PALCOSCENICO DANZA 2022: LA DANZA CONTEMPORANEA TRA ARTE E NATURA
Presentata la 13a edizione della rassegna diretta da Paolo Mohovich
22 Febbraio > 23 Aprile 2022 - Teatro Astra, Torino
Torino, 16 Febbraio 2022
Tredicesima edizione per Palcoscenico Danza, la rassegna diretta da Paolo Mohovich e realizzata da TPE – Teatro Piemonte Europa, che dal 22 febbraio al 23 aprile presenterà sette grandi appuntamenti di danza contemporanea: sei al Teatro Astra e uno alla Lavanderia a Vapore di Collegno.
Il cartellone 2022 è stato presentato mercoledì 16 febbraio al Teatro Astra dalla Presidente della Fondazione TPE Maddalena Bumma, e dal Direttore artistico della kermesse Paolo Mohovich. L’edizione - realizzata in collaborazione con Piemonte dal Vivo e Festival Interplay - inaugura un nuovo ciclo triennale e si sviluppa attorno al tema Arts & Nature, sviscerando e declinando le possibili relazioni tra bellezza e natura.
Spiega il Direttore artistico Paolo Mohovich: «La pandemia ha contribuito ad interrogarci sul nostro stare al mondo, ci ha spinto verso una maggiore ricerca di bellezza, mossi dal desiderio di ritrovare noi stessi nella dimensione della natura. Gli spettacoli di quest’edizione sono contraddistinti da questi elementi e dall’esplorazione delle loro possibili combinazioni».
Come per le edizioni precedenti, Palcoscenico Danza offre al pubblico spettacoli di pura danza, proseguendo e rafforzando un linea artistica che privilegia la ricerca sul linguaggio del corpo, con una speciale attenzione alla danza contemporanea formalista in rapporto all’elemento musicale.
«Dalla danza contemporanea formalista fino al balletto contemporaneo, Palcoscenico Danza
- afferma la Presidente TPE, Maddalena Bumma - propone un ventaglio di stili non presenti in altre rassegne nazionali e internazionali. Per questo motivo è diventato con il tempo parte integrante della proposta culturale di TPE».
La sfida è quella di creare una sempre maggiore interazione fra i linguaggi delle arti e un capillare rimescolamento tra i pubblici delle diverse discipline.
L’apertura vede la prestigiosa compagnia spagnola Taiat Dansa che porta a Torino uno spettacolo di successo incentrato su una delle figure centrali dell’arte dadaista e surrealista: il grande Man Ray. Un’indagine - quella della compagnia valenciana - sulla relazione feticista tra il fotografo e le sue muse, analizzando la più generale relazione tra gli artisti uomini e le loro modelle femminili. Si prosegue con Dervish, in cui l’artista turco Ziya Azazi - vent’anni di esplorazioni tra misticismo e razionalità - rielabora in chiave contemporanea le danze ipnotiche della tradizione sufi lungo un percorso di conoscenza attraverso le quattro porte del sufismo: la Legge, il Cammino, la Consapevolezza e infine il Discernimento.
La MM Contemporary Dance Company presenta un dittico che affianca un pezzo di storia della danza - il celebre Duo d’Eden di Maguy Marin creato nel 1986 e ispirato al Paradiso terrestre - alla riuscita versione coreografica della Sinfonia Pastorale firmata da Michele Merola per celebrare i 250 anni dalla nascita di Beethoven e riscoprire una nuova coscienza ecologica della Terra. Piergiorgio Milano ci porta la versione teatrale definitiva di White Out o la conquista dell’inutile, spettacolo coprodotto da Torinodanza festival e originariamente nato e rappresentato all’aperto in scenari montani. Una lotta per il raggiungimento della vetta che libera sul palcoscenico le emozioni delle altezze vertiginose e dell’immensità delle montagne attraverso i linguaggi del circo, della danza contemporanea e dell’alpinismo.
Palcoscenico Danza ospita anche il talento di Roberto Castello, uno dei nomi storici della coreografia contemporanea italiana e fra gli artisti più socialmente impegnati, vincitore di ben tre premi Ubu, che presenta, coprodotto da TPE insieme ad Aldes, il suo nuovo lavoro: Inferno, il luogo che più ha ispirato artisti di ogni genere e linguaggio. Il 2022 segna anche il decimo anniversario dell’Eko Dance Project. Il progetto artistico e didattico fondato da Pompea Santoro sarà in scena con EkoDanceX10: un programma di prestigio che include una creazione del finlandese Jorma Elo e altre di coreografi che hanno caratterizzato il lavoro decennale del gruppo: Mats Ek, Paolo Mohovich, Fabio Liberti e Marco Barone.
E finalmente, dopo due anni di attesa, verrà recuperato Made4You - Pink sempre con Eko Dance Project, che propone i lavori di cinque coreografe donne. Nell’ultima serata lo spettacolo sarà preceduto dall'ormai tradizionale appuntamento con Interplay Link, in cui i giovani coreografi piemontesi Elisa D’Amico e Francesco Dalmasso, segnalati dal Festival Interplay, presenteranno Virgolette Short: una creazione sul segno, un tentativo di di-segnare lo spazio, il tempo e la relazione a partire da un sistema di regole.
Masterclass
Martedì 22 febbraio 2022, h 11.30/13 - presso EKO DANCE PROJECT
Masterclass per danzatori con Inma Garcia e Meritxell Barberà — Taiat Dansa
La masterclass è realizzata in collaborazione con Eko Dance Project
Costo di partecipazione: 20 €
Sabato 26 e domenica 27 febbraio 2022, h 10.30/13.30 - presso TEATRO ASTRA Masterclass con Ziya Azazi
Costo di partecipazione: 60 €
Giovedì 14 aprile 2022, h 11/13 - presso LAVANDERIA A VAPORE
Masterclass per danzatori con Roberto Castello
La masterclass è realizzata in collaborazione con Piemonte dal Vivo
Costo di partecipazione: 30 €
Info e iscrizioni: tel. 011 5119409, roberta.romoli@fondazionetpe.it
PROGRAMMA PALCOSCENICO DANZA 2022
22 febbraio 2022, Teatro Astra
MAN RAY - TAIAT DANSA
ideazione e direzione Meritxell Barberé & Inma García / coreografia Meritxell Barberé & Inma García / in collaborazione con i danzatori Cristina Reolid, Cristian Arenas, Miguel Àngel Fernéndez, Kilian Garda, Jon López, Joel Mesa, Martxel Rodriguez, Mauricio Pérez / Maitre José Belda / consulente artistico Roberto Fratini / consulente drammaturgico Eva Zapico / composizione musicale e sonora caldo (David Barberé) / costumi Estudio Savage / ideazione e creazione Scenografia Luis Crespo / adattazione spazio scenico David Orrico / produzione video David Novella / disegno luci Ramón Jiménez / responsabile tecnico Mundi Gómez / video mapping Sergi Palau / produzione e relazioni esterne Marta Fernandéz / coproduzione Festival Grec De Barcelona 2017, Institut Valencià De Cultura, Ballet De La Generalitat, Sagunt A Escena 2017 E Inaem
L'americano di origine russo-ebraica Emmanuel Radnitzky (1890-1976), in arte Man Ray, è stato uno fra gli artisti più
originali del Novecento: pittore, fotografo, grafico, regista cinematografico, costruttore di oggetti, figura chiave della
leggendaria Parigi delle avanguardie anni Venti. La compagnia valenciana Taiat Dansa nello spettacolo Man Ray indaga
la relazione feticista tra il fotografo e le sue muse, analizzando attraverso di essa la più generale relazione tra gli artisti uomini e le loro modelle femminili, fonte di ispirazione e oggetto di desiderio. Relazioni estreme, che gli artisti della corrente surrealista hanno raccontato attraverso la manipolazione dell'immagine del corpo della donna e della sua
sessualità.
In questo spettacolo Man Ray si moltiplica, appaiono tutte le sue identità in modo ossessivo e si manifesta una struttura
della società dettata dagli uomini. Per le sue regole. Per i suoi meccanismi. Per i suoi occhi fotografici. Quando André
Breton dichiarava «l'arte sarà convulsa o non sarà», non poteva immaginare che di tutte le espressioni del discorso
surrealista la più convulsa sarebbe stata il click della macchina fotografica di Man Ray.
25 - 26 febbraio 2022, Teatro Astra
DERVISH
ZIYA AZAZI
di e con Ziya Azazi
Filone mistico dell'Islam, il sufismo studia la casualità dell'esistenza ed esplora le ragioni della creazione dell'uomo e
dell'universo in cui vive. Secondo questa filosofia l'uomo è un essere che ha bisogno di crescere e di essere illuminato.
In Dervish l'artista turco Ziya Azazi interpreta in chiave contemporanea le danze della tradizione sufi. La serata si
compone di due lavori, Azab e Dervish in progress. Azab (2005) descrive il percorso di conoscenza attraverso le quattro
porte del sufismo: la Legge, il Cammino, la Consapevolezza e infine il Discernimento, punto dove si giunge alla pura
realtà e si trasmette la conoscenza agli altri. Dervish in Progress (2004) muove dall'ultima porta e riflette la gioia
dell'artista di conoscere, riconoscere e andare oltre se stesso condividendo questo momento con il pubblico. Le
rotazioni ipnotiche del danzatore aumentano la consapevolezza fisica e quella meditativa. Le gonne indossate cambiano
forma costantemente: non sono solo costumi ma diventano una vera e propria parte di lui, un partner, un mantello, una
coperta dietro cui nascondersi.
Nato nel 1969 ad Antiochia, Ziya Azazi approfondisce le danze sufi fin dal 1999 e le sviluppa in assoli che porta con
successo in festival di tutto il mondo come Polyzentral (Hamburg), Liteside (Amsterdam), Dias de Danza (Barcelona
Sitges), Images of the Middle East (Copenhagen), e in sedi prestigiose come il National Museum di Singapore, la National
Library di Londra, St. Irene Church a Istanbul, Fadjr International Theatre a Teheran e al gala di inaugurazione del 44°
Golden Orange Film Festival, Antalya.
4 - 5 marzo 2022, Lavanderia a Vapore
MADE4YOU - PINK
EKO DANCE PROJECT + INTERPLAY LINK (5 marzo)
ECOICO
coreografia Cristina Golin / musiche A. Pkt, A. Noto, i. Cage
COME TU MI FAI SENTIRE
coreografia Eva Calanni / musica Ezio Bosso
DEL TEMPO CHE FUGGE
coreografia Roberta Ferrara / musica Armand Amar
TE VOIO RACCONTA' NA STORIA
coreografia Donatella Poggio / musica Alessandro Mannarino
BROKEN CHORDS CAN SING A LITTLE
coreografia Francesca Frassinelli / musiche Giovanni Battista Pergolesi, Antonio Vivaldi, Arvo Pkt / produzione Eko Dance
International Project
Dopo due anni di rinvii causa pandemia arriva al debutto Made4You 2020. Pink. È la nuova produzione Eko Dance Project
che presenta cinque creazioni inedite di altrettante coreografe emergenti, selezionate da Pompea Santoro assieme a
Paolo Mohovich. Un'edizione Pink, completamente dedicata alla creatività femminile. Francesca Frassinelli
propone Broken Chords Can Sing A Little, su musiche di Giovanni Battista Pergolesi, Antonio Vivaldi e Arvo Pàrt. Eva
Calanni presenta Come tu mi fai sentire su musiche del compianto Ezio Bosso; Roberta Ferrara Del tempo che fugge su
musiche di Armand Amar; Donatella Poggio Te voio raccontà na storia su musica del cantautore Alessandro Mannarino.
Cristina Golin, madrina della serata, per l'apertura dello spettacolo porta in scena tutti i danzatori dell'Eko Dance in una
creazione dal titolo Ecoico su musiche di Pàrt, Noto e Cage, e in ricordo di Mirella Freni ha ideato le coreografie dei brevi intermezzi su arie interpretate dalla grande soprano modenese.
+ INTERPLAY LINK (5 marzo)
La serata del 5 marzo sarà aperta dall'ormai tradizionale appuntamento con Interplay Link, in cui i giovani coreografi
Elisa D'amico e Francesco Dalmasso, segnalati dal Festival Interplay, presenteranno la creazione Virgolette short.
VIRGOLETTE SHORT
di e con Elisa D'Amico, Francesco Dalmasso
Virgolette è un lavoro sul segno, un tentativo di di-segnare lo spazio, il tempo e la relazione a partire da un sistema di
regole. Sulla base di traiettorie specifiche nello spazio e possibili modalità di interazione, si stabilisce un sistema che
matura e si sviluppa nell'azione. La partitura coreografica si origina prendendo in considerazione distanze, durate,
interazioni e incontri, che vanno a stratificarsi secondo logiche di ripetizione e interruzione, accumulazione e
progressione. Virgolette è un sistema di causa-effetto, botta e risposta, dove il climax è costituito da una continuità
discontinua di micro-climax, attese, false partenze e finti finali. Virgolette short è un estratto da Virgolette, una
riarticolazione del materiale coreografico in un altro formato.
24 marzo 2022, Teatro Astra
DUO D'EDEN + PASTORALE
MM CONTEMPORARY DANCE COMPANY
DUO D'EDEN
coreografia e colonna sonora Maguy Marin / coreografia rimontata da Cathy Polo ed Ennio Sammarco / costumi Montserrat
Casanova / light designer Pierre Colomer / maestri ripetitori Paolo Lauri ed Enrico Morelli / interpreti Emiliana Campo,
Nicola Stasi
PASTORALE
coreografia Michele Merola / musica Ludwig Van Beethoven, sinfonia N. 6 Pastorale / luci Gessica Germini /scenografie
Alice De Lorenzi / costumi Carlotta Montanari e Nuvia Valestri / assistente alla coreografia Paolo Lauri / interpreti Emiliana Campo, Dylan Di Nola, Mario Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Annalisa Perricone, Alice Ruspaggiari, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa
Duo d'Eden è una creazione del 1986 di Maguy Marin, ripresa nell'autunno 2020 dalla MM Contemporary Dance
Company. I due danzatori della MMCDC interpretano con stile e padronanza un pezzo di rara bellezza, originale, molto
difficile e articolato. Semplicemente un uomo e una donna, parrucca dai capelli lunghissimi per lei e tute color carne
che mettono in evidenza la loro nudità. Un Adamo e una Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco,
in un Paradiso Terrestre non così tranquillo, sicuro e idilliaco e che già prefigura le inquietudini del mondo di fuori. Un
brano poetico e intenso.
Nel 2020, in occasione del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, Michele Merola ha creato per la
MMCDC una nuova coreografia basata sulla Sinfonia numero 6 opera 68 Pastorale. Partendo da questa celeberrima
partitura musicale che apre le porte a una nuova sensibilità romantica nel rapporto fra uomo e natura, la coreografia di
Merola trae ispirazione dalla natura stessa cui viene reso omaggio, per analizzare il rapporto ancestrale tra questa e
l'uomo. I nove danzatori diventano attori, spettatori e mediatori di una nuova conoscenza e coscienza ecologica della
Terra, di un nuovo senso dell'identità e memoria della stessa: proiezione dell'uomo contemporaneo, della sua motivata
e rinnovata capacità di cogliere il senso e il valore dei paesaggi, geografici e umani, la cui tutela è un obiettivo ormai
imprescindibile.
31 marzo 2022, Teatro Astra
WHITE OUT O LA CONQUISTA DELL'INUTILE
PIERGIORGIO MILANO
creazione, direzione e coreografia Piergiorgio Milano / performer Javier Varela Carrera, Luca Torrenzieri, Piergiorgio Milano / design luci Bruno Teusch / sound design Federico Dal Pozzo / soundtrack Piergiorgio Milano / costumi Raphaél Lamy, Simona Randazzo, Piergiorgio Milano / scenografia Piergiorgio Milano / con il grande aiuto di Florent Hamon, Claudio Stellato / grazie a Francesco Sgro, Matias Kruger / produzione Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Malraux Scène Nationale Chambéry Savoie, nell'ambito del progetto Corpo Links Cluster sostenuto da Pc Interreg VA— Italia-Francia (Alcotra 2014-2020), Les Halles De Schaerbeek, Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Flic — Reale Società Ginnastica di Torino, Teatro La Caduta / residenze Flic — Residenza Surreale, Fondazione Emilia Romagna Teatro, Teatro Asioli di Correggio, La Corte Ospitale, Teatro Frida, Dinamico Festival, Garage29, Festival Moncirco / con il supporto di Maison De La Culture Famenne-Ardenne, La Cocof, Théktre Marni, Feas - Fédérations Des Théktres / con il grande e speciale supporto di Compagnia di San Paolo Bando «Ora! Produzioni Di Cultura Contemporanea» / diffusione per l'Italia Aps Gelsomina
White Out è il termine con cui in montagna si definisce la perdita totale di visibilità, quando il biancore delle nuvole si
fonde con il bianco della neve e cancella ogni riferimento nello spazio e nel tempo. Tre performer si muovono verso la
vetta, la loro lotta per la «conquista dell'inutile» libera sul palcoscenico le emozioni delle altezze vertiginose e
dell"immensità delle montagne attraverso i linguaggi del circo, della danza contemporanea e dell'alpinismo.
Una persona decide di scalare una montagna impossibile. Mentre sale la colpisce una tempesta, e arriva in cima quasi
morta. Allora scende, e mentre scende la colpisce nuovamente una tempesta. Torna a casa e scrive la storia della
montagna e di tutti gli uomini che l'hanno affrontata e non hanno potuto raccontarla. Come Alison Hargreaveis che,
incinta di sei mesi, continua ad arrampicare in solitaria e poi scompare per sempre sul K2. O Danilo Galante, sorpreso
da un inverno improvviso sul Gran Manti. E Tony Kurtz, che con un filo di voce grida «Non ne posso più» e si spegne
appeso a trenta metri dai soccorsi, sulla tristemente leggendaria parete nord dell'Eiger. Tutti scomparsi oltre le nuvole,
inseguendo la bellezza di un bianco infinito.
13 - 14 aprile 2022, Teatro Astra
INFERNO
ALDES / ROBERTO CASTELLO
coreografia, regia, progetto video Roberto Castello / musica Marco Zanotti in collaborazione con Andrea Taravelli / luci Leonardo Badalassi / danza Martina Auddino, Erica Bravini, Jacopo Buccino, Riccardo De Simone, Alessandra Moretti, Giselda Ranieri, Ilenia Romano / assistente Alessandra Moretti / animazioni 3D Roberto Castello / costumi Desiree Costanzo / un ringraziamento a Mohammad Botto e Genito Molava per il prezioso contributo / una coproduzione Aldes, Ccn De Nantes Dans Le Cadre De L'accueil-Studio, sostenuto dal Ministero della Cultura, Drac Des Pays de la Loire, Romaeuropa Festival, Theatre Des 13 Vents Cdn, Centre Dramatique National Montpellier e con il sostegno della rassegna Resistere e Creare di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Artefici. Residenze creative fvg / artisti associati Gorizia, Palcoscenico Danza, TPE — Teatro Piemonte Europa / con il sostegno di MiC, Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana, Sistema Regionale dello Spettacolo
Inferno è la nuova creazione realizzata da Roberto Castello per Aldes. L'inferno nella cultura occidentale è il luogo
dell'immaginario che più di ogni altro ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi,
musicisti. È il luogo dell'espiazione delle colpe morali e materiali in cui i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul
male. È il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. Ma sarebbe poco credibile
oggi una rappresentazione del male come regno di un diavolo sulfureo munito di coda, corna e forcone. L'Inferno è qui,
e assomiglia molto al Paradiso. È ciò che spinge a fare ogni sforzo per apparire ogni momento più bravi, più giusti, più
belli, più forti, più attraenti, più responsabili, più umili, più intelligenti, che spinge a competere per ottenere
gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Di qui l'idea di Inferno, una tragedia in forma di commedia -
seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente — sull'invadenza dell'ego.
22 - 23 aprile 2022, Teatro Astra
EKODANCEX10
EKO DANCE FESTEGGIA 10 ANNI
Eko Dance Company diretta da Pompea Santoro
coreografie Fabio Liberti, Marco Barone, Paolo Mohovich, Mats Ek, Jorma Elo Eko Dance International Project nasce a Torino nel 2012 quando Pompea Santoro, mossa dall'esigenza di condividere le esperienze della sua lunga carriera internazionale, raccoglie attorno a sé giovani danzatori spinti dalla voglia di imparare e «ritrovarsi» a livello artistico. All'interno del progetto ha preso forma nel tempo l'Eko Dance Company. Una compagnia professionale di danzatori che, di anno in anno, fanno da traino ai giovani allievi accolti nel percorso artistico e formativo e determinati a formarsi per entrare in prestigiose compagnie italiane ed estere.
Per celebrare questo importante anniversario, Pompea Santoro riproporrà estratti di balletti del grande coreografo
svedese Mats Ek, suo mentore e maestro di sempre, e alcuni lavori dell'ormai decennale repertorio di Eko Dance Project
creati appositamente per i suoi danzatori. Tra una coreografia e l'altra saranno presentate pillole creative di Paolo
Mohovich, da sempre sostenitore del progetto, e dedicate al tema della natura.
La serata sarà arricchita da Over Glow creazione del prestigioso coreografo finlandese Jorma Elo. Un regalo che Pompea
Santoro ha voluto fare ai suoi danzatori, dando loro la possibilità di conoscere e interpretare lavori di uno dei numerosi
creatori di fama mondiale che, grazie alla loro generosità, rendono possibile questo progetto.
Foto Beppe Sacchetto
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