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Foto: Mario Sofia © 2019



MANIFESTAZIONE COLDIRETTI BOGIA PIEMUNT: IL FUTURO SIAMO NOI!

In migliaia da tutta la regione a Torino per difendere l’agricoltura Made in Piemonte

 

Torino, 11 Dicembre 2019

Sono migliaia gli agricoltori giunti da tutto il Piemonte a Torino che con i trattori e la capretta Bôgia sono pronti a percorrere via Po per arrivare in piazza Castello per la più grande manifestazione nel centro città per chiedere alla Regione un’altra velocità per l’agricoltura piemontese. Con gli agricoltori il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, l’intera Giunta di Coldiretti Piemonte con il delegato Giovani Impresa, Danilo Merlo, la responsabile Donne Impresa, Silvia Beccaria, il presidente dell’Associazione Pensionati, Pier Luigi Cavallino, oltre alla presidente degli agriturismi di Campagna Amica, Stefania Grandinetti, e a tutti i direttori delle federazioni provinciali.

Tante le questioni portate in piazza a difesa dell’agricoltura Made in Piemonte, enunciate dalle centinaia di cartelli con le scritte “Meno scartoffie più futuro”, “Ai giovani – carta + terra”, “Forsa regiun daje ‘drinta e cambiuma sta comedia!”, “Lasciateci lavorare: poche regole ma buone”, “Piemonte libero dai cinghiali”, “Il Piemonte avanti tutta!”, “Piemonte libero da fauna selvatica”, “Senza agricoltori la terra cede: +sostegno - burocrazia”.

Un SOS per l’agricoltura Made in Piemonte: non c’è più tempo da perdere, serve un’altra velocità. E’ quello che hanno chiesto a gran voce alla Regione i 20 mila agricoltori che, da tutto il Piemonte, sono arrivati nel centro di Torino, tra piazza Vittorio Veneto, via Po e piazza Castello, per quella che è stata la più grande manifestazione mai organizzata, negli ultimi anni, proprio nel cuore della città. Quel cuore pulsante, tradizionalmente industriale, ma nel quale ora l’agricoltura riveste un ruolo fondamentale poiché 100 mila persone ogni giorno, con il loro lavoro nelle campagne e nelle zone montane, contribuiscono a rendere l’agroalimentare piemontese l’unico settore in crescita con il più 8% registrato nel 2018.

“Una richiesta fortemente sentita e contenuta già nel titolo della nostra manifestazione di oggi: il Piemonte deve muoversi con un’altra velocità – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -.

I nostri agricoltori difendono la biodiversità ed il Piemonte ne è ricco con ben 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg, 42 Doc e oltre 40 Sigilli di Campagna Amica, presidiano territori altrimenti disabitati, riducendo il rischio del dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici, producono cibo sano, sicuro e rigorosamente controllato dalle strette normative che vigono nel nostro Paese, ma per continuare a fare tutto ciò, garantendo oltretutto occupazione ed economia territoriale, è necessario che la Regione si impegni concretamente. Per questo abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura a 360 gradi.

Dalla problematica della fauna selvatica, visto che in Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare, alla distribuzione delle risorse rimaste per il Psr 2014/2020 che deve dare priorità alle misure legate all’imprenditorialità giovanile visto che 1giovane su 3 risulta escluso dai finanziamenti; dai tagli alla burocrazia inutile alla necessità di costringere le industrie di trasformazione e la grande distribuzione a retribuire in modo equo il lavoro degli agricoltori, dai controlli sulle importazioni alla trasparenza lungo le filiere, in particolare, dopo l’estate appena trascorsa, quella frutticola necessità di attenzione ed anche il presidente Cirio, durante l’evento “Frutta e legalità”, organizzato da Coldiretti Piemonte lo scorso 28 giugno a Torino, si era impegnato a creare un osservatorio per controllare le storture che avvengono; dal portare il meglio del cibo Made in Piemonte nelle mense scolastiche ed ospedaliere, poiché nella nostra regione vengono erogati circa 105 milioni di pasti all’anno per oltre 400 milioni di fatturato annuale, al valorizzare i nostri allevamenti eliminando obblighi anacronistici come quello del periodo prestabilito di demonticazione anche alla luce dei sempre più evidenti cambiamenti climatici, fino all’urgenza di predisporre misure che possano consentire una più corretta gestione delle acque e degli alvei dei fiumi, non solo durante l’emergenza degli alluvioni, per la salvaguardia dei territori. Non dimentichiamo, certamente, tra le priorità che siamo ai blocchi di partenza per la stesura del nuovo Psr col quale possiamo scrivere davvero una nuova pagina per l’agricoltura piemontese e dare un futuro all’economia del nostro Piemonte. Tante proposte concrete a costo zero, attivabili fin da subito solo, però, con un assessorato che non dorma e che non vada nella direzione opposta”.

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

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