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Foto By ANDREA PUCCI © 2011
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ISTANBUL
Istanbul è una megalopoli situata sullo 
	stretto del Bosforo, comprendendo il porto naturale conosciuto come il Corno 
	d'Oro, nel nord-ovest del paese. Si estende sia sul versante europeo del 
	Bosforo (Tracia) che su quello asiatico (Anatolia) facendo si che sia 
	l'unica metropoli al mondo che si trova su due continenti. Istanbul è 
	considerata una città globale.
	
	Nel corso della sua lunga storia, Istanbul (chiamata Bisanzio fino al 330 e 
	poi Costantinopoli sino al 1930) è stata la capitale dell'Impero Romano 
	(330-395), dell'Impero Bizantino (395-1204 e 1261-1453), dell'Impero Latino 
	(1204-1261) e dell'Impero Ottomano (1453-1922). Conosciuta anche con il nome 
	di seconda Roma è stata fino alla conquista turca (1453) una tra le più 
	grandi città della cristianità. Quando è stata proclamata la Repubblica di 
	Turchia, il 29 ottobre 1923, Ankara, che in precedenza aveva servito come 
	quartier generale del movimento cittadino turco durante la guerra 
	d'indipendenza turca, è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco.
	
	Istanbul è stata dichiarata una delle capitali europee della cultura per il 
	2010. Sin dal 1985, i quartieri storici di Istanbul fanno parte della lista 
	UNESCO dei patrimoni dell'umanità.
	
	La fondazione di Bisanzio, da parte dei coloni greci di Megara, risale al 
	667 a.C. Grazie alla posizione di controllo sul Bosforo, la città si 
	sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le 
	guerre del Peloponneso.
	
	Dopo essersi schierata con Pescennio Nigro contro il vittorioso Settimio 
	Severo, la città fu assediata e largamente distrutta fra il 193 e il 195. 
	Nel 196 Bisanzio entrò a far parte dell'impero romano e fu ricostruita dallo 
	stesso Settimio Severo, divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua 
	precedente prosperità.
	
	La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatore Costantino I 
	che, l'11 maggio 330, la rifondò come "Nova Roma", ma presto prese invece il 
	nome di Costantinopoli. Secondo la leggenda dopo un sogno profetico nel 
	quale gli veniva indicato il posto dove stabilire la città. Costantino 
	costruì un numero impressionante di palazzi, chiese, luoghi di divertimento, 
	tra cui il famoso circo dove si svolgevano anche cerimonie e che vedrà 
	sommosse e assemblee popolari. La città continuò a crescere anche dopo 
	Costantino, nell'arco di un secolo furono costruite nuove mura che quasi 
	raddoppiarono la superficie della città.
	Creata nel 1422 da Cristoforo Buondelmonti, questa è la più antica mappa 
	sopravvissuta di Costantinopoli e l'unica che precede la conquista ottomana.
	
	Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di 
	Costantinopoli avrebbe continuato a giocare un ruolo importante come punto 
	di passaggio fra due continenti (Europa e Asia), e successivamente un polo 
	d'attrazione per l'Africa ed altri paesi dal punto di vista commerciale, 
	culturale e diplomatico. Costantinopoli controllò per lungo tempo le rotte 
	fra Asia ed Europa, così come il passaggio dal Mar Mediterraneo al Mar Nero.
	
	A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto 
	romano, il Corpus Iuris Civilis, voluto da Giustiniano tra il 528 e il 565.
	
	Durante il Medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'Europa: 
	si pensa che nel X secolo potesse avere fino a un milione di abitanti. La 
	maggior basilica costantiniana, Hagia Sophia (Divina Sapienza), monumento di 
	estrema rilevanza architettonica dedicato alla Divina Sapienza, da sempre 
	centro religioso della città, diventa il centro della cristianità 
	greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa 
	autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una 
	stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.
	
	Sotto i sultani ottomani, Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di 
	splendore, diventando sede de facto del califfato nel 1517, ma mantenendo la 
	sede del Patriarcato Greco-Ortodosso (nonostante la forzata conversione 
	della Basilica di Santa Sofia in moschea) e in generale il carattere 
	cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Il XVI secolo segnò 
	l'apice del potere ottomano. A questo secolo risale la costruzione delle più 
	importanti moschee della città: Beyazit, Suleymaniye (la più grande moschea 
	di Istanbul), Sultano Ahmet e Fatih.
	Ponte di Galata alla fine del XIX secolo.
	
	L'impero ottomano, sconfitto durante la prima guerra mondiale, finì 
	ufficialmente il 1º novembre 1922. Quando nel 1923 fu fondata la Repubblica 
	di Turchia, la capitale venne spostata da Istanbul ad Ankara. In un primo 
	tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso 
	un periodo di grande trasformazione negli anni '50 e '60. Prima degli anni 
	sessanta, in particolare, il governo di Adnan Menderes perseguì lo sviluppo 
	economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. 
	Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono 
	l'acciottolato e una larga parte dei quartieri vecchi venne demolita.
	
	Durante gli anni settanta, la popolazione di Istanbul subì una rapida 
	crescita in seguito alla forte immigrazione dall'Anatolia. Nuovi quartieri e 
	zone industriali sorsero alla periferia della città e molti dei villaggi 
	limitrofi vennero incorporati alla grande area metropolitana.
	
	Istanbul è tuttora sede del Patriarcato di Costantinopoli, una delle antiche 
	sedi apostoliche.
	Anni recenti [modifica]
	Piazza Taksim
	
	In anni recenti la città è stata tristemente soggetto di diversi attacchi 
	terroristici, come il massacro di piazza Taksim avvenuto nel 1977, e gli 
	attacchi del 1999, del 2003 e del 2008, per un totale di più di 120 vittime 
	e 1000 feriti.
	
	Nell'estate del 2008 si è verificata inoltre una sparatoria fuori dal 
	consolato degli Stati Uniti, con il seguente rapimento di tre turisti 
	tedeschi.
	
	La situazione non sembra migliorare in quanto nel giugno 2010, un attentato 
	contro un minibus ha portato alla morte di 4 persone, probabilmente come 
	rappresaglia in seguito agli scontri fra esercito e Pkk che nel solo giugno 
	hanno portato alla morte di 18 militari.
	
	Un nuovo attentato compiuto da un kamikaze in Piazza Taksim porta, 
	nell'ottobre 2010, alla morte del kamikaze e al ferimento di 15 agenti di 
	polizia e 17 civili.