Up Visita al cantiere di restauro di Palazzo Madama Slideshow

0C2A2774
0C2A2788
0C2A2790
0C2A2792
0C2A2796
0C2A2797
0C2A2799
0C2A2800
0C2A2805
0C2A2807
0C2A2809
0C2A2817
0C2A2820
0C2A2822
0C2A2831
0C2A2832
0C2A2840
0C2A2845
0C2A2847
0C2A2857
0C2A2860
0C2A2861
0C2A2862
0C2A2866
0C2A2867
0C2A2870
0C2A2871
0C2A2872
0C2A2873
0C2A2874
0C2A2875
0C2A2876
0C2A2878
0C2A2880
0C2A2882
0C2A2885
0C2A2886
0C2A2888
0C2A2890
0C2A2891
0C2A2892
0C2A2895
0C2A2898
0C2A2904
0C2A2905
0C2A2906
0C2A2907
0C2A2908
0C2A2909
0C2A2910
0C2A2911
0C2A2912
0C2A2914
0C2A2915
0C2A2916
0C2A2918
0C2A2919
0C2A2921
0C2A2922
0C2A2933
0C2A2937
0C2A2939
0C2A2942
0C2A2946
0C2A2948
0C2A2950
0C2A2956
0C2A2959
0C2A2960
0C2A2982
0C2A2985
0C2A2987
0C2A2989
0C2A2999
0C2A3000
0C2A3001
0C2A3002
0C2A3003
0C2A3005
0C2A3006
0C2A3007
0C2A3008
0C2A3009
0C2A3010
0C2A3011
0C2A3012
0C2A3013
0C2A3015
0C2A3017
0C2A3018
0C2A3020
0C2A3022
0C2A3023
0C2A3024
0C2A3026
0C2A3027
0C2A3029
0C2A3031
0C2A3033
0C2A3034
0C2A3036
0C2A3037
0C2A3038
0C2A3039
0C2A3041
0C2A3043
0C2A3044
0C2A3045
0C2A3046
0C2A3048
0C2A3049
0C2A3050
0C2A3051
0C2A3052
0C2A3053
0C2A3054
0C2A3055
0C2A3056
0C2A3057
0C2A3060
0C2A3061
0C2A3065
0C2A3066
0C2A3067
0C2A3068
0C2A3069
0C2A3070
0C2A3071
0C2A3073
0C2A3074
0C2A3075
0C2A3076
0C2A3077
0C2A3080
0C2A3082
0C2A3083
0C2A3084
0C2A3086
0C2A3087
0C2A3088
0C2A3089
0C2A3093
0C2A3094
0C2A3097
0C2A3099
0C2A3102
0C2A3108
0C2A3109
0C2A3110
0C2A3111
0C2A3115
0C2A3118
0C2A3133
0C2A3134
0C2A3138
0C2A3147
0C2A3155
0C2A3156
0C2A3157
0C2A3160
0C2A3161
0C2A3169
0C2A3173
0C2A3175
 

Foto: Carlo Cretella © 2023



PALAZZO MADAMA. AL VIA LE VISITE GRATUITE AL CANTIERE DELLA FACCIATA A 28 METRI D’ALTEZZA

· Prime visite guidate il 22 aprile, poi ogni terzo sabato del mese
· Per la prima volta si potranno osservare da vicino le decorazioni in marmo, i capitelli e i fregi juvarriani,
oltre alle quattro monumentali statue di Giovanni Baratta appena restaurate e consolidate
· Fondazione Torino Musei apre a tutti il cantiere di restauro e consolidamento del primo lotto di lavori
interamente finanziato dalla Fondazione CRT con 2,4 milioni di euro

 

Torino, 13 Aprile 2023

Partiranno sabato 22 aprile 2023, alle ore 9.30, le prime visite guidate gratuite al cantiere di restauro e consolidamento della facciata juvarriana di Palazzo Madama e alle monumentali statue di Giovanni Baratta riportate al loro antico splendore con il contributo straordinario della Fondazione CRT, che ha stanziato 2,4 milioni di euro per l’intera operazione.

Tramite l’ascensore di cantiere accessibile anche alle persone con disabilità, i visitatori saranno guidati dai restauratori lungo uno spettacolare percorso sui ponteggi sino a quota 28 metri dal suolo, in corrispondenza del terrazzo soprastante la facciata.

La balconata attrezzata per la movimentazione a terra delle quattro statue allegoriche del “Buon Governo” - Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza - appena restaurate, offrirà una prospettiva privilegiata e inedita della città e del territorio circostante fino alla corona alpina, abbracciando a 360° le principali architetture di Torino: Palazzo Reale, la cappella della Sindone, la Real chiesa di San Lorenzo, la Mole Antonelliana, Palazzo Carignano, Superga.

Sulla sommità del ponteggio compaiono in primo piano le parti superiori delle due torri romane della porta decumana, rimaneggiate nel Medioevo. Alcune immagini fotografiche, qui collocate, mostrano come si presentava il luogo nell’Ottocento e nei primi anni del secolo scorso. Un disegno in grande dimensione rivela il progetto completo preparato da Filippo Juvarra per la facciata di Palazzo Madama, rimasta incompiuta.

I visitatori potranno osservare gli interventi in corso per il restauro delle decorazioni in marmo e il consolidamento strutturale della trabeazione, con l’inserimento delle strutture in acciaio, in fase di montaggio nelle tre “camere cieche” ricavate da Juvarra durante la costruzione, all’interno del cornicione.

A un livello intermedio, dietro al grande telone che ricopre i ponteggi, sarà possibile ammirare i grandi capitelli delle colonne che decorano il corpo centrale della facciata: qui, a tu per tu con il gigantismo della monumentale architettura barocca, saranno visibili le fasi di restauro delle colonne, con gli artigiani scalpellini che stanno ponendo in opera i tasselli in marmo sui fusti delle colonne e nel fregio dell’architrave. I restauratori illustreranno i procedimenti adottati per risanare il deterioramento dei marmi e “ricucire” le lesioni, i danni di guerra e il degrado che aveva intaccato cornici, sculture e ornamenti.

Un piccolo, ma affascinante brano sulla storia di un’architettura storica monumentale, che rivelerà i segreti impiegati nelle antiche tecniche per l’edificazione di un palazzo divenuto simbolo di Torino nel mondo.

La visita sarà integrata da un racconto del professor Giovanni Carlo Federico Villa sulla storia millenaria di Palazzo Madama: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato, oggi Museo Civico d’Arte Antica con oltre 70.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo romano all’Ottocento.

“Cittadini e turisti, a partire dalle persone con disabilità, potranno vivere in maniera partecipata e inclusiva lo straordinario restauro di Palazzo Madama: un’operazione resa possibile dalla Fondazione CRT per far rinascere la Grande Bellezza di un luogo simbolo di storia, arte, cultura che appartiene a tutti”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

“L’apertura delle visite anche alle persone con disabilità è un passo avanti per creare una società per tutti – spiega Giovanni Ferrero, direttore della Consulta per le Persone in difficoltà –. Crediamo che questo approccio di Fondazione CRT e Fondazione Torino Musei debba diventare uno stimolo e una modalità di coinvolgimento condivisa da tutto il mondo culturale, in linea con lo spirito che anima l’Agenda della Disabilità, quale modello di inclusione partecipato”.

"Il cantiere costituisce una sfida dal punto di vista metodologico e tecnico-operativo, per la peculiarità dei materiali impiegati e per l'arditezza di Juvarra – commenta Lisa Accurti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino –. In particolare, si è rivelato di grande fascino e di estrema complessità lo studio del sistema strutturale di ancoraggio del rivestimento lapideo alle retrostanti strutture murarie, la cui articolazione ha nei secoli prodotto problematiche di non poco conto. Lo studio condotto per 'gestire', nell'ambito dell'attuale consolidamento, gli interventi pregressi ha richiesto particolari competenze ingegneristiche, ma ha anche consentito di comprendere la genialità delle soluzioni adottate nei restauri tra XIX e XX secolo, a loro volta degni di tutela quali documenti di altissimo valore testimoniale dell'avanzamento della tecnica del costruire applicata al restauro dei monumenti antichi".

“L’apertura al pubblico del cantiere di Palazzo Madama – afferma il Presidente della Fondazione Torino Musei, Massimo Broccioè un ulteriore passo nella direzione della piena condivisione dell’edificio che da due millenni incarna il ruolo di Torino nella storia italiana ed europea. La scoperta di nuovi punti di vista, spazi e potenzialità saranno una piacevole e interessante sorpresa anche per i torinesi. Siamo profondamente grati alla Fondazione CRT per l’importante atto di mecenatismo che, insieme al fondamentale ruolo istituzionale svolto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ha consentito lo stanziamento di un fondo aggiuntivo, rendendo possibile il completamento del restauro dell’intera facciata”.

INFO VISITE
Date: sabato 22 aprile, 20 maggio, 17 giugno,16 settembre, 21 ottobre 2023
Orari: 9.30, 11.30, 14.30, 16.30
Durata: 1 ora
Visita gratuita con prenotazione obbligatoria dal venerdì al mercoledì antecedenti alla data
In caso di maltempo la visita sarà annullata e riprogrammata
Al momento della prenotazione saranno forniti il regolamento di accesso al cantiere e la modulistica da compilare Posti limitati

CONCLUSO IL RESTAURO DELLE STATUE DI GIOVANNI BARATTA

È stato ultimato il restauro delle quattro monumentali statue allegoriche della Giustizia, della Liberalità, della Magnanimità e dell’Abbondanza, realizzate dallo scultore carrarese Giovanni Baratta (1670-1747) su incarico di Filippo Juvarra, a completamento della balaustra del corpo centrale di Palazzo Madama.

L’intervento, iniziato nell’autunno del 2022, è stato eseguito dall’équipe della restauratrice Cristina Arlotto per conto della ditta Denimo S.r.l. all’interno di un apposito padiglione eretto dinanzi alla facciata di Palazzo Madama in piazza Castello. I lavori, per circa 160.000 euro, sono stati interamente finanziati dalla Fondazione CRT.

Il restauro si è rivelato particolarmente complesso per le problematiche condizioni di conservazione delle statue e per l’avanzato stato di degrado del delicato marmo delle antiche cave di Brossasco, usato per scolpirle. Ogni figura è composta da cinque blocchi separati e sovrapposti. Decine di staffe e perni in ferro fissati con piombo, molti aggiunti nel corso dei secoli, trattengono tra loro le singole parti e le molte lesioni che avevano causato il distacco di grossi frammenti scultorei. L’intera superficie risultava erosa a causa degli agenti atmosferici e dell’aggressività dei gas inquinanti.

È stato effettuato un preventivo trattamento di pulizia con più cicli di biocida per eliminare l’attacco microbiologico di muffe e funghi, che ricoprivano quasi interamente tutte le superfici; è seguita una fase di lavaggi e di rimozione delle muffe e delle croste nere, causate principalmente dai depositi atmosferici saturi di gas di combustione, depositi tenaci concentrati soprattutto nelle zone non soggette a dilavamento e tra le pieghe dei panneggi.

Dopo l’asportazione delle vecchie stuccature incongrue e il controllo di tutte le staffe antiche per verificarne lo stato di efficienza, sono state rimosse le lunghe aste metalliche in ferro posteriori, risultate obsolete e non efficienti dal punto di vista statico. Contestualmente, per settori, sono stati inseriti alcuni elementi e perni in acciaio inox e fasce in fibra di carbonio per stabilizzare le parti in precario stato e suturare alcune lesioni importanti.

La stuccatura con malte selezionate e polvere di marmo, in corrispondenza dei giunti e delle lesioni e a copertura delle vecchie staffe metalliche, ha preceduto l’intervento di ritocco cromatico per ridurre le interferenze più evidenti lungo le linee di sovrapposizione dei blocchi principali, con applicazione finale di un protettivo superficiale idrorepellente.

Le statue saranno posizionate su cavalletti provvisori per consentire di rimuovere i perni ossidati inseriti nei piedistalli e sostituirli con nuovi elementi in acciaio inox conformati, che permetteranno in futuro più agili operazioni di traslazione ed esposizione.

L’AVANZAMENTO DEI LAVORI DI RESTAURO DELLA FACCIATA

Il restauro della facciata juvarriana di Palazzo Madama – su progetto affidato allo Studio Arch. Gritella & Associati, con la direzione dei lavori dell’arch. Gianfranco Gritella, coadiuvato per le opere strutturali dall’ing. Franco Galvagno –, è iniziato a marzo 2022 e ha raggiunto circa il 50% di avanzamento.

Il cantiere sta entrando in una nuova fase significativamente più impegnativa, con l’aggiunta di nuovi lavori determinati dalla necessità di intervenire anche su alcune strutture interne allo scalone che hanno rivelato problematiche strutturali impreviste. Questo elemento, unitamente alla volontà di utilizzare tutte le somme disponibili per migliorare alcune criticità su parti della facciata non incluse nel primo lotto, portano a stimare l’ultimazione dei lavori del corpo centrale nel 2024.

Sono stati completati il ciclo di pulizia dell’intera facciata, lo smontaggio e il successivo rimontaggio delle scaglie e dei frammenti lapidei - oltre un centinaio - in precaria stabilità strutturale, e sono in corso le operazioni di stuccatura che interessano una superficie di circa 800 metri quadrati.

Una squadra di restauratori e tecnici specializzati si sta occupando del restauro e dell’integrazione dei tasselli di marmo sulle diverse parti della facciata: circa 180 pezzi di differente forma e dimensione, lavorati a incastro e debitamente sagomati sul posto, tutti ricavati da blocchi di recupero dello stesso materiale, provenienti dalle antiche cave di Chianocco in bassa Valle di Susa.

In questo scenario si affianca la necessità di dare corso a due nuovi interventi. Una maggiore complessità delle lavorazioni è prevista per il restauro e il risanamento dei capitelli delle colonne principali, che, rimuovendo le malte applicate in più strati nel corso dei secoli, hanno rivelato il profondo degrado delle sculture, in particolare delle foglie e delle volute, molte delle quali sorrette da staffe in ferro inserite in profondità nel marmo e risultate completamente corrose. Il consolidamento avverrà mediante l’inserimento di barre filettate in acciaio inox e l’impiego di nastri adesivi in fibra di carbonio.

Anche la struttura costituente la fodera in pietra dei tre grandi pilastri del piano terra, a lato dei tre archi dell’ingresso principale, ha rivelato dei cedimenti più o meno concentrati in corrispondenza dell’architrave dei tre balconi del piano nobile, lesioni e scagliature dei blocchi in pietra oggi occultati al di sotto degli scialbi e degli intonaci novecenteschi a base di malte cementizie. Con l’asportazione di queste malte seguiranno i lavori di rifacimento degli intonaci e di consolidamento dei blocchi in pietra delle arcate principali a piano terra e delle grandi mensole scolpite con teste di leoni coronati: queste operazioni saranno eseguite mediante imperniaggi in acciaio inox fissati ai basamenti delle colonne principali.

L’interesse della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, guidata dall’architetto Lisa Accurti, è tentare di risolvere anche le problematiche strutturali derivanti dalla presenza del solaio in calcestruzzo armato, costruito negli anni 1947-48 al di sopra della volta juvarriana dello scalone. Questa struttura, di circa 500 metri quadrati, è costituita da una serie di travi in cemento sorreggenti una copertura piana inclinata, che sostituisce un precedente tetto settecentesco a falde in coppi su travi lignee, andato distrutto da un bombardamento nel 1943. Per migliorare le problematiche strutturali dell’opera, assolvendo nel contempo alle normative in materia antisismica, si prevede di sostituire il solaio esistente con una struttura reticolare in acciaio che, in futuro, potrebbe divenire anche praticabile per un utilizzo pubblico. In tale senso è già stato presentato un progetto definitivo per il quale sono in corso le valutazioni tecnico economiche di fattibilità e il reperimento dei fondi necessari, nell’ipotesi di attuare l’opera nell’ambito delle tempistiche previste per il II lotto di lavori.

Alle lavorazioni in corso, cui si aggiungerà a breve il cantiere di restauro dei grandi serramenti vetrati che partirà a maggio 2023 per una durata di 9 mesi, si affiancherà il secondo lotto dei lavori, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso il Segretariato Regionale per il Piemonte, che concerne il restauro delle ali laterali del palazzo e alcuni interventi accessori, il cui importo è di circa 1.800.000 euro.

Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Un palazzo unico al mondo, perfetta compenetrazione di duemila anni di storia: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato. Nel luogo ove si è fatta l’Italia sono ora ospitate oltre 70.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo romano all’Ottocento.

Fondazione CRT per Palazzo Madama
Ente filantropico nato nel 1991, la Fondazione CRT ha sostenuto negli anni molteplici interventi su Palazzo Madama, con uno stanziamento complessivo di 17,5 milioni di euro: in particolare, le nuove centrali tecnologiche, il riallestimento del Museo Civico d’Arte Antica, il restauro e le opere di adeguamento del Salone del Senato, l’allestimento e l’apertura definitiva del Palazzo nel 2006 (l’anno delle Olimpiadi invernali), il rifacimento delle coperture della parte medievale del Castello, la realizzazione del Giardino medievale della Principessa, un primo intervento di manutenzione della facciata nel 2014, la revisione complessiva dell’atrio dell’edificio e, nel 2018, il cantiere studio sulla facciata Juvarriana preliminare all’attuale restauro.

 

 

    Foto Carlo Cretella

 

 

   VBS50 Network Photography Torino

    https://www.vbs50.com - info@vbs50.com

    Foto - Città - Eventi - Attualità - Cerimonie - Web

    vbs50©1998

 

 

 




Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto