ASTI RIPARTE DALLA CULTURA, DAGLI ARAZZI E DALLA DIVINA COMMEDIA
Martedì 27 aprile, ore 10.30, la ripresa dell’offerta culturale della Fondazione Asti Musei
Asti, 27 Aprile 2021
Asti riparte con la Cultura e riapre al pubblico Palazzo Mazzetti e i prestigiosi siti museali cittadini della Fondazione Asti Musei, da martedì 27 aprile. L’appuntamento, all’indomani del passaggio del Piemonte in zona gialla, con la possibilità di riaprire istituzioni culturali e palazzi storici. A partire dalle 10.30 nella sede di Palazzo Mazzetti, con le dovute cautele nel rispetto delle norme ribadite anche nell’ultimo decreto governativo, ci sarà una presentazione e la riapertura al pubblico della mostra “Asti Citta degli Arazzi” con alcune novità e importanti integrazioni di opere e reperti, patrimonio degli astigiani.
“Sarà un segnale di ripresa di tutto il territorio, dell’economia, delle attività, del turismo che vogliamo condividere con gli astigiani, con le istituzioni culturali penalizzate pesantemente in questi mesi di chiusure forzate dalla pandemia, – dice il Presidente della Fondazione,
Mario Sacco. Asti rifiorisce come la primavera, partendo dai tesori più cari custoditi sul territorio, dai palazzi, dall’arte, dal patrimonio storico e culturale. Un messaggio di speranza e di collaborazione rivolto a tutti senza distinzioni”.
Con le massime autorità interverranno la Presidente della Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, Roberta Bellesini e la Presidente della Fondazione Guglielminetti, Marida Fausone, alle quali sono legati due importanti aspetti culturali: l’esposizione dei Tre tomi della preziosa edizione della Divina Commedia di Dante, illustrata da Amos Nattini, nella sala del dipinto “Processione ad Oropa” e le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Eugenio Guglielminetti (21 luglio 1921), artista e scenografo astigiano di fama mondiale al quale sono collegati importanti appuntamenti nel corso di quest’anno.
“Dopo mesi duri durante i quali abbiamo continuato a lavorare con gli astigiani
- dice il sindaco Maurizio Rasero - vogliamo risollevarci continuando a fare squadra con tutte le risorse e forze produttive del territorio per l’economia. Il messaggio di venire ad Asti e sul territorio patrimonio dell’umanità sarà comunicato a 360 gradi e attraverso tutti i canali di comunicazione in quanto cultura e turismo sono linfa indispensabile per la ripresa di tutti i settori vitali”.
Quali le novità? L’esposizione dei tre Tomi della rara e preziosa edizione della Divina Commedia, nei 700 anni dalla morte del Divin Poeta, l’esposizione di tre arazzi realizzati dall’Arazzeria Scassa, pezzi unici, provenienti dal transatlantico Raffaello, appuntamenti e momenti ufficiali per la cultura, infine, con il trasferimento per la fruizione al pubblico, dopo mesi di “oscuramento”, di alcuni preziosi reperti archeologici per la cui disponibilità sono in corso contatti fra gli organizzatori, sui quali vige un velo di riserbo.
Gli orari: per Palazzo Mazzetti l’apertura al pubblico è tutti i giorni (dal martedì alla domenica) dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica è obbligatorio prenotare le visite telefonando al numero unico di prenotazione
388-1640915 o con e-mail a
prenotazioni@fondazioneastimusei.it
Per informazioni e prenotazioni per tutti gli altri siti della Fondazione (palazzo Alfieri, cripta di Sant’Anastasio, Domus Romana, Torre Troyana, Battistero di San Pietro, museo Guglielminetti) attenersi al numero unico, alla mail o consultare i siti istituzionali.
TRANSATLANTICO RAFFAELLO - Gran Bar Atlantico
La mattina del 24 marzo del 1963 i Cantieri di San Marco a Trieste accolsero 30.000 spettatori per il varo della turbonave "Raffaello" che, con i suoi 270 metri di lunghezza, la livrea bianca e i caratteristici fumaioli, simboleggiava, con la gemella "Michelangelo", l'affermazione dell'Italia nella tecnologia, nel design e nell'arte contemporanea.
Dopo il battesimo dell'ultimo transatlantico della Società Italia, seguirono i lavori di allestimento delle sovrastrutture e quelli di carenaggio condotti a Genova. Dopo le ultime prove in mare nell'estate del 1965 la nave fu consegnata alla società armatrice.
Come fu per la Leonardo da Vinci, anche per la coppia di transatlantici artisti e architetti si confrontarono in un dialogo intenso creando ambienti di raffinata eleganza, dove gli arazzi indicano una fase importante nella storia dell'arte italiana che è riuscita a cogliere l'astrattismo italiano nella sua fase di sviluppo.
Nella Raffaello la presenza rilevante dell'arte contemporanea si deve agli architetti Attilio ed Emilio Lapadula e Franco Poggiolini che allestirono il Salone delle Feste, il Gran Bar Atlantico e la Veranda.
Gli artisti scelti per gli ambienti della Raffaello comprendevano nomi coinvolti nelle attività dell'associazione artistica dell'Art Club nata a Roma nel 1945, ma anche esponenti esterni a quest'associazione, tra cui alcune figure del gruppo Forma.
Nel Grande Bar Atlantico ognuno dei 21 arazzi di soggetto astratto fu eseguito da un artista differente: Accardi, Conte, Ercolini, Giordano, Guenzi, Lazzari, Montanarini, Novelli, Pace, Parisi, Perilli, Piciotti, Picone, Rotella, Sadun, Sanfilippo, Scordia, Spoltore, Trotti, Turcato e Virdizzo.
La realizzazione dei ventuno arazzi per il Grande Bar Atlantico fu affidata, come per la Leonardo da Vinci, all'Arazzeria Scassa di Asti.
Le mani sapienti delle arazziere trasposero i cartoni in grandi arazzi (230 X 120 cm) che conservano il linguaggio dell'artista, accentuandolo però attraverso gli intrecci e le mescolanze di colore.
I tre arazzi esposti sono rappresentativi di una ricerca segnica che si adatta perfettamente alla forme dell'arazzo.

Foto Beppe Sacchetto
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