CORTEO FESTA PRIMO MAGGIO 2025
Torino, 1 Maggio 2025
Tradizionale corteo del Primo Maggio a Torino. Il lungo corteo di lavoratori è partito da Piazza Vittorio Veneto e ha raggiunto Piazza Solferino.
Ha aperto il corteo lo striscione sindacale "Uniti per un lavoro sicuro" seguito dalle rappresentanze delle istituzioni tra cui il sindaco Stefano Lo Russo e Claudia Porchietto, sottosegretaria alla presidenza della Regione Piemonte. In chiusura del corteo una enorme bandiera della Palestina e uno striscione con scritto: "Stop al riarmo uniamoci contro chi ci vuole in guerra".
“Oggi a migliaia le persone sono scese in piazza per la Festa del lavoro che, quest'anno, è dedicata al tema della salute e sicurezza”, spiega
Gianni Cortese, segretario generale della UIL Torino e Piemonte, “in Italia, ci sono oltre 1.000 morti sul lavoro all'anno e nei primi due mesi del 2025 c’è stata una crescita del 16%. Bisogna investire in prevenzione e in informazione, ma occorre anche rafforzare il personale ispettivo, considerando che solo un’azienda su venti viene ispezionata e, nell’80% dei casi, emergono irregolarità. I problemi relativi alla sicurezza si affiancano a quelli dell'occupazione, sempre meno tutelata, più povera e precaria. Il tema del salario è diventato drammatico perché l'Italia nell'arco di 30 anni ha perso addirittura il 3% di potere d'acquisto, a fronte di una crescita dei salari del 30% negli altri Paesi”.
“In Piemonte e nel Paese ci sono ancora troppi morti sul lavoro. Dall’inizio dell’anno in regione sono morte sul lavoro e in itinere 13 persone, di cui 7 nella sola provincia di Torino. Per questo serve un ‘Patto della Responsabilità’ tra tutti i soggetti coinvolti (sindacati, imprenditori, istituzioni) e più investimenti per rilanciare la prevenzione, la formazione e il controllo nei luoghi di lavoro”, commenta il segretario generale della Cisl Torino-Canavese,
Giuseppe Filippone, “Non lo scopriamo di certo oggi che siamo tra i peggiori in Europa per quanto riguarda i salari, che in questi anni sono rimasti fermi se non addirittura diminuiti a causa dell’inflazione. Come lo siamo anche sul fronte della produttività oraria. Per questo, come Cisl, condividiamo in pieno le parole del presidente Mattarella quando afferma che i salari inadeguati e insufficienti sono una grande questione per l’Italia e che va affrontata con la massima urgenza”.
Foto Carlo Cretella
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