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Foto: Beppe Sacchetto © 2021



SALUZZO CAPITALE MEDIOEVALE DEL MARCHESATO

 

Saluzzo, 24 Agosto 2021

Saluzzo in provincia di Cuneo è stata capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del marchesato a cui diede il nome ed è tutt'ora una delle città medioevali meglio conservate del Piemonte.

La città si presume abbia origini Romane, in base a reperti di tale origine, ma non si esclude che possa aver avuto insediamenti di popolazioni celti-liguri. Non è conosciuta la data esatta della fondazione, ma i ritrovamenti archeologici ci riportano all'epoca Romana ed in seguito a quella Longobarda.

Intorno alla metà del XII secolo la decisione del primo marchese Manfredi, figlio di Bonifacio del Vasto, di stabilire la capitale dei propri domini a Saluzzo ne favorì la graduale trasformazione da piccolo borgo a ricca città fornita di castello e dotata di una doppia cinta muraria; i suoi successori riuscirono, con alterne fortune, a ritagliarsi uno spazio importante nel sistema geopolitico regionale a danno dei Comuni vicini e dei duchi di Savoia, mantenendo, anche grazie ai legami politici e culturali con la vicina Francia, la propria autonomia politica per quasi quattro secoli. Il Marchesato di Saluzzo, che comprendeva oltre alla pianura saluzzese le valli Po, Varaita, Maira e Grana e le enclave di Carmagnola, Dogliani e Centallo, raggiunse la massima fortuna nel XV secolo sotto i successivi governi di Ludovico I e Ludovico II, quando all’espansione economica e ad una crescente prosperità, garantite da un lungo periodo di pace interna ed esterna, fece riscontro lo splendore delle arti e delle lettere.

La costruzione dell’imponente cattedrale e l’istituzione nel 1511 della diocesi intesero rimarcare l’indipendenza del piccolo stato; la costruzione del “Buco di Viso” (primo tunnel sotto le Alpi della storia) favorì le comunicazioni e i rapporti commerciali con la Francia meridionale; importanti interventi di governo del territorio e delle acque favorirono lo sviluppo agricolo ed artigianale.

Saluzzo si abbellì di quegli insigni monumenti e di quelle soluzioni urbanistiche che ancora oggi fanno del suo centro storico, disteso a ventaglio sulla collina e conservatosi quasi intatto nei secoli, un piccolo gioiello di arte e architettura.

“Nel tempo di sua maggior floridezza si noveravano nel suo circuito più di dugento castelli e grossi borghi, fra quali Carmagnola, Racconigi, Fossano, Dogliani; Centallo, Cuneo, Caraglio, Dronero, Busca, Moretta e Barge.

Cinque fiumi, la Stura, la Grana, la Macra, la Varaita ed il Po nascevano nel suo territorio, e gli agguerriti e robusti abitatori delle cinque popolose vallate formate da que’ fiumi erano il maggior nerbo della sua milizia.

Anche le città di Cherasco, Savigliano, Mondovì, Alba e Bobbio furono alcun tempo soggette ai marchesi di Saluzzo.

Ma questa bella Signoria fin dal suo nascere fu l’oggetto della cupidigia de’ suoi vicini, ed i conti di Savoia, gli Astigiani, i conti di Provenza poi re di Napoli, i Delfini, i marchesi di Monferrato, e più di tutti i principi d’Acaia, col mezzo 6 dell’armi s’arricchirono delle sua spoglie: e par miracolo che tra tante tempeste, e sì aspramente da continui assalimenti travagliata, abbia potuto escir salva, benché scemata, e rimanere in piedi per quattrocento e venticinque anni: che tanti appunto ne corsero dalla prima avverata notizia d’un marchese Manfredo di Saluzzo sino alla morte di Gabriele”.

Muletti D., 1828-1833 Memorie storico-diplomatiche appartenenti alla città e ai marchesi di Saluzzo, in MAERO et al. 1983.

 

 

    Foto Beppe Sacchetto

 

 

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