MOSTRA VITTORIO EMANUELE II: IL RE CHE UNI' L'ITALIA
Mostra allestita nella Galleria di Ponente della Palazzina di Caccia di Stupinigi
dal 4 marzo al 5 aprile 2020
Conferenza stampa mercoledì 4 marzo alle ore 11
- Inaugurazione mercoledì 4 marzo alle ore 11.30
Stupinigi, 4 Marzo 2020
La mostra
La mostra, allestita nella Galleria di Ponente, sarà accessibile gratuitamente a tutti i visitatori della Palazzina, dalla Cappella di Sant'Uberto.
Sarà il primo evento organizzato per celebrare il bicentenario della nascita di Vittorio Emanuele II, avvenuta il 14 marzo 1820 a Torino. Inaugurata il 4 marzo 2020, la mostra chiuderà il 5 aprile nella stupenda residenza scelta dall’allora duca di Savoia Vittorio Emanuele per il suo matrimonio. L’inaugurazione avverrà dunque nella festa liturgica del beato Umberto III, anniversario anche della proclamazione, nel 1848, dello Statuto Albertino, la prima carta costituzionale che fu estesa al regno d’Italia e che rimase in vigore un secolo, sino al 31 dicembre 1947. Il bicentenario della nascita del primo Re d’Italia sarà un evento internazionale, che è già stato preannunciato a Solferino e San Martino il 24 giugno 2019, nel 160° anniversario della battaglia vinta dalle truppe di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III.
Saranno esposti documenti originali: quadri, decreti, fotografie, lettere, decorazioni etc.
Sono previste visite guidate a cura di Maura Aimar con il Centro Studi “Principe Oddone” oltre che “Approfondimenti in mostra” ogni sabato alle ore 14.30, per tutta la durata della mostra.
Organizzatori
Grazie alla concessione degli spazi da parte della Fondazione Ordine Mauriziano, la mostra è stata organizzata dal Centro studi “Vittorio Emanuele II” (centro.ve.ii@gmail.com), presieduto dal Dr. Alberto Casirati, con il supporto di Reale Mutua Assicurazioni e di Mag-Jlt Broker Assicurativo ed in collaborazione con: Coordinamento Sabaudo, Associazione Internazionale Regina Elena Onlus, Centro Studi Principe Oddone, Centro Studi Principessa Mafalda, Istituto della Reale Casa di Savoia, Opera Principessa di Piemonte, Tricolore, associazione culturale.
Perché Stupinigi?
- Il 12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il futuro Re di Sardegna Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
- La palazzina ospita mostre d'arte di livello internazionale.
- La mostra sarà visitabile gratuitamente da tutti i visitatori della Palazzina, venendo ricompresa nel biglietto d’ingresso.
- Saranno proposte su richiesta delle visite guidate dedicate alla mostra (di circa un’ora).
- Durante la mostra sono previste visite di personalità internazionali.
Perché l’inaugurazione il 4 marzo?
Il 4 marzo è una data storica doppiamente importante.
- A livello nazionale è la data della proclamazione dello Statuto Albertino, che avvenne nel 1848 da parte del 39° capo della Dinastia sabauda, il 21° duca di Savoia e 7° (e penultimo) Re di Sardegna Carlo Alberto (1831-49), padre di Vittorio Emanuele II, che estese al Regno d’Italia lo Statuto paterno, che fu in vigore per un secolo, dal 4 marzo 1848 al 31 dicembre 1947.
- A livello sabaudo è la festa liturgica del Beato Umberto III, 8° conte di Savoia (1148-89), del quale è conservato un importante quadro ligneo nella sala del cervo, all’ingresso del percorso museale di Stupinigi.
Origini della palazzina
Nel XVI secolo, per volontà del duca di Savoia Emanuele Filiberto, il castello e le terre adiacenti vennero lasciate all'Ordine Mauriziano.
Nei boschi di Altessano, a metà del Seicento, venne costruita la reggia di Venaria Reale.
La palazzina di caccia di Stupinigi fu originariamente una residenza dedicata alla pratica dell'attività venatoria, costruita per Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e re di Sardegna, fra il 1729 ed il 1733, su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Fu inaugurata alla festa di sant'Uberto del 1731 ma la vera inaugurazione del complesso alla vita di corte avvenne nel 1739, in occasione della visita a Torino del granduca di Toscana Francesco di Lorena, futuro imperatore del Sacro Romano Impero e fratello della regina di Sardegna Elisabetta Teresa.
Facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 il sito è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La palazzina dista circa 10 km dal centro storico di Torino.
Luogo di ricevimenti e di eventi internazionali
La Palazzina ospitò importanti ricevimenti, in particolar modo la festa del 1773 per il matrimonio tra Maria Teresa di Savoia ed il conte d'Artois (il futuro re di Francia Carlo X dal 1824), l'imperatore Giuseppe II nel 1769, lo zarevic Paolo Romanov (il futuro zar Paolo I) e sua moglie nel 1782, e il re di Napoli Ferdinando I di Borbone, con la moglie Carolina, nel 1785. Il 12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il re di Sardegna Vittorio Emanuele II, futuro primo re d'Italia, e Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
La Palazzina ospita periodicamente mostre d'arte di livello internazionale.
La pianta della Palazzina è definita dalla figura dei quattro bracci a croce di Sant'Andrea, intercalati dall'asse centrale che coincide col percorso che da Torino porta alla reggia tramite un bellissimo viale alberato che fiancheggia cascine e scuderie, antiche dipendenze del palazzo.
Il cuore della costruzione è il grande salone ovale a doppia altezza dotato di balconate ad andamento "concavo-convesso", sormontato dalla statua del "Cervo".
L'interno è in Rococò italiano, costituito da materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati, specchi e radiche che, oggi, si estendono su una superficie di circa 31.000 metri quadrati, mentre 14.000 sono occupati dai fabbricati adiacenti, 150.000 dal parco e 3.800 dalle aiuole esterne; in complesso, sono presenti 137 camere e 17 gallerie.
La costruzione si protende anteriormente racchiudendo un vasto cortile ottagonale, su cui si affacciano gli edifici di servizio.
Tra i pregiati mobili fabbricati per la palazzina vanno ricordati quelli dell'intagliatore Giuseppe Maria Bonzanigo, di Pietro Piffetti e di Luigi Prinotto.
L'edificio conserva decorazioni dei pittori veneziani Giuseppe e Domenico Valeriani, di Gaetano Perego e del viennese Christan Wehrlin. Vanno ricordati inoltre gli affreschi di Vittorio Amedeo Cignaroli, Gian Battista Crosato e Carlo Andrea Van Loo.
La Palazzina di caccia e il suo parco hanno ospitato in particolare: la mostra della pittrice Jindra Husàrikovà (1987), tutte le puntate della 27ª edizione dei Giochi senza frontiere (1996), le riprese di scene della fiction “Elisa di Rivombrosa”, la fase di qualificazione e di eliminazione dei campionati mondiali di tiro con l'arco 2011, riprese dei film “Guerra e pace”, “I banchieri di Dio” e “Prendimi l'anima”, il set per la versione televisiva della Cenerentola di Rossini diretta da Carlo Verdone, il set del film Ulysses - A dark odissey, lo Stupinigi Sonic Park etc.
4 Marzo 2020 Palazzina di Caccia di Stupinigi
Apertura delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Re Vittorio Emanuele II
Altezza Reale,
Altezza Imperiale e Reale,
Fondazione Ordine Mauriziano, Signore e signori Consoli,
Autorità,
Cari Amici,
il 1820, l'anno in cui nacque Re Vittorio Emanuele II, fu molto importante per l'Europa: - il papa era Pio VII, reduce dalla prigionia imposta dal Buonaparte; - in Francia regnava Luigi XVII, vedovo di Maria Giuseppina di Savoia e cognato del Re di Sardegna Vittorio Emanuele I; nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda Giorgio IV era succeduto al padre, Giorgio III; l'Imperatore d'Austria era Francesco I, mentre Alessandro I era Zar autocrate di tutte le Russie; in Prussia regnava Federico Guglielmo III, la cui figlia Carlotta era Zarina di Russia e del quale un figlio sarebbe divenuto il primo Imperatore tedesco: parliamo naturalmente di Guglielmo I; - sul Trono del Regno Unito di Portogallo, Brasile ed Algarves era assiso Giovanni VI, il cui diretto discendente è attualmente dom Pedro, Duca di Loulé; in Spagna regnava Ferdinando VII: alla sua morte, il trono passerà alla figlia Isabella II; - nel nuovo regno delle Due Sicilie il monarca era Ferdinando I; - Guglielmo I guidava il Regno Unito dei Paesi Bassi ed il Granducato del Lussemburgo ed il Regno del Belgio ancora non esisteva.
Siamo onorati oggi dalla presenza di due discendenti di Re Vittorio Emanuele II: - S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, Presidente dell'Associazione Internazionale Regina Elena, nipote di Re Umberto II, che a sua volta fu nipote di Re Umberto I, primogenito del Padre della Patria; - S.A.I.R. l'Arciduca Martino d'Austria-Este, discendente del Principe Amedeo, fratello cadetto di Re Umberto I. Le ringrazio sentitamente per aver accettato l'invito del Centro Studi "Vittorio Emanuele II" per l'apertura delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del Loro Augusto Avo.
Per la Dinastia sabauda il 1820 fu il centenario del Regno di Sardegna ed il terzo centenario dell'incoronazione della Madonna d'Oropa a Biella, l'unico centenario celebrato alla presenza dei Reali. In quell'occasione erano presenti Re Vittorio Emanuele I con la consorte Maria Teresa d'Asburgo — Este, tre delle loro quattro figlie ed il fratello cadetto Carlo Felice, Duca del Genevese, che gli sarebbe succeduto sul trono un anno dopo, insieme alla consorte Maria Cristina di Borbone delle Due Sicilie. L'allora Regina di Sardegna Maria Teresa portava quel nome in ricordo della nonna, la grande Imperatrice. le sue quattro figlie sarebbe tutte divenute Sovrane: nel 1820 Maria Beatrice era Duchessa di Modena e Reggio, Maria Teresa era Principessa di Lucca (titolo che scambierà con quello di Duchessa di Parma alla morte di Maria Luigia nel 1847), Maria Anna sposerà nel 1830 il Re d'Ungheria Ferdinando I, che diventerà Imperatore nel 1835, e Maria Cristina sposerà nel 1832 il Re delle Due Sicilie Ferdinando II e diventerà la sesta Beata Sabauda.
In queste circostanze storiche nasce a Torino Vittorio Emanuele di Savoia — Carignano, primogenito dell'allora Principe di Carignano Carlo Alberto, discendente dell'ultimogenito del Duca di Savoia Carlo Emanuele I, fondatore del Santuario di Vicoforte, mai così attuale. Orfano a due anni ed educato in Francia ed in Svizzera, Carlo Alberto tornò dopo la Restaurazione a Torino come erede presuntivo al Trono e fu sposato con Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, figlia del Granduca di Toscana Ferdinando III. Re Vittorio Emanuele I assegnò a Carlo Alberto Palazzo Carignano, dove nacque Vittorio Emanuele, che visse fino ad 11 anni a Firenze e che tornò a Torino quando il padre salì al Trono, dopo la morte di Carlo Felice. Il giovane Principe Ereditario fu affidato al Conte Cesare Saluzzo di Monesiglio, affiancato da precettori, tra i quali il generale Ettore De Sonnaz. A 18 anni, Vittorio Emanuele fu nominato Colonnello al comando d'un reggimento. Ottenuto il grado di generale, il 12 Aprile del 1822 sposò la cugina Maria Adelaide d'Austria. Le nozze ebbero luogo proprio a Stupinigi, così come il ricevimento. Vittorio Emanuele fu un vero militare e combatté con molto onore nelle prime tre guerre d'indipendenza italiane.
Dopo l'abdicazione del padre, nel 1848 divenne Re di Sardegna ed il 17 Marzo 1861, a soli 21 anni Vittorio Emanuele divenne l'ultimo Duca di Savoia e Re di Sardegna. Il 17 Marzo 1861 venne proclamato Re d'Italia. Mori a Roma il 9 Gennaio 1878, a 58 anni.
Il Centro Studi Vittorio Emanuele II ha deciso di dedicare il 2020 al "Padre della Patria", in particolare mediante convegni e mostre organizzate in Italia ed all'estero. Oggi siamo molto contenti di inaugurare quest'anno celebrativo; ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo bel progetto, in primis la Fondazione Mauriziana: il Consiglio d'amministrazione presieduto dal Prof. Angelo Miglietta, la Direttrice della palazzina di Caccia Dr. Marta Fusi e a tutto il personale amministrativo e tecnico che ha facilitato quest'evento. La mia gratitudine va agli amici del Coordinamento Sabaudo, presieduto da Maura Aimar, che assicurerà le visite guidate alla mostra ed altre iniziative collegate a questo evento; all'Associazione Internazionale Regina Elena Onlus, presieduta dal Gr. Uff. Ilario Bortolan; al Centro Studi Principessa Mafalda di Savoia Langravia d'Assia, presieduto da Milo Ferrua; all'Istituto della Reale Casa di Savoia, all'Opera Principessa di Piemonte, al Centro Studi Principe Oddone ed a tanti amici. Un ringraziamento particolare a Pierangelo Calvo ed ai collezionisti, alla stampa, alla sicurezza, a tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione ed all'allestimento, alla Reale Mutua Assicurazioni ed aMag-Jlt broker assicurativo.
Concludo con un chiarimento: alcuni ci hanno chiesto il perché di questa data, il 4 Marzo. La risposta è legata a tre aspetti: innanzi tutto, non desideravamo sovrapporci alle celebrazioni istituzionali. Poi va ricordato che il 4 Marzo è una data molto importante per Casa Savoia e per la storia italiana, per due ragioni.
In questa data, infatti, tornò a Dio il Beato Umberto III, nato nel 1136 in Piemonte, esattamente ad Avigliana, e figlio e successore d'Amedeo III, a sua volta fondatore dell'abbazia d'Altacomba e che morì durante la seconda Crociata a Nicosia, nell'isola di Cipro, il 1 Aprile 1148, venendo ivi sepolto nella chiesa di Santa Croce. Umberto III, Conte di Savoia, regnò per uno dei periodi più lunghi e mori il 4 Marzo 1189 a Chambéry, divenendo il primo principe sabaudo ad essere sepolto ad Altacomnba. Fu beatificato da Papa Gregorio XVI.
Ma il 4 Marzo ricorda anche la promulgazione, nel 1848 da parte di Re Carlo Alberto, dello Statuto, pochi giorno dopo l'estensione dei diritti civili e politici ad Ebrei e Valdesi. Lo Statuto fu la prima e più longeva carta costituzionale italiana (rimase in vigore praticamente per un secolo), che trasformò la natura istituzionale dello Stato. Contrariamente alle altre costituzioni promulgate in quel periodo, non fu ritirata e Vittorio Emanuele II la estese al Regno d'Italia.
Vi ringrazio per la vostra presenza. Ora prenderanno la parola la vice presidente del Consiglio comunale di Torino, rappresentante del sindaco, il Gr. Uff. Ilario Bortolan, presidente dell'Associazione Internazionale Regina Elena Onlus per un saluto, e la presidente del Coordinamento Sabaudo Maura Aimar, per le conclusioni.
Dr. Alberto Casirati Presidente
Altezza Reale,
Altezza Imperiale e Reale,
Fondazione Ordine Mauriziano,
Egregi Presidenti,
Illustri ospiti,
L'Associazione Internazionale Regina Elena, presieduta da S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, e la sua delegazione italiana onlus sono liete di quest'evento. Innanzi tutto perché apre formalmente le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Vittorio Emanuele II proprio a Torino e nel gioiello della Fondazione Ordine Mauriziano. In nessun luogo questa cerimonia avrebbe trovato più significativo e bello scrigno. Inoltre siamo felici che l'iniziativa sia del Centro Studio "Vittorio Emanuele II", che, nell'ambito del Coordinamento Sabaudo, è molto attivo. Dal 1985 tutte le celebrazioni importanti per Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II sono state organizzate dall'Associazione Internazionale Regina Elena, da Torino a Roma e da Aosta a Pantelleria ed in Savoia. Ricordo in particolare, prima del Gran Giubileo del 2000, il cofinanziamento del restauro della cripta reale della Basilica di Superga nel 1998, i 150 anni dello Statuto Albertino, i 150 anni dalla morte in esilio di Carlo Alberto con mostre (in particolare all'Unione Industriale e in diversi comuni), convegni, cerimonie e tante altre realizzazioni, fino alle celebrazioni albertine dell'anno scorso da Torino a Roma, a Genova, a Valdieri, a Vienna, ad Oporto e Cascais etc. Ora l'organizzazione è assicurata dal validissimo Centro Studi "Vittorio Emanuele II", che dal 26 luglio scorso ha preparato un ricco ed importante programma internazionale per onorare quest'anno il Padre della Patria, che rinunciò alla culla della sua dinastia per unire l'Italia, come ricorda il titolo di questa mostra.
Ringrazio il Cav. Gr. Cr. Dr. Alberto Casirati e tutti coloro che hanno permesso questa mostra, che dovrebbe durare fino al 5 aprile: la Fondazione Ordine Mauriziano, le associazioni coinvolte, i collezionisti che hanno prestato tanto materiale prezioso ed interessante, Reale Mutua Assicurazioni e MAG-JLT Broker assicurativo, che hanno voluto così gentilmente sostenere quest'iniziativa culturale, il Direttore delle mostre del Coordinamento Sabaudo Pierangelo Calvo e la stampa, che invitiamo a far conoscere questa prima ed importante esposizione dedicata a Re Vittorio Emanuele II. Sono in programma altre iniziative, in particolare una giornata internazionale per domenica 29 marzo, che inizierà presso al Reale Basilica di Superga, con delegazioni dalla Savoia e dal Portogallo, e che proseguirà a Collegno.
Lascio la parola a Maura Aimar, che presenterà tutte le iniziative collaterali a questa mostra, dalle visite guidate agli approfondimenti settimanali legati alla persona del Re ed alla sua epoca.
Vi invito tutti a partecipare a questa "Giornata azzurra", in primis Sua Altezza Imperiale e Reale, pronipote del "Re Galantuomo".
Ancora grazie a tutti ed un saluto particolare alla Dr. Marta Fusi, per la sua accoglienza, la sua pazienza e la sua disponibilità.

Foto Beppe Sacchetto
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