MANIFESTAZIONE LAVORATRICI E LAVORATORI TEATRO REGIO CONTRO COMMISSARIAMENTO
Torino, 15 Giugno 2020
La responsabilità è Chiara
Le lavoratrici e i lavoratori del Teatro Regio di Torino manifestano contro il commissariamento deciso dalla Sindaca.
Per due anni abbiamo ascoltato dichiarazioni ottimistiche sull'evoluzione delle varie mozioni e piani di sviluppo sostenuti da questa giunta, abbia-mo assistito a una presuntuosa ostinazione nel difendere posizioni e nomine a dispetto di ogni parere contrario, all'affermazione caparbia che i! nostro Teatro fosse vicino a diventare importante come La Scala o "prepotente come la musica a Vienna", innovativo, sociale, internazionale. Abbiamo sentito ripetere come un mantra che tutto andava bene, e che grazie al lavoro di questa amministrazione si stava perseguendo "una strada diversa dal commissariamento o dalla legge 160, che avrebbero comportato conseguenze importanti".
Ancora nel marzo scorso la Sindaca si diceva soddisfatta del lavoro, dei risultati, della riduzione dei costi, salvo poi abbandonare la nave approfittando di una pandemia e di una crisi globale, con i! tentativo di imporre il commissariamen-to senza confronto con le parti e con la stessa caparbia ostinazione con cui aveva imposto l'ex sovrintendente, ora indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio.
Oltre al danno la beffa: la Sindaca, l'assessora Leon e il consigliere Giovara hanno spacciato i nostri diritti fondamentali di lavoratori come benefit, in una logica del mondo del lavoro al ribasso, sostenendo tesi non confermate da dati oggettivi: come ad esempio quella dei 10 milioni straordinari concessi dai soci negli ultimi 5 anni, oppure utilizzando dati e bilanci come fumo negli occhi per nascondere l'imbarazzo di troppe scelte sbagliate. Ammontano invece a 13 i milioni i contributi pubblici che abbiamo visto diminuire negli ultimi 15 anni; anni di crescita al botteghino, di stipendi fermi e forti tagli al personale.
Abbiamo ascoltato troppe bugie!
NON SI RILANCIA UN TEATRO CON IL COMMISSARIAMENTO, SEMMAI LO SI MORTIFICA,
SE NE COMPROMETTE LA QUALITÀ ARTISTICA E PRODUTTIVA.
E con il Teatro si condanna l'intera città a perdere un altro simbolo fondamentale della propria storia, della propria identità culturale e del proprio prestigio.
Suoniamo per la cittadinanza, condannando irrevocabilmente una decisione crudele che forse dovremo subire, ma non accetteremo mai.
Foto Mario Sofia
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