LA RIQUALIFICAZIONE DI STAFFARDA
Conclusi i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale di Staffarda
Staffarda, 5 Ottobre 2022
Appena otto mesi dopo l'avvio dei lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale di Staffarda, la F.O.M. - Fondazione Ordine Mauriziano, con la loro conclusione in tempo record, ha compiuto il primo passo di un progetto più ampio per il rilancio e la valorizzazione di uno dei più grandi monumenti medioevali del Piemonte.
La riqualificazione del complesso abbaziale e del borgo rurale di Staffarda -nell'ambito della partecipazione al Bando della Regione Piemonte per la valorizzazione del distretto UNESCO piemontese - è partita il 12 novembre scorso con i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale.
I 559.709 euro sono stati cofinanziati con i fondi FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) su un finanziamento complessivo di 769.963,51 a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento da parte di FOM del 20% per un totale di 962.454,39 euro. Il complesso abbaziale di Staffarda è un caso esemplare di bene culturale catalizzatore di dinamiche di sviluppo sostenibile.
Tutto il progetto, comprese le fasi autorizzative, e la fase realizzativa, è stato coordinato e seguito, anche nel ruolo chiave della direzione dei lavori, dal personale degli uffici interni della F.O.M. Nello specifico, il progetto di restauro ha previsto la messa in sicurezza di una grande parte delle coperture del complesso abbaziale, a cominciare dalla manica su piazza Roma (quella sovrastante, tra l'altro, la biglietteria e il Bar "Il Sigillo"), che nel tempo aveva evidenziato problematiche anche di natura strutturale, con cedimenti e rotazioni di alcune capriate che richiedevano interventi urgenti per mantenere le necessarie condizioni di sicurezza.
Sono state sostituite alcune travi dell'orditura principale portante nell'area "ex-granaio", ormai giunte alla fine della vita utile, e realizzata una cordolatura di collegamento di tutte le capriate per rendere meno sensibile, nel futuro, l'intera orditura a fenomeni di sbandamento.
L'intervento di risanamento conservativo ha interessato inoltre l'intera copertura della chiesa abbaziale, la totalità dei tetti del chiostro (compresa la parte in "lose" di pietra) ed alcuni fabbricati accessori, con livelli di intervento diversificati a seconda dello stato di conservazione di ciascuna porzione di copertura, che è stato indagato in fase di progetto avvalendosi di sopralluoghi minuziosi e persino di un volo eseguito con un drone che ha fornito interessanti viste da cui i progettisti della F.O.M. hanno tratto dati importanti sullo stato di conservazione dei manti di copertura in coppi.
Il rifacimento dei manti di copertura, secondo gli accordi intercorsi tra Soprintendenza e uffici F.O.M., non ha comportato variazioni significative dal punto di vista dell'impatto estetico: tutti i coppi antichi ancora in buone condizioni sono stati recuperati e utilizzati come copertura, mentre i cosiddetti "coppi canale" (quelli inferiori) sono stati sostituiti con manufatti nuovi, dotati di ganci atti a prevenirne lo scivolamento e quindi più sicuri e duraturi, ma di tipo "anticato", quindi quasi indistinguibili dal manufatto storico. Una particolare attenzione è stata prestata anche al tema del rispetto dell'ambiente, con l'adozione di particolari accorgimenti volti alla tutela dei chirotteri, che ormai fanno parte integrante dell'ambiente storico dell'abbazia.
A questo proposito, i progettisti, in accordo con l'Ente Parco del Monviso, hanno prescritto l'utilizzo di impregnanti e vernici per le strutture lignee esenti da componenti ritenute tossiche per le specie animali presenti nella zona, oltre che ovviamente per l'uomo.
ABBAZIA DI S. MARIA DI STAFFARDA
Ai piedi del Monviso, con una vista unica sul Monte Bracco (o Monbracco), la montagna di Leonardo dal profilo d'uomo, si trova immersa nel verde dei campi coltivati, a soli 9 chilometri da Saluzzo, nel comune di Revello, l'Abbazia di Santa Maria Staffarda. Il maestoso complesso medievale ricco di misteri e simbolismi nascosti, nei secoli XII e XIII, diventò un centro religioso ed agricolo molto importante.
È stato fondato nel 1135 sul territorio dell'antico Marchesato di Saluzzo dai monaci cistercensi che seguivano la regola monastica dedicandosi alla preghiera e al lavoro manuale: grazie a complesse ed estese opere di bonifica trasformarono gli acquitrini in campi rigogliosi, costruirono le cascine, le abitazioni per i contadini, il mercato e gli edifici religiosi.
Tutti questi edifici costituiscono il cosiddetto "concentrico" di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all'attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l'Abbazia e le cascine. Il chiostro, invece, è il cuore del monastero attorno a cui si svolgeva tutta la vita comunitaria dell'abbazia: lungo i quattro lati, sono visitabili la Sala Capitolare, il Laboratorio, il Refettorio con tracce di un affresco raffigurante "L'Ultima Cena", il Calefactorium o locale caldo che ospita, da aprile ad ottobre, una delle "nursery" di pipistrelli più numerose d'Italia e la Chiesa dalla fattura romanico-gotica con il Polittico di Pascale Oddone.
A Staffarda si respira una pace armoniosa, di quella bellezza platonica che è frutto dell'armonia di elementi diversi. L'intera costruzione, infatti, si caratterizza per le asimmetrie sapientemente studiate e mimetizzate: sono diversi tra loro tutti i capitelli, ma anche gli stessi pilastri differiscono nella forma, nelle dimensioni volumetriche e persino nell'altezza.
Ogni arco, ogni finestra, ogni fregio, è unico. Negli interni austeri e senza affreschi, nel rispetto dello stile dei cistercensi, si trovano strani simboli, stelle a sei o otto punte, e la celebre "Rosa di Staffarda" nella navata destra: un intreccio di linee curve in posizione asimmetrica e fuori contesto. Staffarda è stata anche teatro di guerra nel 1690 tra le truppe piemontesi di Vittorio Amedeo II di Savoia e quelle del Re di Francia Luigi XIV, il Re Sole, che l'hanno invasa e saccheggiata.
Ghost & Found all'Abbazia di Staffarda
Il gioco interattivo ed esplorativo, creato da WeAreMOesli, alla ricerca degli spiriti che abitano nel complesso monastico per scoprire le loro storie, reali o leggendarie
Tra realtà e invenzione, con una marcata vena umoristica, si muove il gioco interattivo ed esplorativo "Ghost & Found" alla scoperta dell'Abbazia di Staffarda. Attraverso l'uso di uno smartphone connesso e di una mappa, i visitatori-giocatori dovranno "liberare" 8 (+1) fantasmi idealmente "intrappolati" in una serie di QR code distribuiti in ordine sparso nel complesso del Borgo e dell'Abbazia, per personalizzare l'esperienza di gioco e restituire al luogo la memoria di cui gli spiriti sono depositari.
Il gioco nasce come progetto di audience engagement e development realizzato dal pluripremiato studio di game design WeAreMOesli, per attirare nuovi pubblici, per invitare i visitatori a sostare nel borgo, prima o dopo la visita al suo interno, o per tornare a vivere un'esperienza nuova, diversa e coinvolgente.
La guida del gioco family friendly è il pipistrello Pepe, creatura delle tenebre da sempre a metà strada tra il regno dei vivi e quello dei morti, che vive nel chiostro dell'antico monastero dove ogni anno si raduna una consistente colonia riproduttiva di 1.200 pipistrelli. Ogni fantasma racconta una storia e richiede la risoluzione di un enigma per arrivare a individuare il percorso corretto che porta alla leggendaria biblioteca perduta sotterranea.
I personaggi oscillano tra il reale e l'immaginario, con continui riferimenti a fatti e personaggi storici: attraverso di loro si percorrono i secoli e le vicissitudini che hanno interessato il complesso monastico, a partire dalla sua fondazione, fino ai giorni nostri. Tra i fantasmi, Silvia Stapharda, la guaritrice che vive nei boschi, che si ispira alla figura di Ildegarda di Bingen e racconta la Foresta di Staffarda com'era prima dell'arrivo dei monaci con i campi, le terre parzialmente incolte, i boschi e gli acquitrini.
Fratel Aluigi, il monaco cistercense che avvia la costruzione del complesso monastico, descrive il processo di filiazione e creazione di una nuova abbazia, le modalità di costruzione e le tecniche utilizzate: era abitudine dei cistercensi scegliere sempre luoghi selvaggi, quasi irraggiungibili, contornati da boschi e acquitrini da bonificare e coltivare. Staffarda è un'abbazia equinoziale, costruita in base al rapporto tra il quadrato, legato alla dimensione terrena e il cerchio, legato alla dimensione ultraterrena.
Dora La Gatta sorveglia l'armarium, proteggendo libri e manoscritti da topi e incursori e fa riferimento all'iscrizione affrescata su una parete della sacrestia che racconta la storia del "piscis prodigiosus", l'enorme pesce trovato dai monaci che li salvò dal grande periodo di carestia sfamandoli per 40 giorni. Oliver, il pellegrino viaggiatore, racconta il viaggio, l'accoglienza e l'aiuto dei monaci durante l'epidemia di peste nera. Il contadino Isidoro, del borgo di Staffarda, servo fedele dei monaci Conversi, per i quali svolge i lavori più duri ma che rende l'abbazia autosufficiente ed indipendente economicamente, Emma, la cuoca dell'osteria che anima il borgo a inizio Ottocento e l'Abate Gabriele, ispirato a Gabriele di Saluzzo, abate di Staffarda e poi ultimo marchese di Saluzzo. Il Generale Catinat che si ispira a Nicolas de Catinat de La Fauconnerie, uno dei più grandi strateghi militari della sua epoca, che racconta, fiero di sé, lo svolgersi della Battaglia di Staffarda del 1690 e la sua astuta e vincente strategia. E infine, il Bibliotecario, il monaco che si occupa dei codici e delle pergamene, è l'ultimo fantasma del percorso: la sua storia è l'epilogo del gioco e racchiude la memoria complessiva dell'Abbazia. Al progetto ha lavorato un team vincente, composto da programmatori, game design e progettisti: WeAreMOesli, autorità nel campo del game design e vincitore di numerosi premi, si è occupato del visual design e del game design; DialogArt ha lavorato allo studio e alla creazione dei personaggi con un approfondito lavoro di creatività e ricerca; AgeendaWifi si è occupato dello sviluppo e della predisposizione della linea wifi.
CREDITI Un progetto di Fondazione Ordine Mauriziano Con il sostegno di Regione Piemonte Coordinamento a cura di Fondazione Santagata per l'economia della cultura Un gioco di We Are MOesli Art director: Claudia Molinari Visual design: Federico Gambarana, Nicolò Marchetti Game design: Francesco Fontana, Matteo Pozzi Testi: Benedetta Pierfederici Studio e creazione dei personaggi: Oliver Migliore, Valentina Strocco di DialogArt Sviluppo e IT: Ageendawifi, Bagubits
INFO Abbazia di S. Maria Staffarda Piazza Roma 2, Frazione Staffarda-Revello (CN)
Info e prenotazioni: 0175.273215 staffarda@ordinemauriziano.it www.ordinemauriziano.it
Giorni e orari di apertura: da martedì a domenica 9-12.30 (ultimo ingresso ore 12) e 13.30-17 (ultimo ingresso ore 16.30)Biglietti: intero 6,50 euro, ridotto 3,50 euro Gratuito: minori di 11 anni, possessori Tessera lcom, Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino+Card

Foto Beppe Sacchetto
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