CLEAN AIR DIALOGUE
Torino, 4 Giugno 2019
Inquinamento: A Torino il premier Conte e sei ministri firmano il piano anti smog alla presenza del Commissario europeo all'Ambiente
Costa: "Con il Protocollo di intesa nasce il piano d'azione per il miglioramento della qualità dell'aria: ora ogni dicastero assume impegni concreti"
Si è aperto oggi a Torino il Clean Air Dialogue, un appuntamento internazionale cruciale che vede, nel capoluogo piemontese, oggi e domani il Commissario europeo all'Ambiente Karmenu Vella, la sindaca Chiara Appendino, ministri, Regioni e i portatori d'interesse nei vari settori riuniti in un confronto serrato, con l'obiettivo di condividere e promuovere le misure più efficaci e le migliori pratiche, presentare i progressi raggiunti, promuovere le sinergie tra le politiche sulla qualità dell'aria, sul clima, sull'energia, sui trasporti, sull'agricoltura e sulla sanità pubblica.
Oggi il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, i ministri Sergio Costa, Danilo Toninelli e Giulia Grillo, i sottosegretari Davide Crippa, Laura Castelli, Manlio Di Stefano e Alessandra Pesce, hanno firmato un Protocollo che istituisce un piano d'azione per la qualità dell'aria.
"È necessario cambiare il paradigma economico e sociale, e ciascuno dovrà fare la propria parte. Fin dal mio insediamento ho messo la questione dell'aria che respiriamo al centro perché credo che le misure adottate finora siano giuste e condivisibili ma non sufficienti. Con le Regioni del Bacino Padano c'è un Accordo che prevede misure concrete e un dialogo costante. Noi abbiamo inoltre firmato accordi anche con le Regioni Lazio e Umbria e a breve con Sicilia, Campania e Toscana, prevedendo nuove misure concrete per rivoluzionare la mobilità, per sostenere il passaggio a riscaldamento sostenibile e prevedendo nuovi fondi a sostegno delle misure. Con il Clean Air Dialogue abbiamo voluto fare qualcosa di più. Per la prima volta sei ministeri e il primo ministro Giuseppe Conte firmano un Protocollo che istituisce un piano d'azione all'interno del quale ogni dicastero assume impegni concreti" dichiara Sergio Costa, ministro dell'Ambiente. "Abbiamo scelto Torino perché è una delle città con le criticità maggiori sul fronte della qualità dell'aria, ed è simbolo di una comunità, a partire dalla sua amministrazione, che ha fatto della lotta contro lo smog un obiettivo prioritario. La sfida che abbiamo davanti è molto grande e solo insieme, Regioni, governo centrale e cittadini, possiamo farcela".
L'inquinamento atmosferico provocato dai trasporti, dall'agricoltura, dal riscaldamento domestico, è tra i fattori maggiormente responsabili del progressivo peggioramento della qualità della vita nelle nostre città. La Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell'Italia per la non corretta applicazione della direttiva 2008/50/CE, per i superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto (NO2).Eventuali sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea potrebbero imporre oneri economici di entità molto rilevante, nonché la possibile riduzione dei Fondi Strutturali per l'Italia. Il nostro Paese ha deciso di impegnarsi ancora più concretamente, per
Le misure del Protocollo riguardano i tre settori maggiormente responsabili dell'inquinamento: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomassa. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri viene istituita l'Unità di coordinamento del Piano d'azione per il miglioramento della qualità dell'aria.
L'Unità di coordinamento individua entro 6 mesi dal proprio insediamento, ulteriori misure eventualmente adottabili a livello nazionale e a livello locale in materia di contrasto all'inquinamento atmosferico e per il miglioramento della qualità dell'aria, formulando al riguardo puntuali proposte di razionalizzazione e di semplificazione.
Il Piano d'azione ha una durata di due anni ed è articolato in 5 ambiti di intervento: uno trasversale e quattro tematici. Per ciascun ambito di intervento sono individuate specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva. Le misure trasversali vanno dalla razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi all'istituzione di un Fondo per il finanziamento del Programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico,fino a 400 milioni di euro all'anno.
In ambito agricolo sono previsti interventi per l'abbattimento delle emissioni di ammoniaca e limitazioni all'abbruciamento dei residui vegetali.
Nell'ambito della mobilità si introducono criteri ambientali nella disciplina della circolazione in ambito extraurbano, limitatamente ai tratti autostradali adiacenti ai centri urbani, con particolare riferimento alla riduzione dei limiti di velocità. Sono previste anche misure per il controllo delle aree a traffico limitato, linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi per orientare gli incentivi verso le tecnologie elettriche ibride a minor impatto ambientale. Si prevede la possibilità di autorizzare nelle città la sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini. Si disincentiva l'utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti. Infine, viene promossa la mobilità attiva, soprattutto nei percorsi casa scuola e casa-lavoro.
Sul fronte del riscaldamento civile sono previste dal piano d'azione misure di riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a biomassa e dagli impianti termici alimentati a biomassa ma anche limitazioni all'utilizzo degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio e la qualificazione degli installatori di impianti alimentati a fonti rinnovabili.
Dal piano, infine, si ribadisce la necessità dell'uscita dal carbone, prevista dall'Italia nel 2025, con un'accelerazione per le centrali termoelettriche che ricadono nelle aree oggetto delle procedure di infrazione, attraverso la loro chiusura o la loro trasformazione.
Foto Mario Sofia
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