Up Nuova Area Archeologica Della Cittadella Slideshow

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Foto: Mario Sofia © 2018


NUOVA AREA ARCHEOLOGICA DELLA CITTADELLA

Primo recupero di opere fortificate di ‘superficie’ della Cittadella di Torino dai tempi della sua demolizione,
nella seconda metà del XIX sec.

 

Torino, 20 Giugno 2018

Domenica 24 giugno, in coincidenza con la festa patronale, l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino renderà accessibile al pubblico – attraverso visite guidate – l’Area archeologica della Cittadella venuta alla luce nel corso dei lavori per la realizzazione del parcheggio interrato ‘Galileo Ferraris’ e salvaguardata su progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, su intervento della Società concessionaria ‘Parcheggio Galileo Ferraris srl’.

Viene così restituito alla Città un ulteriore frammento di quella particolare ricchezza storica costituita da ciò che rimane dell'antico sistema difensivo torinese. Un patrimonio che l’Amministrazione comunale sta attivamente valorizzando, sia attraverso il restauro della porzione cinquecentesca del Mastio della Cittadella, sia promuovendo, insieme con l'Istituzione militare, il Centro Studi e Ricerche sull'Architettura Militare del Piemonte e le Associazioni Amici del Museo di Artiglieria e del Museo Pietro Micca, la costituzione di un polo museale della Cittadella che ne consenta la fruizione, mettendolo in dialogo con le collezioni del Museo Nazionale di Artiglieria.

L’Area archeologica rappresenta il primo recupero in assoluto di un settore delle opere fortificate ‘di superficie’ della Cittadella di Torino dai tempi della sua demolizione, iniziata nella seconda metà del XIX secolo.

Riemersi nel corso degli scavi del parcheggio iniziati nel 2015, i resti delle fortificazioni costituiscono parti significative delle opere difensive della Cittadella appartenenti al fronte sud compreso fra i bastioni ‘il Duca’ e ‘San Lazzaro’. Qui, nel 1639, iniziò un generale potenziamento delle difese con la costruzione di un’ulteriore opera difensiva, a pianta triangolare, composta da un terrapieno rivestito da solide muraglie a scarpa dotate di parapetto lungo le due facce rivolte verso il nemico e un muro sul lato orientato verso la cinta principale della Cittadella da cui era separato da un ampio fossato.

Questo tipo di opera - che fu contemporaneamente costruita su tutto il perimetro della Cittadella a potenziamento difensivo del tratto di muraglione di collegamento tra i bastioni contigui - si chiamava in termine tecnico Rivellino e quello ritrovato, unico esempio rimasto dei cinque costruiti, è detto ‘degli Invalidi’.

Si accede all’Area archeologica del Rivellino degli Invalidi attraverso un ingresso autonomo realizzato sul sedime del parcheggio in corrispondenza del nr 14 di corso Galileo Ferraris, che porta a circa 6 metri sotto il livello stradale dov'è visibile un buon tratto del fronte di gola del Rivellino rivolto verso la Cittadella. A seguire, un breve segmento delle mura del primo ampliamento urbanistico seicentesco della Città, risalente al 1619, che costituisce la struttura muraria più antica fra quelle rinvenute e, fino a oggi, l’unica testimonianza visibile delle difese della prima espansione della Città, iniziate da Ercole Negro di Sanfront proprio nel 1619 e terminate da Carlo di Castellamonte negli anni ‘30 del XVII secolo.

Attraversando un ponticello metallico si potranno ammirare prima i resti della polveriera delle mine, salvaguardata solo in parte e unica trovata tra quelle dell’epoca, e poi la galleria di collegamento tra la polveriera e la cittadella, entrambe risalenti agli anni ‘80 del XVII secolo. Quest’ultima è la prima grande galleria di comunicazione fino a oggi recuperata databile a questo periodo.

Un tratto del fossato principale della Cittadella e le adiacenti rampe di accesso al terrapieno del rivellino, conservate in buona parte, concludono la visita delle strutture principali.

Per guidare il visitatore alla scoperta del complesso sistema difensivo e dei resti delle opere eccezionalmente rinvenute e preservate, è stato predisposto un dettagliato apparato illustrativo consistente in 17 grandi pannelli disposti lungo le pareti dell’area archeologica realizzato da Ecplus Architects e dal Tavolo Scientifico Museologico e Museografico del “Polo della Cittadella” con la collaborazione del Museo Civico Pietro Micca e dell’omonima Associazione.

Al di fuori dell’area archeologica, ma sempre all’interno del parcheggio, è stata inoltre conservata e resa liberamente fruibile una sezione della muraglia della faccia destra del Rivellino degli Invalidi e un’area espositiva composta da 6 pannelli dedicati alle gallerie di contromina della Cittadella.

La gestione dell’Area archeologica è affidata al Museo Civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706 che, a partire dalla data inaugurale del prossimo 24 giugno - e sperimentalmente a titolo gratuito -, ne garantirà l’apertura e le visite guidate attraverso il personale della omonima Associazione fornendo al visitatore il completamento di un ideale itinerario storico con le gallerie del Museo civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706: - tutte le domeniche con accesso a ogni inizio di ora dalle 15 alle 18 comprese; su prenotazione (tel. 011546317 - mpm@biblioteche.ruparpiemonte.it) anche in altre date e orari per gruppi di almeno 10 persone.

La nuova struttura musealizzata si unisce allo straordinario patrimonio fortificato sotterraneo recuperato in piccola parte all’inizio del ‘900 e poi, dalla fine degli anni ‘50, a cura del Museo Civico Pietro Micca e dell’omonima Associazione Amici, la cui attività ha permesso la salvaguardia di tratti molto estesi delle contromine della Cittadella e anche di parte della Fortezza del Pastiss e del Pozzo Grande, opere per le quali sono allo studio nuovi progetti di ricerca in vista della loro futura apertura al pubblico.

Informazioni e prenotazioni c/o Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706 Tel. 011 546317

E-mail mpm@biblioteche.ruparpiemonte.it                                         Sito www.museopietromicca.it

 

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

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