animati” quei manufatti librari, creati con finalità di fruizione anche assai dissimili tra loro (didattiche, mnemoniche, ludiche, divinatorie ecc.), che includono dispositivi meccanici o paratestuali che richiedono e sollecitano l’interazione del lettore.
Sulla base di un percorso metodologico e storico-temporale comune, le due esposizioni hanno tuttavia focus specifici e complementari. Entrambe, infatti, intendono illustrare la storia dei dispositivi e degli elementi di carta mobili, dal libro antico (libri di astronomia, di astrologia, “di sorti”, di medicina, di architettura, di geometria) fino ai libri moderni di carattere ludico-didattico dell’Otto-Novecento destinati all’infanzia, includendo alcuni esempi contemporanei e i collegamenti con le tecnologie digitali. E tuttavia ciascuna delle due mostre ha una sua specifica identità e caratterizzazione: quella di Roma, tesa, soprattutto, ad illustrare la storia del libro animato antico e delle sue applicazioni scientifiche; quella di Torino, più aperta alle implicazioni moderne e alla rappresentazione delle diverse espressioni dell’inventiva cartotecnica.
La mostra di Torino
La mostra di Torino è organizzata dalla Fondazione Tancredi di Barolo in collaborazione con l’Opera Barolo. A partire da alcuni antichi esemplari cinquecenteschi, il percorso racconta la storia dei libri animati destinati all’infanzia e pubblicati in Italia e all’estero dai primi dell’Ottocento fino alla metà del Novecento ed è corredato di prodotti multimediali e interattivi, che rivelano il funzionamento e gli effetti speciali di alcuni materiali esposti.
Il progetto espositivo intende evidenziare la funzione dei dispositivi di animazione nel facilitare il rapporto interattivo e ludico del bambino con il libro e la lettura, sul doppio versante dell’educazione e dell’intrattenimento; si propone inoltre di illustrare i collegamenti con i territori limitrofi dei libri illustrati e dei giocattoli, nonché le fruttuose suggestioni provenienti dal precinema.
Attraverso un percorso che si snoda in otto sale tra Palazzo Barolo e gli spazi del MUSLI, sono esposti circa duecentocinquanta oggetti: volumi e giochi italiani e stranieri, provenienti dall’Archivio della Fondazione, che costituisce ad oggi la più importante collezione italiana di libri animati per bambini a disposizione del pubblico. A questi si aggiungono alcuni significativi prestiti da Biblioteche statali, pubbliche o da collezioni private e una selezione di materiali del precinema, messi a disposizione dalla Collezione Giuseppe Monge di Torino.
La rassegna di libri animati antichi presenti in mostra, dal Cinquecento ai primi anni dell’Ottocento, testimonia la ricchezza e la complessità delle funzioni che essi ebbero nello sviluppo delle varie discipline a cui furono applicati, dall’anatomia all’astronomia/astrologia. Di questi ultimi il più antico libro animato esposto è il Cosmographicus liber di Petrus Apianus del 1533, con volvella.
Tra i più famosi libri animati antichi per bambini di produzione inglese e francese, Little Fanny (1810), in cui il libro si trasforma per la prima volta in un gioco, quello della bambola da vestire, e Le Livre Joujou (1831), considerato il primo con parti mobili, il libro per l’infanzia più prezioso esposto. Alcuni antesignani dei moderni pop up, come Les Etrennes de Bébé (1905 ca) e The Pop-Up Book (1912-14), primo caso in cui compare il termine “pop up”, sono esposti accanto al primo libro animato a leveraggi prodotto in Italia: Gioppino in cerca di fortuna (Ed. Treves) del 1890. Sono esposte tutte le edizioni animate di Pinocchio, dagli anni ’20 agli anni ’50, alcuni disegni originali di Attilio Mussino, nonché esemplari disegnati da artisti come Sturani e Munari risalenti al primo dopoguerra.
Di particolare interesse sono gli album animati in copia unica, colorati a mano, realizzati tra il 1913 e il 1917 da Luisella Terzi e ispirati a quattro dei più noti libri per bambini di Zia Mariù (Paola Lombroso Carrara). Uno di questi album, Storia di una bambina e di una bambola (1917), è stato utilizzato come punto di partenza per una app sviluppata nell’ambito del Laboratorio di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento dell’Università di Torino (Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione).
Il libro animato Guignol (1890 ca), che si snoda per oltre un metro di lunghezza, i diorami teatrali settecenteschi – tra cui un prezioso esemplare raffigurante Torino – le trasparenze, i “peepshow”, le vedute ottiche, i giochi offrono un collegamento tra i libri animati, il teatro e il precinema. Sono presenti anche testi di divulgazione tecnico-scientifica e volumi di carattere didattico-ludico, per stimolare la curiosità dei bambini e come aiuto mnemonico.
L’esposizione si conclude con un’ampia rassegna internazionale delle varie tipologie di animazione: tra queste compaiono le opere inconfondibili di Lothar Meggendorfer, di cui tramite applicazioni sviluppate ad hoc è possibile sperimentare una simulazione fedele del movimento dell’originale, scoprendone anche il meccanismo di funzionamento.
La mostra di Torino ha ricevuto il patrocinio della Città di Torino e della Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB). È realizzata con il sostegno di Regione Piemonte - Direzione promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport e Fondazione CRT. Si ringraziano inoltre l’Associazione Industriali Grafici e Cartotecnici della Provincia di Torino e la Società Reale Mutua di Assicurazioni.
Conferenza stampa: Salone d’Onore di Palazzo Barolo - 8 maggio 2019, h 11.00
Periodo di apertura al pubblico: 9 maggio – 30 giugno 2019
Orari: martedì – venerdì: 10.00-12.30; 15.00-17.30 - sabato e domenica: 15.00 – 18.30
Foto Beppe Sacchetto
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