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Foto: Carlo Cretella © 2017 VBS50 Network
IL GIORNO DELLA MEMORIA Celebrazione del giorno della memoria in sala rossa. "Oggi celebriamo ogni singola persona che ebbe il coraggio di guardare oltre i tempi difficili che stava vivendo, e di riempirli di luce." "Un giorno che riesce a parlarci anche di temi che fanno rima con il presente, perché ci obbliga a interrogarci costantemente non solo sulla storia dei nostri padri e delle nostre madri, dei nostri nonni e bisnonni, non solo sulla nostra storia, ma anche sul suo rapporto con il presente. Ci obbliga a interrogarci non solo sul tema della conoscenza, ma anche su quello della coscienza. Abbiamo il dovere di provare a immaginare anche con altri occhi le stesse scene, che sono avvenute milioni di volte nelle loro infinite varianti, innanzitutto ai confini dei territori che la politica espansionistica del nazismo inglobava al nascente impero. Scene nelle quali non esiste una scelta obbligata, nelle quali i protagonisti non sono cittadini privati dei loro diritti su cui si stringe una morsa che sembra inevitabile. Sono scene in cui la storia è ancora tutta da scrivere, scene in cui i protagonisti potremmo essere noi oggi. Specularmente alla terribile realtà degli uomini più o meno 'comuni' che parteciparono alle persecuzioni e allo sterminio, e a chi cercò in tutti i modi di restare indifferente, i comportamenti delle migliaia di persone che seppero dire no sono da raccontare. Anche qui, anche e soprattutto in una sede istituzionale". Così Chiara Appendino è intervenuta alla celebrazione in Sala Rossa a palazzo di Città. Nel suo intervento il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti ha detto: "L'Europa ha vissuto 72 anni di pace, ma sono molti i focolai di guerra nel mondo che spingono uomini, donne e bambini a lasciare la propria terra per cercare un futuro di pace per sé stessi e la propria famiglia. Bisogna tenere annodato il filo della memoria su un passato non troppo lontano e che è ancora impresso nella mente, nel cuore e sulla pelle di chi è stato testimone diretto della Shoah e di tutti noi. A volte abbiamo la sensazione che il mondo da allora non sia cambiato. Ma non è così: l'umanità oggi è fatta da uomini e donne disponibili a sacrificarsi per gli altri, che sentono con forza il desiderio di camminare, sperare e sognare insieme un mondo nel quale ci siano progetti e opportunità".
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