RESTAURI IN ALTA QUOTA
Torino, 30 Settembre 2018
Visita
esclusiva, direttamente sui ponteggi del cantiere di restauro sulla
volta a botte della Chiesa del SS. Sudario, curato dal Centro
Conservazione e Restauro della Venaria.
La salita, domenica mattina, è stata organizzata come iniziativa
straordinaria con cui il Museo della Sindone e il Centro
Internazionale di Sindonologia salutano la riapertura della Cappella
del Guarini.
Presenti alla visita, tra gli altri, il direttore del Dipartimento
di Conservazione del Louvre di Parigi, Jannic Durand, e Thomas Wilke,
ingegnere, consulente dell’università di scienze applicate di
Aquisgrana, entrambi relatori al Convegno sul restauro della
capolavoro del Guarini, riconsegnato in questi giorni a Torino a 21
anni dall’incendio del 1997.
CHIESA DEL SANTO SUDARIO
La chiesa del Santo Sudario nacque per volontà della Confraternita del Santo Sudario di Torino, fondata nel 1598 e attiva tutt'oggi. Nel 1728 Vittorio Amedeo II di Savoia concedeva alla Confraternita l'area occupata attualmente dal vecchio ospedale per i malati di mente (spedale dei Pazzerelli), anticamente nota come Isolato di Sant'Isidoro; qualche anno più tardi, nello stesso lotto, veniva eretta una cappella per le funzioni religiose dell'ospedale.
Il progetto della chiesa venne affidato a Ignazio Mazzone, architetto e confratello, mentre la scelta dei pittori per decorarne le pareti interne venne affidata a Claudio Francesco Beaumont: verranno scelti i nomi di Michele Antonio Milocco per il trompe-l'œil, aiutato dal veneziano Pietro Alzeri. La facciata, originalmente non prevista nel progetto, venne affidata a Giovanni Battista Borra, e la chiesa venne aperta al pubblico nel 1764.
Attualmente l'accesso alla chiesa è inserito all'interno del percorso di visita del Museo della Sindone, ospitato nella cripta dell'edificio.
Foto Beppe Sacchetto
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