DECRETTO RILANCIO, SCIOPRERO DEI LAVORATORI DELLA TERRA E INVISIBILI
UGUALE LAVORO, UGUALI SALARIO DIRITTI PER TUTTI
Presidio sotto la Regione Piemonte di Torino ore 10.00
Torino, 21 Maggio 2020
Dopo il nuovo decreto del governo l'Unione Sindacale di Base (U.S.B.) coordinamento lavoro agricolo proclama lo sciopero della terra per il 21 maggio: nelle campagne marciscono i diritti, non le verdure!! In un contesto di pandemia come quello che stiamo vivendo bisogna tutelare la vita degli esseri umani, cosa che il governo con il suo decreto sulla regolarizzazione non sta facendo. il governo ha deciso di occuparsi delle braccia e non della salute delle persone, della verdura che rischia di rimanere nei campi e non dei diritti delle persone e dei lavoratori .
I lavoratori rimarranno invisibili! Noi invece chiedevamo, anche per tutelare i lavoratori dal Covid 19, il rilascio del permesso di soggiorno per tutti! Un permesso di soggiorno convertibile per attività lavorativa e che permetta a tutti di iscriversi all'anagrafe e di avere un medico di base.
Ma il governo ha deciso di non accogliere queste richieste. La retorica degli ultimi mesi sta mostrando come più che lavoratori con dei diritti il governo supporti la ricerca di lavoratori sfruttati, ricattabili ed usa e getta, tenuti sotto scacco da un permesso di soggiorno "stagionale", o ricattati dalla possibilità di mantenere un reddito. Crediamo che un settore lautamente sostenuto da finanziamenti pubblici europei non possa continuare ad essere sinonimo di lavoro sottopagato e miseria. Per queste ragioni USB. Lavoro Agricolo proclama per il 21 maggio lo sciopero di tutti i lavoratori braccianti, uno sciopero che interesserà anche i consumatori.
• Chiediamo la regolarizzazione di tutti i migranti!
• Chiediamo un permesso di soggiorno convertibile in permesso per lavoro
• Chiediamo che i lavoratori vengano pagati come prevede il contratto nazionale
• Chiediamo che i lavoratori possano vivere nelle case, non nei ghetti
• Chiediamo più diritti per tutti
Il 21 maggio in tutti Italia manifesteremo la nostra rabbia, in piazza, davanti alle Prefetture o alle sedi Regionale, Supermercati osservando quelle misure di sicurezza che i padroni negano nei luoghi di lavoro.
Foto Mario Sofia
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