RIPARTI MONTAGNA: I LAVORATORI STAGIONALI DELLA MONTAGNA INCONTRANO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALBERTO CIRIO
Torino, 7 Maggio 2021
CARTA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI STAGIONALI DEL SETTORE TURISTICO MONTANO
Noi, lavoratori stagionali del turismo montano,
CONSTATANDO
che a seguito dell’emergenza sanitaria il governo centrale ha deciso la soppressione della stagione invernale che ci vede solitamente impiegati in attività commerciali, hotel, bar, ristoranti, servizi al turismo impedendoci di fatto di venire assunti con regolare contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, con relative indennità.
che a seguito di questa decisione, non supportata da alcuna evidenza scientifica, siamo stati esclusi dal mondo del lavoro e dimenticati dai decreti ristoro
AFFERMANDO
che siamo lavoratori con pari dignità degli stagionali impiegati nel comparto turistico marittimo
che la stagione invernale è già in condizioni normali molto più breve di quella estiva ma genera un fatturato altrettanto rilevante
che lavoriamo in territori in cui non esiste un’alternativa lavorativa perché mancano industrie e servizi diversi da quelli turistici.
che attraverso il nostro lavoro e quello dei nostri datori teniamo in vita e valorizziamo la montagna che attira turisti da tutto il mondo
che senza il nostro lavoro le attività turistiche non avrebbero la possibilità di esistere, in quanto impossibilitate ad assunzioni annuali a fronte di una stagione di 4 mesi.
CONSIDERANDO CHE
La Costituzione italiana sancisce il principio lavorista e all’art. 1 afferma che «l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Il lavoro, dunque, costituisce il valore centrale dell'ordinamento e il criterio guida della politica nazionale, che deve essere indirizzata verso la massima occupazione.
L’ art.4 della Costituzione recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie alle o spirituale della società”.
L’articolo 36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”.
Nella Carta dei diritti fondamentali della Comunità europea all’art. 75 si legge “Libertà professionale e diritto di lavorare”
1. Ogni persona ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata.
DICHIARIAMO
Che siamo lavoratori con pari dignità di tutti gli altri lavoratori italiani e europei e come tali vogliamo venire considerati permettendoci di svolgere la mansione che abbiamo scelto con le adeguate e dovute tutele.
CHIEDIAMO
Misure di sostegno adeguate in quanto alla data prevista per l’apertura della stagione eravamo in attesa di firmare il contratto, ma ci eravamo già formalmente impegnati con i nostri datori di lavoro. Il repentino ed inspiegabile diniego all’inizio dell’attività stagionale ci ha trasformati da lavoratori a disoccupati.
La possibilità di essere reintegrati nel mondo del lavoro mediante lo strumento dell’indennità di disoccupazione dato che non abbiamo ottenuto il diritto al lavoro e quindi non abbiamo maturato i necessari requisiti previsti per la richiesta.
Foto Mario Sofia
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